Lo stress ossidativo, ad oggi, è considerato uno dei più importanti fenomeni spontanei responsabili dell'invecchiamento. Nelle cellule, fin dalla loro nascita, si instaura un equilibrio tra ossidanti e antiossidanti che col passare del tempo può sbilanciarsi; fattori genetici ed ambientali, infatti, possono causare l'incremento della formazione delle specie ossidanti a scapito di quelle antiossidanti, non sempre in grado di sopperire al danno ossidativo diretto verso le macromolecole e i tessuti. La pelle è senza dubbio il tessuto più esposto al danno ossidativo, sia per la grande quantità di ossigeno che riceve dai vasi e che scambia con l'ambiente esterno, sia perché è la prima barriera che incontrano le radiazioni ultraviolette e le sostanze inquinanti. A questo livello, le molecole di ossigeno eccitate possono trasformarsi in radicali liberi e in altre specie reattive dell'ossigeno (ROS), provocando tossicità cellulare per interazione con proteine, lipidi e DNA. Il presente elaborato prende in esame l'analisi dei principali antiossidanti deputati a prevenire il danno da raggi UV, i metodi di valutazione diretti e indiretti della relativa capacità antiossidante e la descrizione delle tecniche formulative più appropriate per migliorarne l'assorbimento e l'efficacia. La funzione protettiva sulla cute è esercitata da molecole scavenger di radicali, come tocoferoli, ascorbati, carotenoidi, polifenoli e altri. L'uso di sistemi a rilascio, studiati sulla base della struttura chimica di ogni molecola antiossidante, ne ottimizzano l'attività, l'azione sinergica e limitano il rischio tossicologico. Nel corso degli ultimi anni sono stati messi a punto differenti delivery systems per incorporare composti sia lipofili sia idrofili ed agevolare la loro distribuzione cellulare. In aggiunta, essi possono prolungare la durata d'azione comportandosi come piccole riserve cutanee a rilascio dilazionato nel tempo, che richiedono una sola applicazione giornaliera ed accrescono la compliance del consumatore. Studi condotti in vitro e in vivo hanno supportato l'importanza di arricchire la pelle con antiossidanti in grado di prevenire il danno foto-indotto e, in alcuni casi, capaci di riparare i segni del photo-aging. Tuttavia, la saltuarietà nelle applicazioni, l'impiego scorretto da parte dell'utilizzatore (es. quantità ridotte, distribuzione non omogenea sulle aree di applicazione) e la mancata valutazione della funzionalità del prodotto nel suo complesso, indipendentemente dall'attività delle singole sostanze attive, possono limitare la reale efficacia dei cosmetici.
Il ruolo degli antiossidanti nell'invecchiamento cutaneo
PIOVERA, FRANCESCA
2010/2011
Abstract
Lo stress ossidativo, ad oggi, è considerato uno dei più importanti fenomeni spontanei responsabili dell'invecchiamento. Nelle cellule, fin dalla loro nascita, si instaura un equilibrio tra ossidanti e antiossidanti che col passare del tempo può sbilanciarsi; fattori genetici ed ambientali, infatti, possono causare l'incremento della formazione delle specie ossidanti a scapito di quelle antiossidanti, non sempre in grado di sopperire al danno ossidativo diretto verso le macromolecole e i tessuti. La pelle è senza dubbio il tessuto più esposto al danno ossidativo, sia per la grande quantità di ossigeno che riceve dai vasi e che scambia con l'ambiente esterno, sia perché è la prima barriera che incontrano le radiazioni ultraviolette e le sostanze inquinanti. A questo livello, le molecole di ossigeno eccitate possono trasformarsi in radicali liberi e in altre specie reattive dell'ossigeno (ROS), provocando tossicità cellulare per interazione con proteine, lipidi e DNA. Il presente elaborato prende in esame l'analisi dei principali antiossidanti deputati a prevenire il danno da raggi UV, i metodi di valutazione diretti e indiretti della relativa capacità antiossidante e la descrizione delle tecniche formulative più appropriate per migliorarne l'assorbimento e l'efficacia. La funzione protettiva sulla cute è esercitata da molecole scavenger di radicali, come tocoferoli, ascorbati, carotenoidi, polifenoli e altri. L'uso di sistemi a rilascio, studiati sulla base della struttura chimica di ogni molecola antiossidante, ne ottimizzano l'attività, l'azione sinergica e limitano il rischio tossicologico. Nel corso degli ultimi anni sono stati messi a punto differenti delivery systems per incorporare composti sia lipofili sia idrofili ed agevolare la loro distribuzione cellulare. In aggiunta, essi possono prolungare la durata d'azione comportandosi come piccole riserve cutanee a rilascio dilazionato nel tempo, che richiedono una sola applicazione giornaliera ed accrescono la compliance del consumatore. Studi condotti in vitro e in vivo hanno supportato l'importanza di arricchire la pelle con antiossidanti in grado di prevenire il danno foto-indotto e, in alcuni casi, capaci di riparare i segni del photo-aging. Tuttavia, la saltuarietà nelle applicazioni, l'impiego scorretto da parte dell'utilizzatore (es. quantità ridotte, distribuzione non omogenea sulle aree di applicazione) e la mancata valutazione della funzionalità del prodotto nel suo complesso, indipendentemente dall'attività delle singole sostanze attive, possono limitare la reale efficacia dei cosmetici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/72557