N.D.

I grandi ¿defaults¿ aziendali che si sono susseguiti nell'ultimo decennio in tutto il mondo hanno messo in pericolo l'equilibrio del sistema, annientando i risparmi delle famiglie, scuotendo la fiducia dei risparmiatori e rischiando di inaridire le fonti di finanziamento delle imprese. I rimedi legislativi, dall'America all'Europa, hanno agito su vari livelli: potenziando le autorità di mercato, riformando la ¿corporate governance¿, responsabilizzando gli intermediari finanziari. La nostra legge n. 262/2005 sulla tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari ha, per vari aspetti, trovato ispirazione nella legge americana nota come il ¿Sarbanes-Oxley Act¿ del 2002, emanato con una tempestività che è, invece, mancata nel nostro Paese, soprattutto per il protrarsi di incertezze sul modo in cui sciogliere alcuni nodi della riforma. Attualmente, tuttavia, il nostro sistema finanziario sta attraversando una fase di profondo cambiamento, grazie alle ¿spinte¿ innovatrici provenienti dall'emanazione di una serie di provvedimenti di origine comunitaria, tra cui la Direttiva n. 2004/39 (c.d. Direttiva ¿MiFID¿, ¿Market in financial instruments directive¿). Nell'ambito dell'attività di revisione regolamentare per l'introduzione della ¿MiFID¿, la Consob, sulla base della delega conferitale, ha esteso le nuove norme di condotta disegnate per il settore dei servizi di investimento anche al servizio di gestione del risparmio e all'attività di commercializzazione degli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio). In tal modo l'autorità di vigilanza ha inteso uniformare i criteri comportamentali per tutti i soggetti che interagiscono nei mercati finanziari, a prescindere dalla loro specifica attività imprenditoriale, valorizzando, in massima misura, la salvaguardia degli interessi degli investitori. I fondi comuni di investimento, in particolare, svolgono in Italia una funzione essenziale, poiché consentono alle famiglie di ridurre considerevolmente i costi di partecipazione ai mercati finanziari e di diversificare più agevolmente il proprio portafoglio. In passato, tuttavia, si è assistito ad un cospicuo deflusso di risparmio dai fondi comuni italiani a causa di asimmetrie nella regolamentazione in materia di trasparenza rispetto ad altri prodotti finanziari. Tali asimmetrie regolamentari hanno ostacolato i confronti tra strumenti diversi in termini di oneri, rendimenti, rischi e liquidabilità degli investimenti. Tutto ciò ha accentuato il bisogno di creare un ambiente comune al mondo dell'industria finanziaria. Il presente lavoro, pertanto, intende analizzare, sotto vari aspetti, in che modo il nostro sistema finanziario sta cambiando al fine di tutelare maggiormente gli investitori.

LA TUTELA DELL'INVESTITORE NEL RISPARMIO GESTITO: PROFILI GIURIDICI E PRESUPPOSTI ECONOMICI

COIRO, VALENTINA
2009/2010

Abstract

I grandi ¿defaults¿ aziendali che si sono susseguiti nell'ultimo decennio in tutto il mondo hanno messo in pericolo l'equilibrio del sistema, annientando i risparmi delle famiglie, scuotendo la fiducia dei risparmiatori e rischiando di inaridire le fonti di finanziamento delle imprese. I rimedi legislativi, dall'America all'Europa, hanno agito su vari livelli: potenziando le autorità di mercato, riformando la ¿corporate governance¿, responsabilizzando gli intermediari finanziari. La nostra legge n. 262/2005 sulla tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari ha, per vari aspetti, trovato ispirazione nella legge americana nota come il ¿Sarbanes-Oxley Act¿ del 2002, emanato con una tempestività che è, invece, mancata nel nostro Paese, soprattutto per il protrarsi di incertezze sul modo in cui sciogliere alcuni nodi della riforma. Attualmente, tuttavia, il nostro sistema finanziario sta attraversando una fase di profondo cambiamento, grazie alle ¿spinte¿ innovatrici provenienti dall'emanazione di una serie di provvedimenti di origine comunitaria, tra cui la Direttiva n. 2004/39 (c.d. Direttiva ¿MiFID¿, ¿Market in financial instruments directive¿). Nell'ambito dell'attività di revisione regolamentare per l'introduzione della ¿MiFID¿, la Consob, sulla base della delega conferitale, ha esteso le nuove norme di condotta disegnate per il settore dei servizi di investimento anche al servizio di gestione del risparmio e all'attività di commercializzazione degli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio). In tal modo l'autorità di vigilanza ha inteso uniformare i criteri comportamentali per tutti i soggetti che interagiscono nei mercati finanziari, a prescindere dalla loro specifica attività imprenditoriale, valorizzando, in massima misura, la salvaguardia degli interessi degli investitori. I fondi comuni di investimento, in particolare, svolgono in Italia una funzione essenziale, poiché consentono alle famiglie di ridurre considerevolmente i costi di partecipazione ai mercati finanziari e di diversificare più agevolmente il proprio portafoglio. In passato, tuttavia, si è assistito ad un cospicuo deflusso di risparmio dai fondi comuni italiani a causa di asimmetrie nella regolamentazione in materia di trasparenza rispetto ad altri prodotti finanziari. Tali asimmetrie regolamentari hanno ostacolato i confronti tra strumenti diversi in termini di oneri, rendimenti, rischi e liquidabilità degli investimenti. Tutto ciò ha accentuato il bisogno di creare un ambiente comune al mondo dell'industria finanziaria. Il presente lavoro, pertanto, intende analizzare, sotto vari aspetti, in che modo il nostro sistema finanziario sta cambiando al fine di tutelare maggiormente gli investitori.
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N.D.
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