La barriera emato-encefalica (BEE) è un sistema regolatorio unico che protegge l'ambiente cerebrale separandolo dal contatto diretto con la circolazione sanguigna, costituendo una vera e propria barriera fisica alle molecole esogene tra cui anche i farmaci. Per facilitare l'attraversamento della BEE e favorire l'accumulo nel SNC di farmaci sono state proposte diverse strategie tra cui l'utilizzo di carriers colloidali opportunamente modificati in superficie. Scopo di questa tesi è stato la messa a punto di nanoparticelle lipidiche solide (SLN) con caratteristiche idonee per essere coniugate con transferrina, proteina i cui recettori sono altamente espressi sulle cellule endoteliali della BEE, da utilizzare nella terapia del glioblastoma. Come farmaco antitumorale da incorporare nella matrice delle SLN è stata scelta la doxorubicina. Poiché la doxorubicina è un farmaco idrofilo, per poterla inglobare all'interno delle nanoparticelle, è stata resa lipofila mediante la formazione di coppie ioniche, utilizzando diversi controioni, delle quali sono state valutate le caratteristiche chimico-fisiche, quali solubilità e lipofilia. Il lavoro formulativo delle SLN ha previsto la preparazione di nanoparticelle con diversi acidi grassi (acido palmitico, acido stearico, acido arachidico e acido beenico) e differenti polimeri stabilizzanti (PVA 9000, PVA 85000 e Pluronic F-68) inglobanti doxorubicina in coppia ionica, utilizzando la metodica preparativa della coacervazione degli acidi grassi, tecnica messa a punto e brevettata nei laboratori di Tecnica Farmaceutica, in cui è stata svolta questa tesi. Per ogni preparazione ottenuta sono stati valutati diametro medio delle nanoparticelle e percentuale di inglobamento del farmaco. Si sono ottenute nanoparticelle di diametro medio inferiore a 300 nm e buona polidispersione, con un'efficienza di inglobamento del farmaco fino al 78 %. Successivamente, le formulazioni di SLN, risultate ottimali, sono state utilizzate per un primo studio di funzionalizzazione della superficie con transferrina (Trf), in modo tale da favorirne il direzionamento al SNC. Per fare ciò all'atto della preparazione delle SLN, è stata aggiunta la N-octadecil-3-maleimmidobenzammide (St-MBS), la cui porzione lipofila è in grado di inserirsi nella matrice delle SLN lasciando la porzione maleimmidica esposta sulla superficie delle nanoparticelle. La porzione maleimmidica è in grado di reagire con i gruppi tiolici inseriti sulla Trf mediante reazione con imminotiolano. Analisi colorimetriche e elettroforetiche condotte sulle SLN hanno confermato la presenza della proteina sulle SLN. Le nanoparticelle verranno utilizzate successivamente per analisi in vitro di permeabilità attraverso modelli di BEE.

Formulazione di nanoparticelle lipidiche solide (SLN) con caratteristiche chimico-fisiche idonee per la derivatizzazione con transferrina

GIORDANO, SUSANNA MARZIA ADELE
2011/2012

Abstract

La barriera emato-encefalica (BEE) è un sistema regolatorio unico che protegge l'ambiente cerebrale separandolo dal contatto diretto con la circolazione sanguigna, costituendo una vera e propria barriera fisica alle molecole esogene tra cui anche i farmaci. Per facilitare l'attraversamento della BEE e favorire l'accumulo nel SNC di farmaci sono state proposte diverse strategie tra cui l'utilizzo di carriers colloidali opportunamente modificati in superficie. Scopo di questa tesi è stato la messa a punto di nanoparticelle lipidiche solide (SLN) con caratteristiche idonee per essere coniugate con transferrina, proteina i cui recettori sono altamente espressi sulle cellule endoteliali della BEE, da utilizzare nella terapia del glioblastoma. Come farmaco antitumorale da incorporare nella matrice delle SLN è stata scelta la doxorubicina. Poiché la doxorubicina è un farmaco idrofilo, per poterla inglobare all'interno delle nanoparticelle, è stata resa lipofila mediante la formazione di coppie ioniche, utilizzando diversi controioni, delle quali sono state valutate le caratteristiche chimico-fisiche, quali solubilità e lipofilia. Il lavoro formulativo delle SLN ha previsto la preparazione di nanoparticelle con diversi acidi grassi (acido palmitico, acido stearico, acido arachidico e acido beenico) e differenti polimeri stabilizzanti (PVA 9000, PVA 85000 e Pluronic F-68) inglobanti doxorubicina in coppia ionica, utilizzando la metodica preparativa della coacervazione degli acidi grassi, tecnica messa a punto e brevettata nei laboratori di Tecnica Farmaceutica, in cui è stata svolta questa tesi. Per ogni preparazione ottenuta sono stati valutati diametro medio delle nanoparticelle e percentuale di inglobamento del farmaco. Si sono ottenute nanoparticelle di diametro medio inferiore a 300 nm e buona polidispersione, con un'efficienza di inglobamento del farmaco fino al 78 %. Successivamente, le formulazioni di SLN, risultate ottimali, sono state utilizzate per un primo studio di funzionalizzazione della superficie con transferrina (Trf), in modo tale da favorirne il direzionamento al SNC. Per fare ciò all'atto della preparazione delle SLN, è stata aggiunta la N-octadecil-3-maleimmidobenzammide (St-MBS), la cui porzione lipofila è in grado di inserirsi nella matrice delle SLN lasciando la porzione maleimmidica esposta sulla superficie delle nanoparticelle. La porzione maleimmidica è in grado di reagire con i gruppi tiolici inseriti sulla Trf mediante reazione con imminotiolano. Analisi colorimetriche e elettroforetiche condotte sulle SLN hanno confermato la presenza della proteina sulle SLN. Le nanoparticelle verranno utilizzate successivamente per analisi in vitro di permeabilità attraverso modelli di BEE.
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