Il doping è una realtà fortemente presente nel mondo sportivo sia a livello agonistico sia a livello amatoriale. Una classe di molecole utilizzate a questo scopo é quella degli androgeni anabolizzanti che, se assunti ad alte dosi, possono produrre una serie di effetti negativi su organi importanti dell'organismo e diversi sistemi, come l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), uno dei principali protagonisti della risposta dell'organismo allo stress. Scopo di questo lavoro è stato quello di studiare, nel ratto, gli effetti di una somministrazione subcronica di nandrolone decanoato (ND) a dosi elevate, paragonabili a quelle impiegate nel doping (15 mg/Kg/die per 14 giorni), in condizioni basali e di stress acuto (restraint stress). In particolare si sono studiati gli effetti del trattamento sull'asse HPA, sui livelli di corticosterone (CORT) circolante, sulla densità e distribuzione subcellulare dei recettori dei glucocorticoidi (GR) nell' ippocampo (IPP) ed ipotalamo (IPOT), sull' espressione dell'ACTH nell'adenoipofisi, sull'attivazione delle MAP-chinasi (ERK1/2 e JNK-1) in IPP e sull'attività della serotonina (5-HT) a livello corticale (cinetica di ricaptazione di 5-HT). I risultati ottenuti evidenziano che il trattamento con ND non modifica i valori della concentrazione plasmatica di CORT nell'animale non stressato, mentre nell'animale sottoposto a stress acuto inibisce completamente l'aumento del CORT plasmatico indotto dallo stress. Poiché il trattamento con ND non modifica la risposta ipofisaria allo stress (dopo stress, a livello dell'adenoipofisi, si osserva un aumento delle cellule positive all'ACTH sia nell'animale di controllo, sia in quello trattato) l'azione di ND sull'asse HPA probabilmente si manifesta ad un livello diverso rispetto all'ipofisi, come ad esempio il surrene. La determinazione di GR nel citosol di IPP e IPO ha mostrato che ND non esercita alcun tipo di effetto su di essi nell'animale di controllo, ma che inibisce completamente l'attivazione dei GR (migrazione dei GR dal citoplasma al nucleo) osservata nell'animale sottoposto a stress. Ugualmente, ND non modifica l'attività del trasporter di 5-HT a livello corticale nell'animale di controllo, ma annulla l'aumento della cinetica di ricaptazione di 5-HT osservata in seguito a stress acuto. Un approfondimento dell'azione di ND sull'asse HPA è stato effettuato valutando, nelle frazioni citosoliche e nucleari di IPP, il livello di fosforilazione di 2 chinasi (ERK 1/2 e JNK-1) che possono risultare attivate (cioè fosforilate) in seguito a stress acuto. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che sia lo stress, sia il trattamento con ND determinano un aumento dei livelli di fosfo-ERK-2 in IPP, effetto che può riflettere un'intensa attivazione neuronale. In conclusione, l'analisi dei risultati ottenuti consente di affermare che un trattamento protratto con ND, a dosi che corrispondono approssimativamente a quelle impiegate nel doping, non sembra provocare nel ratto in condizioni basali effetti rilevanti a livello dell'asse HPA e dell'attività del trasportatore della serotonina. Il quadro è diverso quando l'animale pretrattato con ND viene sottoposto ad uno stress acuto come la costrizione, in questo caso ND sembra inibire la risposta allo stress.

Effetti del nandrolone sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e sul sistema serotoninergico in ratti sottoposti a stress acuto

SOLLAI, CHIARA
2009/2010

Abstract

Il doping è una realtà fortemente presente nel mondo sportivo sia a livello agonistico sia a livello amatoriale. Una classe di molecole utilizzate a questo scopo é quella degli androgeni anabolizzanti che, se assunti ad alte dosi, possono produrre una serie di effetti negativi su organi importanti dell'organismo e diversi sistemi, come l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), uno dei principali protagonisti della risposta dell'organismo allo stress. Scopo di questo lavoro è stato quello di studiare, nel ratto, gli effetti di una somministrazione subcronica di nandrolone decanoato (ND) a dosi elevate, paragonabili a quelle impiegate nel doping (15 mg/Kg/die per 14 giorni), in condizioni basali e di stress acuto (restraint stress). In particolare si sono studiati gli effetti del trattamento sull'asse HPA, sui livelli di corticosterone (CORT) circolante, sulla densità e distribuzione subcellulare dei recettori dei glucocorticoidi (GR) nell' ippocampo (IPP) ed ipotalamo (IPOT), sull' espressione dell'ACTH nell'adenoipofisi, sull'attivazione delle MAP-chinasi (ERK1/2 e JNK-1) in IPP e sull'attività della serotonina (5-HT) a livello corticale (cinetica di ricaptazione di 5-HT). I risultati ottenuti evidenziano che il trattamento con ND non modifica i valori della concentrazione plasmatica di CORT nell'animale non stressato, mentre nell'animale sottoposto a stress acuto inibisce completamente l'aumento del CORT plasmatico indotto dallo stress. Poiché il trattamento con ND non modifica la risposta ipofisaria allo stress (dopo stress, a livello dell'adenoipofisi, si osserva un aumento delle cellule positive all'ACTH sia nell'animale di controllo, sia in quello trattato) l'azione di ND sull'asse HPA probabilmente si manifesta ad un livello diverso rispetto all'ipofisi, come ad esempio il surrene. La determinazione di GR nel citosol di IPP e IPO ha mostrato che ND non esercita alcun tipo di effetto su di essi nell'animale di controllo, ma che inibisce completamente l'attivazione dei GR (migrazione dei GR dal citoplasma al nucleo) osservata nell'animale sottoposto a stress. Ugualmente, ND non modifica l'attività del trasporter di 5-HT a livello corticale nell'animale di controllo, ma annulla l'aumento della cinetica di ricaptazione di 5-HT osservata in seguito a stress acuto. Un approfondimento dell'azione di ND sull'asse HPA è stato effettuato valutando, nelle frazioni citosoliche e nucleari di IPP, il livello di fosforilazione di 2 chinasi (ERK 1/2 e JNK-1) che possono risultare attivate (cioè fosforilate) in seguito a stress acuto. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che sia lo stress, sia il trattamento con ND determinano un aumento dei livelli di fosfo-ERK-2 in IPP, effetto che può riflettere un'intensa attivazione neuronale. In conclusione, l'analisi dei risultati ottenuti consente di affermare che un trattamento protratto con ND, a dosi che corrispondono approssimativamente a quelle impiegate nel doping, non sembra provocare nel ratto in condizioni basali effetti rilevanti a livello dell'asse HPA e dell'attività del trasportatore della serotonina. Il quadro è diverso quando l'animale pretrattato con ND viene sottoposto ad uno stress acuto come la costrizione, in questo caso ND sembra inibire la risposta allo stress.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
713060_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 998.77 kB
Formato Adobe PDF
998.77 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/72490