I sistemi di workflow si sono evoluti nel tempo, incorporando soluzioni e facendo proprie tendenze derivate da altri rami di ricerca. Il lavoro svolto negli ultimi anni su questa materia è molto vasto, ma in quest'ambito sono due i concetti chiave: l'adattamento al contesto di esecuzione e la capacità di astrazione dei workflow medesimi. Tali concetti non solo forniscono all'architettura caratteristiche di flessibilità ed estendibilità, ma la loro correlazione apre nuovi ed interessanti orizzonti d'evoluzione. L'integrazione dei due concetti trova un'espressione del tutto nuova nel framework concettuale denominato CAWE: Context Aware Workflow Execution. In particolare il framework si differenzia da altre proposte simili nell'uso dell'informazione di contesto per adattare in modo combinato sia l'interfaccia utente che la struttura del workflow. Tale adattamento è operato non solo sulla base del contesto legato allo specifico utente che interagisce con il sistema, ma anche di quello relativo agli attori ¿passivi¿, cioè non direttamente interagenti ma comunque oggetto delle attività del sistema. L'utilizzo di tali informazioni per selezionare a runtime un opportuno sotto-processo tra quelli utilizzabili per realizzare una certa attività, costituisce un'ulteriore elemento di originalità permettendo la definizione di vere e proprie gerarchie di astrazione dei workflow. Il framework è stato implementato usando prodotti open-source, a dimostrazione dell'efficacia del modello d'esecuzione scelto ed evidenziandone la compatibilità con strumenti e configurazioni standard. In particolare si è provata l'efficacia della scomposizione di un workflow complesso in una gerarchia di workflow astratti, sviluppabili separatemente e configurabili mediante condizioni di applicabilità in forma di regole booleane complesse.
Adattamento al Contesto come strumento operativo di Astrazione dei Workflow
CASALI, FABRIZIO
2008/2009
Abstract
I sistemi di workflow si sono evoluti nel tempo, incorporando soluzioni e facendo proprie tendenze derivate da altri rami di ricerca. Il lavoro svolto negli ultimi anni su questa materia è molto vasto, ma in quest'ambito sono due i concetti chiave: l'adattamento al contesto di esecuzione e la capacità di astrazione dei workflow medesimi. Tali concetti non solo forniscono all'architettura caratteristiche di flessibilità ed estendibilità, ma la loro correlazione apre nuovi ed interessanti orizzonti d'evoluzione. L'integrazione dei due concetti trova un'espressione del tutto nuova nel framework concettuale denominato CAWE: Context Aware Workflow Execution. In particolare il framework si differenzia da altre proposte simili nell'uso dell'informazione di contesto per adattare in modo combinato sia l'interfaccia utente che la struttura del workflow. Tale adattamento è operato non solo sulla base del contesto legato allo specifico utente che interagisce con il sistema, ma anche di quello relativo agli attori ¿passivi¿, cioè non direttamente interagenti ma comunque oggetto delle attività del sistema. L'utilizzo di tali informazioni per selezionare a runtime un opportuno sotto-processo tra quelli utilizzabili per realizzare una certa attività, costituisce un'ulteriore elemento di originalità permettendo la definizione di vere e proprie gerarchie di astrazione dei workflow. Il framework è stato implementato usando prodotti open-source, a dimostrazione dell'efficacia del modello d'esecuzione scelto ed evidenziandone la compatibilità con strumenti e configurazioni standard. In particolare si è provata l'efficacia della scomposizione di un workflow complesso in una gerarchia di workflow astratti, sviluppabili separatemente e configurabili mediante condizioni di applicabilità in forma di regole booleane complesse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/72813