The maritime piracy is a subject both old and new: from Cicero to Omerus, from Grotius to the modern doctrine, it has always been discussed and analyzed. Example of crimen juris gentium, the maritime piracy has taken different forms during history. Once permitted by the kings with the "lettere da corsa", today this crime affects the global maritime trade, especially off the coast of Somalia. The maritime piracy is considered an international crime which has a universal jurisdiction. It can be punished according to the 1982 United Nations Convention on the Law of the Sea. In this text at article 1010 there is the definition of piracy internationally accepted.
L'argomento della pirateria marittima è allo stesso tempo antico e moderno: da Cicerone ad Omero, da Grozius alla moderna dottrina, la pirateria marittima è sempre stata discussa e analizzata in ogni suo aspetto. Crimen iuris gentium per eccellenza, la pirateria marittima ha assunto molte forme diverse nel corso della storia. Un tempo permesso e incentivato dai governi, che fornivano lettere di corsa come passe-partout per razziare i mari, oggi questo reato affligge il commercio mondiale, soprattutto a causa della preoccupante escalation degli attacchi pirata al largo delle coste della Somalia. La pirateria è considerata un crimine internazionale a giurisdizione universale, previsto dal diritto consuetudinario e che può essere perseguito in base alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare firmata a Montego Bay il 10 dicembre 1982. Tale Convenzione definisce la pirateria come la commissione di atti di violenza o depredazione in alto mare contro un'altra nave o contro persone o beni a bordo della stessa, con l'intento specifico di realizzare il fine personale di lucro da parte dell'aggressore. Gli atti di pirateria costituiscono un attentato alla libertà dell'alto mare e alla sicurezza della navigazione e, in quanto tali, comportano l'universale punibilità del pirata, ossia la sua sottoposizione, quale nemico del genere umano (hostis umani generis), alla potestà punitiva di qualunque Stato riesca a catturarlo.
La pirateria marittima e la situazione somala. Ruolo dell'International Maritime Organization e di altre Organizzazioni Internazionali
PRADELLI, FRANCESCA
2009/2010
Abstract
L'argomento della pirateria marittima è allo stesso tempo antico e moderno: da Cicerone ad Omero, da Grozius alla moderna dottrina, la pirateria marittima è sempre stata discussa e analizzata in ogni suo aspetto. Crimen iuris gentium per eccellenza, la pirateria marittima ha assunto molte forme diverse nel corso della storia. Un tempo permesso e incentivato dai governi, che fornivano lettere di corsa come passe-partout per razziare i mari, oggi questo reato affligge il commercio mondiale, soprattutto a causa della preoccupante escalation degli attacchi pirata al largo delle coste della Somalia. La pirateria è considerata un crimine internazionale a giurisdizione universale, previsto dal diritto consuetudinario e che può essere perseguito in base alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare firmata a Montego Bay il 10 dicembre 1982. Tale Convenzione definisce la pirateria come la commissione di atti di violenza o depredazione in alto mare contro un'altra nave o contro persone o beni a bordo della stessa, con l'intento specifico di realizzare il fine personale di lucro da parte dell'aggressore. Gli atti di pirateria costituiscono un attentato alla libertà dell'alto mare e alla sicurezza della navigazione e, in quanto tali, comportano l'universale punibilità del pirata, ossia la sua sottoposizione, quale nemico del genere umano (hostis umani generis), alla potestà punitiva di qualunque Stato riesca a catturarlo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
278082_tesionline.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.55 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.55 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/72592