Questo studio mi ha portato ad interrogarmi su due domande centrali per l'arbitrato. La prima è sarà modificato lo status dell'arbitrato all'interno dello scopo del Regolamento CE 44/2001 vale a dire, rientreranno anche i lodi arbitrali nell'automatico riconoscimento, come accade per le sentenze delle corti e dei tribunali? La seconda è che futuro avrà l'arbitrato in Europa? La risposta a queste domande emergerà attraverso un breve excursus storico sulla Convenzione di Bruxelles e sulla Convenzione di Lugano, per arrivare quasi subito al Regolamento (CE) 44/2001, con i case law, l'Heidelberg Report e il Libro Verde e il futuro dell'arbitrato in Europa. Anticipando una risposta si può affermare che difficilmente lo status dell'arbitrato subirà una modificazione per tutta una serie di motivi che trovano nella tesi uno svolgimento esaustivo. Allo stesso modo il futuro dell'arbitrato sarà roseo: questo metodo di risoluzione delle controversie verrà sempre più utilizzato nelle dispute commerciali, ma anche in quelle che coinvolgono delicate questioni politiche e quelle in cui sono convolti enti governativi. Capitolo 1: La Convenzione di Bruxelles La Convenzione del 27 Settembre 1968 sulla Giurisdizione e il riconoscimento dei Giudizi in Materie Civili e Commerciali (Convenzione di Bruxelles) fu sottoscritta nel 1968 dagli allora sei membri dell'UE, Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, con l'obiettivo di incrementare l'efficienza economica e di promuovere il mercato comune europeo armonizzando le regole sulla giurisdizione, in modo da prevenire il sorgere di cause parallele nei diversi Stati e quindi possibili conflitti di giudicato La Convenzione, infatti, alloca la competenza giurisdizionale delle decisioni in materia civile e commerciale quando coinvolgono persone fisiche o giuridiche con residenza o sede in uno Stato membro dell'Unione Europea. [...] Dopo aver visto l'ambito di applicazione vediamo ora gli ambiti esclusi dall'applicazione della Convenzione. Essi sono lo stato e la capacità delle persone fisiche, il regime patrimoniale fra coniugi, i testamenti, le successioni, i fallimenti, i concordati ed il settore fiscale in generale, la sicurezza sociale e l'arbitrato16. Vengono inoltre escluse la materia fiscale, quella doganale e quella amministrativa. Ovviamente questo regime è applicabile ai soli Stati firmatari, e di conseguenza ai cittadini, ai residenti o ai domiciliati di codesti Stati. Di conseguenza nulla vieta agli Stati non parte di consentire che i cittadini, o le persone ad esse equiparate, intraprendano processi in litispendenza, per quanto questo possa portare al rischio di forum non conveniens che porterebbe ad un arresto delle procedure. L'arbitrato e la sua esclusione dal regime di automatico riconoscimento delle sentenze saranno posti al centro di questa trattazione. Ma prima di addentrarci nei dettagli, è utile soffermarsi ancora sui meccanismi previsti nel caso di problemi interpretativi delle due Convenzioni e come la Convenzione di Bruxelles si sia evoluta dal 1968 ad oggi.

Evoluzione della Convenzione di Bruxelles e Prospettive dell'Arbitrato in Europa

CESARANI, MARIA CHIARA
2009/2010

Abstract

Questo studio mi ha portato ad interrogarmi su due domande centrali per l'arbitrato. La prima è sarà modificato lo status dell'arbitrato all'interno dello scopo del Regolamento CE 44/2001 vale a dire, rientreranno anche i lodi arbitrali nell'automatico riconoscimento, come accade per le sentenze delle corti e dei tribunali? La seconda è che futuro avrà l'arbitrato in Europa? La risposta a queste domande emergerà attraverso un breve excursus storico sulla Convenzione di Bruxelles e sulla Convenzione di Lugano, per arrivare quasi subito al Regolamento (CE) 44/2001, con i case law, l'Heidelberg Report e il Libro Verde e il futuro dell'arbitrato in Europa. Anticipando una risposta si può affermare che difficilmente lo status dell'arbitrato subirà una modificazione per tutta una serie di motivi che trovano nella tesi uno svolgimento esaustivo. Allo stesso modo il futuro dell'arbitrato sarà roseo: questo metodo di risoluzione delle controversie verrà sempre più utilizzato nelle dispute commerciali, ma anche in quelle che coinvolgono delicate questioni politiche e quelle in cui sono convolti enti governativi. Capitolo 1: La Convenzione di Bruxelles La Convenzione del 27 Settembre 1968 sulla Giurisdizione e il riconoscimento dei Giudizi in Materie Civili e Commerciali (Convenzione di Bruxelles) fu sottoscritta nel 1968 dagli allora sei membri dell'UE, Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, con l'obiettivo di incrementare l'efficienza economica e di promuovere il mercato comune europeo armonizzando le regole sulla giurisdizione, in modo da prevenire il sorgere di cause parallele nei diversi Stati e quindi possibili conflitti di giudicato La Convenzione, infatti, alloca la competenza giurisdizionale delle decisioni in materia civile e commerciale quando coinvolgono persone fisiche o giuridiche con residenza o sede in uno Stato membro dell'Unione Europea. [...] Dopo aver visto l'ambito di applicazione vediamo ora gli ambiti esclusi dall'applicazione della Convenzione. Essi sono lo stato e la capacità delle persone fisiche, il regime patrimoniale fra coniugi, i testamenti, le successioni, i fallimenti, i concordati ed il settore fiscale in generale, la sicurezza sociale e l'arbitrato16. Vengono inoltre escluse la materia fiscale, quella doganale e quella amministrativa. Ovviamente questo regime è applicabile ai soli Stati firmatari, e di conseguenza ai cittadini, ai residenti o ai domiciliati di codesti Stati. Di conseguenza nulla vieta agli Stati non parte di consentire che i cittadini, o le persone ad esse equiparate, intraprendano processi in litispendenza, per quanto questo possa portare al rischio di forum non conveniens che porterebbe ad un arresto delle procedure. L'arbitrato e la sua esclusione dal regime di automatico riconoscimento delle sentenze saranno posti al centro di questa trattazione. Ma prima di addentrarci nei dettagli, è utile soffermarsi ancora sui meccanismi previsti nel caso di problemi interpretativi delle due Convenzioni e come la Convenzione di Bruxelles si sia evoluta dal 1968 ad oggi.
ITA
ENG
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
279161_evoluzionedellaconvenzionedibrusselseprospettivedell'arbitratoineuropa-mariachiaracesarani.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 722.05 kB
Formato Adobe PDF
722.05 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/72207