L'aglio (Allium sativum), descritto nella Farmacopea Europea (VII ed.) è ormai considerato, a pieno titolo, un cibo funzionale dalle molteplici proprietà, attribuite ai suoi caratteristici composti organosolforici ed in particolare all'allicina, in cui è titolato (titolo minimo 0,45%). La composizione chimica dipende molto dal tipo di preparazione e l'estratto d'aglio invecchiato (AGE) è sicuramente una delle preparazioni più interessanti dal punto di vista farmacologico. Il consumo d'aglio è potenzialmente utile in particolare nel prevenire patologie cardiovascolari, poiché contrasta diversi fattori di rischio ad esse correlati. L'aglio sembra essere in grado di ridurre, seppur in modo modesto, i livelli di colesterolo, soprattutto attraverso l'inibizione dell'enzima sterolo 4-metil ossidasi, e, in misura minore, dell'HMG-CoA reduttasi. L'aglio sembra inibire anche l'attività della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP) e modifica il rapporto colesterolo LDL/colesterolo HDL. L'aglio viene sfruttato anche per le sue proprietà ipotensive, che vengono esplicate, per esempio, attraverso la conversione di polisolfuri organici aglio-derivati in solfuro di idrogeno, o attraverso l'inibizione dell'angiotensina II. A questo scopo sono stati condotti studi al fine di stabilire gli effetti di un integrazione a breve termine con preparazioni d'aglio ed una meta-analisi ha evidenziato l'effettiva efficacia dei prodotti d'aglio nel trattamento antiipertensivo. E' stato inoltre riconosciuto che l'aglio ha la capacità di inibire l'aggregazione piastrinica sia in vitro che in vivo, tanto che il suo consumo viene sconsigliato prima di un intervento chirurgico. Inoltre negli ultimi anni è emersa l'attività antiproliferativa, che, insieme a dati clinici, fa pensare ad un ruolo chemopreventivo di questo prodotto. E' da sottolineare come l'aglio sia in grado di inibire il CYP3A4 e quindi dare interazioni con diversi farmaci, tra cui le segnalazioni più significative riguardano gli antiretrovirali e il warfarin. Ulteriori studi, specialmente sull'uomo e a lungo termine, sono necessari per avvalorare maggiormente queste proprietà.

Aglio: solo dati sperimentali o evidenze cliniche?

VENTURELLI, THOMAS
2010/2011

Abstract

L'aglio (Allium sativum), descritto nella Farmacopea Europea (VII ed.) è ormai considerato, a pieno titolo, un cibo funzionale dalle molteplici proprietà, attribuite ai suoi caratteristici composti organosolforici ed in particolare all'allicina, in cui è titolato (titolo minimo 0,45%). La composizione chimica dipende molto dal tipo di preparazione e l'estratto d'aglio invecchiato (AGE) è sicuramente una delle preparazioni più interessanti dal punto di vista farmacologico. Il consumo d'aglio è potenzialmente utile in particolare nel prevenire patologie cardiovascolari, poiché contrasta diversi fattori di rischio ad esse correlati. L'aglio sembra essere in grado di ridurre, seppur in modo modesto, i livelli di colesterolo, soprattutto attraverso l'inibizione dell'enzima sterolo 4-metil ossidasi, e, in misura minore, dell'HMG-CoA reduttasi. L'aglio sembra inibire anche l'attività della proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo (CETP) e modifica il rapporto colesterolo LDL/colesterolo HDL. L'aglio viene sfruttato anche per le sue proprietà ipotensive, che vengono esplicate, per esempio, attraverso la conversione di polisolfuri organici aglio-derivati in solfuro di idrogeno, o attraverso l'inibizione dell'angiotensina II. A questo scopo sono stati condotti studi al fine di stabilire gli effetti di un integrazione a breve termine con preparazioni d'aglio ed una meta-analisi ha evidenziato l'effettiva efficacia dei prodotti d'aglio nel trattamento antiipertensivo. E' stato inoltre riconosciuto che l'aglio ha la capacità di inibire l'aggregazione piastrinica sia in vitro che in vivo, tanto che il suo consumo viene sconsigliato prima di un intervento chirurgico. Inoltre negli ultimi anni è emersa l'attività antiproliferativa, che, insieme a dati clinici, fa pensare ad un ruolo chemopreventivo di questo prodotto. E' da sottolineare come l'aglio sia in grado di inibire il CYP3A4 e quindi dare interazioni con diversi farmaci, tra cui le segnalazioni più significative riguardano gli antiretrovirali e il warfarin. Ulteriori studi, specialmente sull'uomo e a lungo termine, sono necessari per avvalorare maggiormente queste proprietà.
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