Il ricorso all'uso delle piante medicinali è molo diffuso in tutto il mondo, pur con enormi differenze da una popolazione all'altra. L'idea che i prodotti della medicina tradizionale, derivando da fonti naturali, siano completamente sicuri è pericolosamente errata. Non tutto ciò che è naturale è innocuo; i prodotti della medicina tradizionale devono essere utilizzati in modo accorto e secondo indicazioni, cosi come ogni altro medicinale, e con la consapevolezza di possibili interazioni tra piante o tra piante e farmaci. Con il termine interazione ci si riferisce a qualsiasi alterazione dell'effetto di un farmaco causata dalla somministrazione di un altro farmaco o da parte di una sostanza, naturale o di sintesi, assunta a scopo alimentare, salutistico, curativo o preventivo. L'obiettivo di questa tesi è stato quello di riassumere le principali interazioni che possono manifestarsi in caso di utilizzo di prodotti naturali e farmaci in tre grandi categorie di pazienti: il paziente oncologico, il paziente diabetico e la donna che assume contraccettivi orali. I trattamenti con prodotti naturali possono influenzare l'aderenza ai trattamenti antitumorali prescritti, causare interazioni dannose con farmaci convenzionali, ridurre l'efficacia del trattamento, o portare a reazioni avverse. La fitoterapia può consentire in molti casi un miglior controllo delle pericolose complicazioni del diabete, ed in particolare dei danni a carico dell'apparato vascolare, ma vi sono anche molte piante medicinali che il paziente diabetico in terapia con antidiabetici orali e/o insulina non deve assumere autonomamente, perché possono alterare il controllo della glicemia stessa o l'efficacia dei farmaci somministrati, come l'iperico. La pillola è il terzo metodo contraccettivo più usato nel mondo. Dal dicembre 2001, sono state segnalate casi di gravidanze indesiderate e diversi casi di sanguinamenti intermestruali in giovani donne dopo l'assunzione di contraccettivi orali e iperico. L'obiettivo da raggiungere è quello di accrescere la consapevolezza degli operatori sanitari e dei cittadini sui possibili effetti indesiderati associati all'utilizzo dei prodotti naturali e su un uso informato di sostanze che sono comunque biologicamente attive. L'automedicazione con prodotti a base di piante va condotta in modo responsabile e possibilmente non spontaneo, coinvolgendo sempre il medico o il farmacista.

Interazioni tra prodotti naturali e farmaci

BAIOCCO, MARIANNA
2010/2011

Abstract

Il ricorso all'uso delle piante medicinali è molo diffuso in tutto il mondo, pur con enormi differenze da una popolazione all'altra. L'idea che i prodotti della medicina tradizionale, derivando da fonti naturali, siano completamente sicuri è pericolosamente errata. Non tutto ciò che è naturale è innocuo; i prodotti della medicina tradizionale devono essere utilizzati in modo accorto e secondo indicazioni, cosi come ogni altro medicinale, e con la consapevolezza di possibili interazioni tra piante o tra piante e farmaci. Con il termine interazione ci si riferisce a qualsiasi alterazione dell'effetto di un farmaco causata dalla somministrazione di un altro farmaco o da parte di una sostanza, naturale o di sintesi, assunta a scopo alimentare, salutistico, curativo o preventivo. L'obiettivo di questa tesi è stato quello di riassumere le principali interazioni che possono manifestarsi in caso di utilizzo di prodotti naturali e farmaci in tre grandi categorie di pazienti: il paziente oncologico, il paziente diabetico e la donna che assume contraccettivi orali. I trattamenti con prodotti naturali possono influenzare l'aderenza ai trattamenti antitumorali prescritti, causare interazioni dannose con farmaci convenzionali, ridurre l'efficacia del trattamento, o portare a reazioni avverse. La fitoterapia può consentire in molti casi un miglior controllo delle pericolose complicazioni del diabete, ed in particolare dei danni a carico dell'apparato vascolare, ma vi sono anche molte piante medicinali che il paziente diabetico in terapia con antidiabetici orali e/o insulina non deve assumere autonomamente, perché possono alterare il controllo della glicemia stessa o l'efficacia dei farmaci somministrati, come l'iperico. La pillola è il terzo metodo contraccettivo più usato nel mondo. Dal dicembre 2001, sono state segnalate casi di gravidanze indesiderate e diversi casi di sanguinamenti intermestruali in giovani donne dopo l'assunzione di contraccettivi orali e iperico. L'obiettivo da raggiungere è quello di accrescere la consapevolezza degli operatori sanitari e dei cittadini sui possibili effetti indesiderati associati all'utilizzo dei prodotti naturali e su un uso informato di sostanze che sono comunque biologicamente attive. L'automedicazione con prodotti a base di piante va condotta in modo responsabile e possibilmente non spontaneo, coinvolgendo sempre il medico o il farmacista.
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