Questa tesi prende in considerazione le ultime novità in campo farmacologico e genico utilizzate per la cura della Fibrosi Cistica (FC), la più frequente tra le malattie genetiche rare, causata da mutazioni di diverso tipo a livello del gene CFTR, che codifica per una proteina di membrana denominata Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator, permeabile agli ioni Cl- e sensibile ai livelli di AMPc. L'alterato trasporto di Cl- che ne deriva, produce muco denso e vischioso che ostruisce i dotti principali di diversi organi secretori. La FC è infatti una patologia multi sistemica che interessa l'apparato respiratorio e digerente,ma anche le ghiandole sudoripare, le ossa e le articolazioni e gli organi della riproduzione. Fondamentale è il ricorso ad una diagnosi precoce che si avvale di diverse metodiche tra cui il test della salinità del sudore, lo screening neonatale e la diagnosi genica per individuare l'eventuale presenza di un portatore sano tra i famigliari o nella popolazione generale. Le terapie attuali che comprendono sia le terapie farmacologiche (antibiotico-terapia, broncodilatatori ,mucolitici, enzimi pancreatici) che non (fisioterapia respiratoria), non guariscono la malattia ma ne curano le complicanze. La ricerca più avanzata ,invece, punta sull'utilizzo di nuove molecole per la cura radicale della malattia: si tratta di modulatori del CFTR in grado di correggere la proteina difettosa e potenziarne l'attività. Tra questi un ruolo di primo piano spetta all'Ivacaftor (Kalydeco®) entrato in commercio nel gennaio 2012. Altri modulatori come l'Ataluren, il VX-809, le diidropiridine e aminoariltiazoli sono ancora in fase di sperimentazione, ma la speranza è che tra breve possano ottenere l'approvazione degli enti regolatori per poter essere così commercializzati. Anche la terapia genica si sta dimostrando determinante per la cura della FC, l'obiettivo è quello di riuscire a veicolare il gene CFTR sano tramite l'uso di vettori virali (adenovirus, lentivirus,adenovirus associati) e non (liposomi). La notizia dell'avvio di un trial clinico di fase II in Gran Bretagna, in cui ad alcuni pazienti FC sono state somministrate per inalazione particelle lipidiche contenenti una copia del gene CFTR normale, fa ben sperare che l'obiettivo della cura radicale della malattia non sia poi così lontano. Nella tesi è anche discussa la potenzialità dell'uso delle cellule staminali in grado di veicolare il gene CFTR sano nei polmoni dei pazienti malati e migliorarne la funzionalità polmonare. Al momento pare evidente un generale ottimismo che , sia la terapia farmacologica, che quella genica possano risolvere in modo definitivo questa patologia, consentendo alle persone affette una vita normale, ma soprattutto duratura.
La fibrosi cistica:nuove terapie geniche e farmacologiche
BELLINO, BARBARA
2011/2012
Abstract
Questa tesi prende in considerazione le ultime novità in campo farmacologico e genico utilizzate per la cura della Fibrosi Cistica (FC), la più frequente tra le malattie genetiche rare, causata da mutazioni di diverso tipo a livello del gene CFTR, che codifica per una proteina di membrana denominata Cystic Fibrosis Transmembrane Regulator, permeabile agli ioni Cl- e sensibile ai livelli di AMPc. L'alterato trasporto di Cl- che ne deriva, produce muco denso e vischioso che ostruisce i dotti principali di diversi organi secretori. La FC è infatti una patologia multi sistemica che interessa l'apparato respiratorio e digerente,ma anche le ghiandole sudoripare, le ossa e le articolazioni e gli organi della riproduzione. Fondamentale è il ricorso ad una diagnosi precoce che si avvale di diverse metodiche tra cui il test della salinità del sudore, lo screening neonatale e la diagnosi genica per individuare l'eventuale presenza di un portatore sano tra i famigliari o nella popolazione generale. Le terapie attuali che comprendono sia le terapie farmacologiche (antibiotico-terapia, broncodilatatori ,mucolitici, enzimi pancreatici) che non (fisioterapia respiratoria), non guariscono la malattia ma ne curano le complicanze. La ricerca più avanzata ,invece, punta sull'utilizzo di nuove molecole per la cura radicale della malattia: si tratta di modulatori del CFTR in grado di correggere la proteina difettosa e potenziarne l'attività. Tra questi un ruolo di primo piano spetta all'Ivacaftor (Kalydeco®) entrato in commercio nel gennaio 2012. Altri modulatori come l'Ataluren, il VX-809, le diidropiridine e aminoariltiazoli sono ancora in fase di sperimentazione, ma la speranza è che tra breve possano ottenere l'approvazione degli enti regolatori per poter essere così commercializzati. Anche la terapia genica si sta dimostrando determinante per la cura della FC, l'obiettivo è quello di riuscire a veicolare il gene CFTR sano tramite l'uso di vettori virali (adenovirus, lentivirus,adenovirus associati) e non (liposomi). La notizia dell'avvio di un trial clinico di fase II in Gran Bretagna, in cui ad alcuni pazienti FC sono state somministrate per inalazione particelle lipidiche contenenti una copia del gene CFTR normale, fa ben sperare che l'obiettivo della cura radicale della malattia non sia poi così lontano. Nella tesi è anche discussa la potenzialità dell'uso delle cellule staminali in grado di veicolare il gene CFTR sano nei polmoni dei pazienti malati e migliorarne la funzionalità polmonare. Al momento pare evidente un generale ottimismo che , sia la terapia farmacologica, che quella genica possano risolvere in modo definitivo questa patologia, consentendo alle persone affette una vita normale, ma soprattutto duratura.File | Dimensione | Formato | |
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