Catarsi e poikilia in Proclo: fra Platone ed Aristotele

Il lavoro riguarda l'estetica di Proclo, le cui fonti principali sono la V e VI dissertazione dei Commentari alla Repubblica. Mi sono soffermata in particolare sulla prima e seconda questione della V Dissertazione. Ho cercato di chiarire quale sia il livello di originalità o di fedeltà di Proclo rispetto a Platone e ad Aristotele, in particolare in relazione a due nozioni precise, la catarsi e la poikilia, concetti fondamentali nell'estetica di Proclo, ai quali il filosofo dedica speciale attenzione nelle prime due questioni della V dissertazione. Ho definito il significato di questi due concetti per individuare gli influssi autenticamente platonici o aristotelici, mirando ad evidenziare le importanti innovazioni di Proclo. La catarsi si connette ad alla tematica politica. Nella prima questione appare ¿ legato alla catarsi ¿ l'elemento della varietà (poikilia). Per Proclo essa è uno dei principali capi d'accusa contro la produzione poetica. Nella seconda questione il filosofo rende chiari gli effetti negativi della poikilia sullo spettatore. Ho tentato di di chiarire il significato di poikilia e di verificare se si tratti di un elemento di derivazione platonica, aristotelica o piuttosto di un'elaborazione concettuale originale di Proclo. Nel primo capitolo abbiamo cercato di fornire alcuni elementi introduttivi sul ruolo di Proclo nella filosofia greca, sul genere letterario del commentario e la sua funzione e sulla valutazione della musica e della poesia nella filosofia del neoplatonico. Nel secondo capitolo abbiamo presentato le prime due questioni della V dissertazione. Al concetto della catarsi è dedicato il terzo capitolo, mentre alla poikilia è dedicato il quarto. Dopo il capitolo conclusivo, in cui riassumo i maggiori risultati raggiunti, è inserita un'appendice con il testo della parte iniziale della V dissertazione del Commento alla Repubblica, comprendente l'elenco delle dieci questioni dibattute da Proclo e la trattazione delle prime due.