Il basic Fibroblast Growth Factor (bFGF) è un potente fattore neurotrofico che, a seguito del legame con gli specifici recettori (FGFR), può attivare un elaborato sistema di segnalazione implicato in diversi processi : neurogenesi, differenziazione, crescita neuritica, sopravvivenza neuronale. L'obiettivo principale di questa tesi è stato lo studio in vitro del ruolo del bFGF nel processo di crescita neuritica, in neuroni di ganglio ciliare (GC) di embrioni di pollo, e dei segnali indotti da questo fattore a livello del cono di crescita. Il GC costituisce un ottimo modello per lo studio del ruolo svolto dal bFGF nella promozione dell'estensione e dell'organizzazione dei neuriti. Per quantificare l'estensione neuritica ed esaminare la localizzazione dei segnali, ci siamo avvalsi di un sistema di colture compartimentalizzate: le camerette di Campenot. In un sistema compartimentalizzato è possibile misurare la crescita neuritica in compartimenti differenti contenenti mezzi con composizione diversa; questo sistema ha permesso di valutare l'effetto della somministrazione del fattore, o solo sul corpo cellulare o solo sui neuriti o in entrambi. Nel mio studio ho valutato due diversi parametri: la lunghezza massima del neurite e l'area globale di occupazione neuritica. Esperimenti condotti in precedenza hanno dimostrato che il bFGF induce la formazione di neuriti più lunghi. In base ai risultati ottenuti, il bFGF, sia applicato sul soma che sui neuriti, è in grado di indurre un aumento significativo dell'area di occupazione neuritica, in termini di estensione e di maggiore fascicolazione. Per indagare il coinvolgimento dei canali permeabili al calcio considerati, i voltaggio dipendenti di tipo N e L e i TRPC, è stato adottato un approccio farmacologico, che prevede l'utilizzo di inibitori, e ha consentito di mettere in luce il ruolo differenziale di questi canali, in seguito all'azione del fattore neurotrofico. L'omega-conotossina e la nifedipina, bloccanti rispettivamente dei canali N e L, inducono una riduzione della crescita neuritica, che si esplica sia attraverso una quantità di neuriti emessi sia sulla loro lunghezza. L'inibitore dei canali TRPC, SKF-96365, determina una riduzione della crescita neuritica solo quando è addizionato nello scomparto neuritico. Sono stati condotti, infine, esperimenti di imaging del calcio in regioni cellulari nervose diverse, per valutate la natura e la localizzazione dei segnali di calcio indotti dalla somministrazione di bFGF. I dati mostrano come i neuriti e il cono di crescita, rispondono alla stimolazione con il fattore di crescita.

Il basic Fibroblast Growth Factor come fattore chemioattrattivo per i neuroni periferici: ruolo dei flussi di Ca2+ al cono di crescita

PARRINI, MARTINA
2009/2010

Abstract

Il basic Fibroblast Growth Factor (bFGF) è un potente fattore neurotrofico che, a seguito del legame con gli specifici recettori (FGFR), può attivare un elaborato sistema di segnalazione implicato in diversi processi : neurogenesi, differenziazione, crescita neuritica, sopravvivenza neuronale. L'obiettivo principale di questa tesi è stato lo studio in vitro del ruolo del bFGF nel processo di crescita neuritica, in neuroni di ganglio ciliare (GC) di embrioni di pollo, e dei segnali indotti da questo fattore a livello del cono di crescita. Il GC costituisce un ottimo modello per lo studio del ruolo svolto dal bFGF nella promozione dell'estensione e dell'organizzazione dei neuriti. Per quantificare l'estensione neuritica ed esaminare la localizzazione dei segnali, ci siamo avvalsi di un sistema di colture compartimentalizzate: le camerette di Campenot. In un sistema compartimentalizzato è possibile misurare la crescita neuritica in compartimenti differenti contenenti mezzi con composizione diversa; questo sistema ha permesso di valutare l'effetto della somministrazione del fattore, o solo sul corpo cellulare o solo sui neuriti o in entrambi. Nel mio studio ho valutato due diversi parametri: la lunghezza massima del neurite e l'area globale di occupazione neuritica. Esperimenti condotti in precedenza hanno dimostrato che il bFGF induce la formazione di neuriti più lunghi. In base ai risultati ottenuti, il bFGF, sia applicato sul soma che sui neuriti, è in grado di indurre un aumento significativo dell'area di occupazione neuritica, in termini di estensione e di maggiore fascicolazione. Per indagare il coinvolgimento dei canali permeabili al calcio considerati, i voltaggio dipendenti di tipo N e L e i TRPC, è stato adottato un approccio farmacologico, che prevede l'utilizzo di inibitori, e ha consentito di mettere in luce il ruolo differenziale di questi canali, in seguito all'azione del fattore neurotrofico. L'omega-conotossina e la nifedipina, bloccanti rispettivamente dei canali N e L, inducono una riduzione della crescita neuritica, che si esplica sia attraverso una quantità di neuriti emessi sia sulla loro lunghezza. L'inibitore dei canali TRPC, SKF-96365, determina una riduzione della crescita neuritica solo quando è addizionato nello scomparto neuritico. Sono stati condotti, infine, esperimenti di imaging del calcio in regioni cellulari nervose diverse, per valutate la natura e la localizzazione dei segnali di calcio indotti dalla somministrazione di bFGF. I dati mostrano come i neuriti e il cono di crescita, rispondono alla stimolazione con il fattore di crescita.
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