Capire l'evoluzione della cooperazione è uno dei problemi centrali della biologia evolutiva contemporanea, poiché rappresenta un'importante sfida alla teoria sull'evoluzione della specie di Darwin (1859), che ha posto la competizione alla base della selezione naturale e dell'adattamento. La cooperazione, cioè quelle interazioni in cui il costo che un individuo paga per aiutare un altro individuo è compensato quando tale comportamento viene contraccambiato (Trivers 1971; Axelrod & Hamilton 1981), è stata per lungo tempo vista come un ¿paradosso evolutivo¿. Infatti, l'individuo che offre comportamenti altruistici non ha la certezza di essere ricambiato. La teoria della kin selection formulata da Hamilton (1964), ha evidenziato come i comportamenti ¿altruistici¿ siano maggiormente diffusi tra individui che condividono il patrimonio genetico, resta ancora aperto il dibattito in merito all'evoluzione di comportamenti cooperativi fra individui non parenti (Trivers 1971). La teoria dell'altruismo reciproco (Axelrod & Hamilton 1981) attraverso la teoria dei giochi (il dilemma del prigioniero) e la teoria dei mercati biologici (Noe & Hammerstein 1995) sono i principali modelli utilizzati per lo studio della cooperazione anche tra individui non parenti. I primati, per le loro elevate capacità cognitive, presentano svariati esempi di comportamenti cooperativi, nel presente studio sono stati presi in considerazione: - Il supporto agonistico: interazione triadica nella quale un individuo interviene in aiuto di un altro coinvolto in un conflitto, affrontando così un potenziale rischio (Schino 2007). - Il grooming: ha una primaria funzione igienica (Henzi & Barrett 1999), ma ha acquisito un importante ruolo nel mantenimento della coesione sociale, riducendo i livelli di tensione in specifici contesti (Merrick 1977; Schino et al. 1988; Aureli et al. 2002; Silk et al. 2003).
Aiutare oggi per avere domani? Dinamiche e funzioni del supporto agonistico nel gelada (Theropithecus gelada).
PUSCEDDU, MICHELINA
2009/2010
Abstract
Capire l'evoluzione della cooperazione è uno dei problemi centrali della biologia evolutiva contemporanea, poiché rappresenta un'importante sfida alla teoria sull'evoluzione della specie di Darwin (1859), che ha posto la competizione alla base della selezione naturale e dell'adattamento. La cooperazione, cioè quelle interazioni in cui il costo che un individuo paga per aiutare un altro individuo è compensato quando tale comportamento viene contraccambiato (Trivers 1971; Axelrod & Hamilton 1981), è stata per lungo tempo vista come un ¿paradosso evolutivo¿. Infatti, l'individuo che offre comportamenti altruistici non ha la certezza di essere ricambiato. La teoria della kin selection formulata da Hamilton (1964), ha evidenziato come i comportamenti ¿altruistici¿ siano maggiormente diffusi tra individui che condividono il patrimonio genetico, resta ancora aperto il dibattito in merito all'evoluzione di comportamenti cooperativi fra individui non parenti (Trivers 1971). La teoria dell'altruismo reciproco (Axelrod & Hamilton 1981) attraverso la teoria dei giochi (il dilemma del prigioniero) e la teoria dei mercati biologici (Noe & Hammerstein 1995) sono i principali modelli utilizzati per lo studio della cooperazione anche tra individui non parenti. I primati, per le loro elevate capacità cognitive, presentano svariati esempi di comportamenti cooperativi, nel presente studio sono stati presi in considerazione: - Il supporto agonistico: interazione triadica nella quale un individuo interviene in aiuto di un altro coinvolto in un conflitto, affrontando così un potenziale rischio (Schino 2007). - Il grooming: ha una primaria funzione igienica (Henzi & Barrett 1999), ma ha acquisito un importante ruolo nel mantenimento della coesione sociale, riducendo i livelli di tensione in specifici contesti (Merrick 1977; Schino et al. 1988; Aureli et al. 2002; Silk et al. 2003).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/72301