L'obiettivo principale del presente studio è stato quello di valutare l'efficacia di un intervento di ripristino vegetazionale di una pista da sci di alta quota, mediante l'analisi della struttura e composizione delle cenosi ad artropodi epigei (carabidi, ragni ed ortotteri). Inoltre, i risultati ottenuti nella suddetta area di studio sono stati confrontati con quelli derivanti da una precedente indagine svolta nel 2007 lungo una una pista da sci fortemente impattata. La ricerca è stata condotta sulla pista da sci del Colle Bettaforca presente nella Val Gressoney (Val D'Aosta, Italia) e facente parte del comprensorio sciistico del Monterosa Ski. La seconda pista, utilizzata per il confronto, è situata sulla sinistra orografica della Val Gressoney lungo il pendio che dal lago Gabiet sale al Passo dei Salati. Gli artropodi epigei sono stati catturati nel periodo compreso tra luglio e settembre 2010 mediante l'utilizzo di trappole a caduta innescate con una soluzione di aceto e sale. I trappolaggi sono stati effettuati in 18 stazioni di campionamento (tra i 2700 e 2100 m s.l.m.) costituite da 8 trappole a caduta ciascuna, 4 posizionate nell'ambiente di pista e 4 nel limitrofo ambiente naturale di fuoripista. Le prime 12 stazioni di campionamento sono state selezionate nel medesimo range altitudinale utilizzato nello studio del 2007 sulla pista del Gabiet (2700-2400 m s.l.m.). L'area di campionamento è stata inoltre suddivisa in 3 zone. Questa suddivisione è giustificata in base alla diversa efficacia dell'inerbimento della pista da sci. Le analisi dei dati raccolti (strutture delle cenosi, analisi delle medie, GLM e IndVal), sono state finalizzate al confronto quali/quantitativo delle cenosi dei gruppi di artropodi nelle diverse zone della pista del Bettaforca. In una seconda fase, si è proceduto a confrontare i risultati delle prime 2 zone della pista del Bettaforca con quelle corrispondenti del Gabiet. I taxa di artropodi epigei presi in considerazione hanno mostrato risposte diverse. In particolare sono risultate molto differenti le risposte alle diverse gestioni delle due piste da parte di ortotteri e ragni. Per gli ortotteri, infatti, è stato riscontrato un incremento dei parametri di comunità (abbondanza e ricchezza specifica) nelle zone di pista al di sotto dei 2500 m s.l.m., caratterizzate da un buon recupero della vegetazione autoctona. La causa di questo incremento della biodiversità potrebbe essere derivata dalla dieta erbivora di questi insetti, che tendono ad aumentare nelle zone dove la biomassa vegetazionale è maggiore. Per quanto riguarda il gruppo dei ragni, non sono emerse differenze tra le due due aree di studio in quanto l'ambiente di fuoripista è risultato in ogni quota indagata sempre maggiormente idoneo ad ospitare i taxa di questi artropodi. Le specie di ragni catturate, sono per lo più specie che cacciano a vista, spostandosi sul suolo alla ricerca delle prede elettive. Probabilmente la rigogliosa vegetazione sviluppatasi nell'ambiente di pista in alcune zone del Bettaforca potrebbe rappresentare un ostacolo per la locomozione e per la predazione da parte di questi animali. La struttura e composizione delle cenosi a carabidi lungo il tracciato del Bettaforca, inoltre, ha mostrato un positivo e netto miglioramento nelle zone di pista al di sotto dei 2500 m s.l.m. rispetto alle medesime zone indagate nel Gabiet. In conclusione l'intervento di ripristino vegetazionale è risultato generalmente efficace per il recupero della struttura e composizione delle cenosi ad artropodi nelle zone a più bassa quota in cui la vegetazione ha maggiormente ricolonizzato il tracciato della pista.
