Negli ultimi decenni è emersa l'esigenza di programmare lo sviluppo umano secondo i principi della sostenibilità ambientale. In base a questi principi l'equilibrio, l'autosufficienza e l'organizzazione degli ecosistemi devono poter coesistere con i moderni processi antropici, agricoli ed industriali, i quali, consumatori di risorse naturali, si trovano in condizioni di squilibrio permanente; sfortunatamente i sistemi economici vengono spesso valutati tramite l'analisi di indicatori aggregati (es. P.I.L.) che tengono conto solo di alcuni elementi della realtà economica e sociale, mentre la tutela delle risorse richiederebbe l'inserimento a tale livello di specifici indici ambientali. L'adozione di obiettivi di sviluppo fondati sul concetto di sostenibilità ha portato all'adozione, da parte delle comunità internazionali, delle procedure per la valutazione ambientale, in particolare della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). La V.A.S. è stata introdotta in Italia nel 2006 con il D. Lgs. n°152, recepimento della Direttiva Europea 2001/42/CE, e fissa i requisiti minimi per assicurare una valutazione ambientale adeguata a livello strategico dei piani e programmi (P/P). Una delle fasi più importanti della V.A.S. è il monitoraggio, che permette il controllo degli impatti significativi sull'ambiente derivati dall'attuazione dei P/P. Tutti i P/P dovrebbero seguire le stesse ¿regole¿ per la definizione dei sistemi di monitoraggio, ma ancora oggi esiste grande confusione a riguardo, in particolare a livello comunale. Per questo è stato effettuato in questa tesi un lungo lavoro che ha permesso di arrivare alla definizione di un modello di piano di monitoraggio e di un core-set di indicatori ambientali utili al monitoraggio stesso e alla sua definizione. Per perseguire questo scopo, è stato necessario analizzare circa 30 rapporti ambientali redatti negli ultimi 4 anni dai comuni piemontesi, osservando le modalità con cui questi definivano il loro piano di monitoraggio. Il confronto tra gli obiettivi definiti dai piani regolatori dei comuni (PRGC) e quelli presenti nel PTR (Piano Territoriale Regionale), insieme ad una più attenta analisi e selezione degli obiettivi, delle azioni e degli indicatori più adatti al monitoraggio, ha poi permesso di arrivare ad un piano di monitoraggio e ad un core-set di indicatori ambientali definitivo. Tutto questo potrà essere utilizzato da tutti quei comuni della Regione Piemonte che in futuro dovranno sottoporre il proprio piano regolatore alla V.A.S. In questo modo i comuni avranno un'unica metodologia per il monitoraggio e un unico elenco di indicatori a cui fare riferimento.

Gli indicatori ambientali nelle valutazioni dei piani: il livello comunale

PROFETA, GIULIA
2009/2010

Abstract

Negli ultimi decenni è emersa l'esigenza di programmare lo sviluppo umano secondo i principi della sostenibilità ambientale. In base a questi principi l'equilibrio, l'autosufficienza e l'organizzazione degli ecosistemi devono poter coesistere con i moderni processi antropici, agricoli ed industriali, i quali, consumatori di risorse naturali, si trovano in condizioni di squilibrio permanente; sfortunatamente i sistemi economici vengono spesso valutati tramite l'analisi di indicatori aggregati (es. P.I.L.) che tengono conto solo di alcuni elementi della realtà economica e sociale, mentre la tutela delle risorse richiederebbe l'inserimento a tale livello di specifici indici ambientali. L'adozione di obiettivi di sviluppo fondati sul concetto di sostenibilità ha portato all'adozione, da parte delle comunità internazionali, delle procedure per la valutazione ambientale, in particolare della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). La V.A.S. è stata introdotta in Italia nel 2006 con il D. Lgs. n°152, recepimento della Direttiva Europea 2001/42/CE, e fissa i requisiti minimi per assicurare una valutazione ambientale adeguata a livello strategico dei piani e programmi (P/P). Una delle fasi più importanti della V.A.S. è il monitoraggio, che permette il controllo degli impatti significativi sull'ambiente derivati dall'attuazione dei P/P. Tutti i P/P dovrebbero seguire le stesse ¿regole¿ per la definizione dei sistemi di monitoraggio, ma ancora oggi esiste grande confusione a riguardo, in particolare a livello comunale. Per questo è stato effettuato in questa tesi un lungo lavoro che ha permesso di arrivare alla definizione di un modello di piano di monitoraggio e di un core-set di indicatori ambientali utili al monitoraggio stesso e alla sua definizione. Per perseguire questo scopo, è stato necessario analizzare circa 30 rapporti ambientali redatti negli ultimi 4 anni dai comuni piemontesi, osservando le modalità con cui questi definivano il loro piano di monitoraggio. Il confronto tra gli obiettivi definiti dai piani regolatori dei comuni (PRGC) e quelli presenti nel PTR (Piano Territoriale Regionale), insieme ad una più attenta analisi e selezione degli obiettivi, delle azioni e degli indicatori più adatti al monitoraggio, ha poi permesso di arrivare ad un piano di monitoraggio e ad un core-set di indicatori ambientali definitivo. Tutto questo potrà essere utilizzato da tutti quei comuni della Regione Piemonte che in futuro dovranno sottoporre il proprio piano regolatore alla V.A.S. In questo modo i comuni avranno un'unica metodologia per il monitoraggio e un unico elenco di indicatori a cui fare riferimento.
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