In questo lavoro di tesi sono stati considerati i modelli di controllo motorio di Wolpert e collaboratori (1995), di Frith et al. (2000) e di Haggard (2005) e le caratteristiche dei sistemi mirror nell'uomo. L'ipotesi che si vuole verificare è se i sistemi di controllo abbiano caratteristiche `mirror'. In altri parole, la domanda a cui vogliamo tentare di rispondere è se il sistema di monitoraggio/consapevolezza motoria che permette di valutare le conseguenze dei nostri atti motori venga utilizzato anche per valutare gli atti motori prodotti da un altro individuo. L'anosognosia per l'emiplegia è un buon modello lesionale per valutare questa ipotesi. Infatti se il sistema che Berti e collaboratori ritengono danneggiato nel paziente anosognosico fosse lo stesso che monitora gli atti motori altrui dovremmo aspettarci la negazione della plegia non solo relativa al proprio corpo, ma anche a quello altrui. In particolare nello studio è stato utilizzato un nuovo protocollo testato su un paziente affetto da anosognosia per l'emiplegia. I dati trovati ci confermano che un effetto "mirror" sembra essere presente.
Possibili componenti mirror del controllo motorio: il caso dell'anosognosia per l'emiplegia
BASSINO, STEFANIA
2009/2010
Abstract
In questo lavoro di tesi sono stati considerati i modelli di controllo motorio di Wolpert e collaboratori (1995), di Frith et al. (2000) e di Haggard (2005) e le caratteristiche dei sistemi mirror nell'uomo. L'ipotesi che si vuole verificare è se i sistemi di controllo abbiano caratteristiche `mirror'. In altri parole, la domanda a cui vogliamo tentare di rispondere è se il sistema di monitoraggio/consapevolezza motoria che permette di valutare le conseguenze dei nostri atti motori venga utilizzato anche per valutare gli atti motori prodotti da un altro individuo. L'anosognosia per l'emiplegia è un buon modello lesionale per valutare questa ipotesi. Infatti se il sistema che Berti e collaboratori ritengono danneggiato nel paziente anosognosico fosse lo stesso che monitora gli atti motori altrui dovremmo aspettarci la negazione della plegia non solo relativa al proprio corpo, ma anche a quello altrui. In particolare nello studio è stato utilizzato un nuovo protocollo testato su un paziente affetto da anosognosia per l'emiplegia. I dati trovati ci confermano che un effetto "mirror" sembra essere presente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/72268