Una delle attuali e principali minacce alla diversità biologica, è rappresentato dalla frammentazione degli ambienti naturali (Wilcove et al., 1986; Wilsone, 1993; Dobson et al., 1999; Henle et al., 2004). Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris) ampiamente distribuito in tutta Eurasia, è una specie forestale a ristretta valenza ecologica, in ambienti frammentati, piccoli e isolati le popolazioni con un basso tasso di immigrazione mostrano una ridotta diversità genetica, con sottopopolazioni spesso a rischio di estinzione. Il presente lavoro si colloca nell'ambito di un più ampio progetto volto a stimare il grado di connettività ecologica esistente tra alcuni parchi regionali lombardi. Lo scopo finale di questo progetto è quindi quello di valutare la connettività esistente tra le aree di primario interesse ambientale, ossia le aree centrali (¿core areas¿) della Rete Ecologica, al fine di attuare misure rivolte alla conservazione e al rafforzamento dei processi naturali che sostengono tali ecosistemi, come la protezione di corridoi ecologici. A tal fine, nel contesto di questo studio, il livello di connettività tra alcune aree campione è stato investigato a livello molecolare. Un approccio di questo tipo è infatti utilizzabile a supporto di altre indagini condotte a livello cartografico, modellistico e territoriale. Per quanto riguarda le metodiche applicate è stato effettuato il campionamento di alcune popolazioni di scoiattolo comune (Sciurus vulgaris). Per le analisi sono stati considerati 30 campioni provenienti dal Parco Nazionale dello Stelvio e 14 del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate. Successivamente si è proceduto con l'estrazione del DNA totale dei campioni biologici, seguita dall'amplificazione e dal sequenziamento delle regioni target: 9 loci microsatelliti e mtD-loop. Analizzando i dati relativi a D-loop, è stata evidenziata un'alta variabilità molecolare, più marcata tra organismi appartenenti a popolazioni differenti. Per valutare in maniera più precisa la variabilità intrapopolazionale e interpopolazionale su una scala territoriale più ridotta, sono state successivamente condotte analisi di frammento utilizzando marcatori microsatelliti sviluppati nel corso di precedenti studi. Le analisi effettuate su D-loop, ma soprattutto sui loci microsatelliti considerati, si sono dimostrate efficaci per caratterizzare i livelli di variabilità intra e interpopolazione e per derivare inferenze sul flusso genico tra le popolazioni presenti nelle aree naturali considerate. Lo studio della variabilità molecolare di popolazioni che occupano zone non connesse da corridoi ecologici, potrebbe essere utile per pianificare interventi mirati. Ulteriori sviluppi di questo lavoro (tra cui un campionamento esteso a tutte le aree regionali lombarde ove è presente questo taxon) sono sicuramente da prendere in considerazione per avere un quadro più completo dell'effettivo pattern di isolamento e/o connettività tra le popolazioni di Sciurus vulgaris in Lombardia. Inoltre, in un contesto generale, questo studio costituisce un approccio preliminare alla tematica in questione; ulteriori studi dovrebbero includere più specie appartenenti a classi ed ordini differenti, in quanto non è possibile valutare l'efficacia di un corridoio ecologico sulla base di un unico taxon.

Analisi delle reti ecologiche: un approccio metodologico integrato per la valutazione della connettività

PANZERI, MATTIA
2009/2010

Abstract

Una delle attuali e principali minacce alla diversità biologica, è rappresentato dalla frammentazione degli ambienti naturali (Wilcove et al., 1986; Wilsone, 1993; Dobson et al., 1999; Henle et al., 2004). Lo scoiattolo comune (Sciurus vulgaris) ampiamente distribuito in tutta Eurasia, è una specie forestale a ristretta valenza ecologica, in ambienti frammentati, piccoli e isolati le popolazioni con un basso tasso di immigrazione mostrano una ridotta diversità genetica, con sottopopolazioni spesso a rischio di estinzione. Il presente lavoro si colloca nell'ambito di un più ampio progetto volto a stimare il grado di connettività ecologica esistente tra alcuni parchi regionali lombardi. Lo scopo finale di questo progetto è quindi quello di valutare la connettività esistente tra le aree di primario interesse ambientale, ossia le aree centrali (¿core areas¿) della Rete Ecologica, al fine di attuare misure rivolte alla conservazione e al rafforzamento dei processi naturali che sostengono tali ecosistemi, come la protezione di corridoi ecologici. A tal fine, nel contesto di questo studio, il livello di connettività tra alcune aree campione è stato investigato a livello molecolare. Un approccio di questo tipo è infatti utilizzabile a supporto di altre indagini condotte a livello cartografico, modellistico e territoriale. Per quanto riguarda le metodiche applicate è stato effettuato il campionamento di alcune popolazioni di scoiattolo comune (Sciurus vulgaris). Per le analisi sono stati considerati 30 campioni provenienti dal Parco Nazionale dello Stelvio e 14 del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate. Successivamente si è proceduto con l'estrazione del DNA totale dei campioni biologici, seguita dall'amplificazione e dal sequenziamento delle regioni target: 9 loci microsatelliti e mtD-loop. Analizzando i dati relativi a D-loop, è stata evidenziata un'alta variabilità molecolare, più marcata tra organismi appartenenti a popolazioni differenti. Per valutare in maniera più precisa la variabilità intrapopolazionale e interpopolazionale su una scala territoriale più ridotta, sono state successivamente condotte analisi di frammento utilizzando marcatori microsatelliti sviluppati nel corso di precedenti studi. Le analisi effettuate su D-loop, ma soprattutto sui loci microsatelliti considerati, si sono dimostrate efficaci per caratterizzare i livelli di variabilità intra e interpopolazione e per derivare inferenze sul flusso genico tra le popolazioni presenti nelle aree naturali considerate. Lo studio della variabilità molecolare di popolazioni che occupano zone non connesse da corridoi ecologici, potrebbe essere utile per pianificare interventi mirati. Ulteriori sviluppi di questo lavoro (tra cui un campionamento esteso a tutte le aree regionali lombarde ove è presente questo taxon) sono sicuramente da prendere in considerazione per avere un quadro più completo dell'effettivo pattern di isolamento e/o connettività tra le popolazioni di Sciurus vulgaris in Lombardia. Inoltre, in un contesto generale, questo studio costituisce un approccio preliminare alla tematica in questione; ulteriori studi dovrebbero includere più specie appartenenti a classi ed ordini differenti, in quanto non è possibile valutare l'efficacia di un corridoio ecologico sulla base di un unico taxon.
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