Nella comunità scientifica come in quella sociale e, non da ultimo, nell'attuale legislazione il problema dell'abuso di alcol appare sempre più importante. Le ripercussioni di questo fenomeno nei luoghi di lavoro, sia a livello di sicurezza che di costi, rendono fondamentale la funzione e il contributo della Medicina del Lavoro: in questo caso non si tratta di valutare e prevenire un rischio lavorativo come tradizionalmente inteso, ma di impostare un'azione preventiva ed educativa complessa, rivolta alla persona. Per quanto riguarda il problema dell'abuso di alcol il compito del Medico Competente è, nell'ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori (D.Lgs 81/08), quello di verificare l'assenza di situazioni di alcol dipendenza. L'obiettivo di questo studio, in un'ottica di prevenzione e di tutela dei lavoratori e dei terzi, è di valutare, su un campione di operatori sanitari ospedalieri, il grado di rispondenza tra i risultati ottenuti dall'analisi del biomarker transferrina carboidrato carente (CDT) sierica e quelli ottenuti dalla somministrazione del questionario AUDIT (sviluppato dalla WHO) e AUDIT-C (versione ridotta dell'AUDIT) per l'individuazione dei soggetti con problemi di alcol dipendenza. Per la rilevazione della CDT si è messo a punto un metodo in HPLC VIS/UV. L'affidabilità del metodo analitico è stata comprovata implementando tre differenti procedure: I) i risultati da noi ottenuti sono stati confrontati con quelli ottenuti, per i medesimi campioni, da un laboratorio accreditato per l'analisi della CDT: è risultata un'ottima corrispondenza (r=0,962) tra i valori dei due laboratori; II) si è studiata la distribuzione dei valori di %CDT negli astemi: i risultati ottenuti sono pressoché identici a quelli ottenuti dallo studio di Helander (Helander A., 2003); III) sono stati confrontati i valori del tasso alcolemico e della %CDT in un campione di soggetti con sospetta recente assunzione di alcol: la correlazione è risultata negativa (r=0,278), ma si è evidenziata una certa tendenza all'aumento della %CDT nei casi con alcolemia più elevata. Dai risultati ottenuti è emerso che il 4% del campione esaminato (98 casi) ha valori di %CDT oltre il cut-off, quindi è potenzialmente un soggetto alcol dipendente. Dai dati dei questionari si è constatato che su 65 casi il 99% ha ottenuto, con l' AUDIT-C, un punteggio predittivo del risultato ottenuto con l'AUDIT. La corrispondenza dei risultati del biomarker e dei questionari, nell'ambito di questa esperienza, è risultata negativa (r=0,250); questo perchè l'AUDIT nasce come ausilio per gli operatori di assistenza sanitaria sul territorio e non come strumento di screening nell'ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori. In questo contesto il paziente è anche un lavoratore ed è plausibile che possa decidere di non rispondere sinceramente, per timore di eventuali ripercussioni sulla propria idoneità al lavoro. Pertanto, nell'ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, i questionari AUDIT e AUDIT-C non sembrano applicabili. Volendo confrontare i risultati della CDT con un questionario, si potrebbe comunque utilizzare un test come l'AUDIT, ma nell'ambito di un questionario più ampio sulle abitudini di vita e sullo stato di salute dell'individuo. In questo modo potrebbe essere più facile superare le resistenze del soggetto e ottenere ulteriori informazioni utili per la promozione della salute dei lavoratori.
Esperienza di impiego di un metodo in HPLC per la valutazione della transferrina carboidrato carente (CDT) sierica su un campione di operatori sanitari ospedalieri; confronto con il questionario AUDIT.
IANNUARIO, ALICE
2009/2010
Abstract
Nella comunità scientifica come in quella sociale e, non da ultimo, nell'attuale legislazione il problema dell'abuso di alcol appare sempre più importante. Le ripercussioni di questo fenomeno nei luoghi di lavoro, sia a livello di sicurezza che di costi, rendono fondamentale la funzione e il contributo della Medicina del Lavoro: in questo caso non si tratta di valutare e prevenire un rischio lavorativo come tradizionalmente inteso, ma di impostare un'azione preventiva ed educativa complessa, rivolta alla persona. Per quanto riguarda il problema dell'abuso di alcol il compito del Medico Competente è, nell'ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori (D.Lgs 81/08), quello di verificare l'assenza di situazioni di alcol dipendenza. L'obiettivo di questo studio, in un'ottica di prevenzione e di tutela dei lavoratori e dei terzi, è di valutare, su un campione di operatori sanitari ospedalieri, il grado di rispondenza tra i risultati ottenuti dall'analisi del biomarker transferrina carboidrato carente (CDT) sierica e quelli ottenuti dalla somministrazione del questionario AUDIT (sviluppato dalla WHO) e AUDIT-C (versione ridotta dell'AUDIT) per l'individuazione dei soggetti con problemi di alcol dipendenza. Per la rilevazione della CDT si è messo a punto un metodo in HPLC VIS/UV. L'affidabilità del metodo analitico è stata comprovata implementando tre differenti procedure: I) i risultati da noi ottenuti sono stati confrontati con quelli ottenuti, per i medesimi campioni, da un laboratorio accreditato per l'analisi della CDT: è risultata un'ottima corrispondenza (r=0,962) tra i valori dei due laboratori; II) si è studiata la distribuzione dei valori di %CDT negli astemi: i risultati ottenuti sono pressoché identici a quelli ottenuti dallo studio di Helander (Helander A., 2003); III) sono stati confrontati i valori del tasso alcolemico e della %CDT in un campione di soggetti con sospetta recente assunzione di alcol: la correlazione è risultata negativa (r=0,278), ma si è evidenziata una certa tendenza all'aumento della %CDT nei casi con alcolemia più elevata. Dai risultati ottenuti è emerso che il 4% del campione esaminato (98 casi) ha valori di %CDT oltre il cut-off, quindi è potenzialmente un soggetto alcol dipendente. Dai dati dei questionari si è constatato che su 65 casi il 99% ha ottenuto, con l' AUDIT-C, un punteggio predittivo del risultato ottenuto con l'AUDIT. La corrispondenza dei risultati del biomarker e dei questionari, nell'ambito di questa esperienza, è risultata negativa (r=0,250); questo perchè l'AUDIT nasce come ausilio per gli operatori di assistenza sanitaria sul territorio e non come strumento di screening nell'ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori. In questo contesto il paziente è anche un lavoratore ed è plausibile che possa decidere di non rispondere sinceramente, per timore di eventuali ripercussioni sulla propria idoneità al lavoro. Pertanto, nell'ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, i questionari AUDIT e AUDIT-C non sembrano applicabili. Volendo confrontare i risultati della CDT con un questionario, si potrebbe comunque utilizzare un test come l'AUDIT, ma nell'ambito di un questionario più ampio sulle abitudini di vita e sullo stato di salute dell'individuo. In questo modo potrebbe essere più facile superare le resistenze del soggetto e ottenere ulteriori informazioni utili per la promozione della salute dei lavoratori.File | Dimensione | Formato | |
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