Biodiversità degli artropodi epigei nella valutazione del ripristino delle piste da sci
BOCOLA, DAVIDE
2009/2010
Abstract
L'obiettivo principale del presente studio è stato quello di valutare l'efficacia di un intervento di ripristino vegetazionale di una pista da sci di alta quota, mediante l'analisi della struttura e composizione delle cenosi ad artropodi epigei (carabidi, ragni ed ortotteri). Inoltre, i risultati ottenuti nella suddetta area di studio sono stati confrontati con quelli derivanti da una precedente indagine svolta nel 2007 lungo una una pista da sci fortemente impattata. La ricerca è stata condotta sulla pista da sci del Colle Bettaforca presente nella Val Gressoney (Val D'Aosta, Italia) e facente parte del comprensorio sciistico del Monterosa Ski. La seconda pista, utilizzata per il confronto, è situata sulla sinistra orografica della Val Gressoney lungo il pendio che dal lago Gabiet sale al Passo dei Salati. Gli artropodi epigei sono stati catturati nel periodo compreso tra luglio e settembre 2010 mediante l'utilizzo di trappole a caduta innescate con una soluzione di aceto e sale. I trappolaggi sono stati effettuati in 18 stazioni di campionamento (tra i 2700 e 2100 m s.l.m.) costituite da 8 trappole a caduta ciascuna, 4 posizionate nell'ambiente di pista e 4 nel limitrofo ambiente naturale di fuoripista. Le prime 12 stazioni di campionamento sono state selezionate nel medesimo range altitudinale utilizzato nello studio del 2007 sulla pista del Gabiet (2700-2400 m s.l.m.). L'area di campionamento è stata inoltre suddivisa in 3 zone. Questa suddivisione è giustificata in base alla diversa efficacia dell'inerbimento della pista da sci. Le analisi dei dati raccolti (strutture delle cenosi, analisi delle medie, GLM e IndVal), sono state finalizzate al confronto quali/quantitativo delle cenosi dei gruppi di artropodi nelle diverse zone della pista del Bettaforca. In una seconda fase, si è proceduto a confrontare i risultati delle prime 2 zone della pista del Bettaforca con quelle corrispondenti del Gabiet. I taxa di artropodi epigei presi in considerazione hanno mostrato risposte diverse. In particolare sono risultate molto differenti le risposte alle diverse gestioni delle due piste da parte di ortotteri e ragni. Per gli ortotteri, infatti, è stato riscontrato un incremento dei parametri di comunità (abbondanza e ricchezza specifica) nelle zone di pista al di sotto dei 2500 m s.l.m., caratterizzate da un buon recupero della vegetazione autoctona. La causa di questo incremento della biodiversità potrebbe essere derivata dalla dieta erbivora di questi insetti, che tendono ad aumentare nelle zone dove la biomassa vegetazionale è maggiore. Per quanto riguarda il gruppo dei ragni, non sono emerse differenze tra le due due aree di studio in quanto l'ambiente di fuoripista è risultato in ogni quota indagata sempre maggiormente idoneo ad ospitare i taxa di questi artropodi. Le specie di ragni catturate, sono per lo più specie che cacciano a vista, spostandosi sul suolo alla ricerca delle prede elettive. Probabilmente la rigogliosa vegetazione sviluppatasi nell'ambiente di pista in alcune zone del Bettaforca potrebbe rappresentare un ostacolo per la locomozione e per la predazione da parte di questi animali. La struttura e composizione delle cenosi a carabidi lungo il tracciato del Bettaforca, inoltre, ha mostrato un positivo e netto miglioramento nelle zone di pista al di sotto dei 2500 m s.l.m. rispetto alle medesime zone indagate nel Gabiet. In conclusione l'intervento di ripristino vegetazionale è risultato generalmente efficace per il recupero della struttura e composizione delle cenosi ad artropodi nelle zone a più bassa quota in cui la vegetazione ha maggiormente ricolonizzato il tracciato della pista.File | Dimensione | Formato | |
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