Introduction Surgical treatment of proximal humerus fractures is still controversial. Galaxy¿ (Orthofix International, Verona, IT) fixation system can reduce complications rate by using 2.5-mm fully threaded pins and an external fixator, ensuring a safe stabilization of the fracture with good clinical and radiological outcomes. The purpose of our study is to evaluate medium- and long-term results obtained from a large series of patients treated with this innovative system. Materials and methods From January 2004 to December 2015, 231 patients with proximal humerus fractures were treated with osteosynthesis and external fixation at Ospedale Mauriziano Umberto I in Turin. Preoperative evaluation was accomplished by a shoulder specialist orthopaedic surgeon, on the basis of AP and transthoracic radiographic projections and CT exams with 2D and 3D reconstructions. Patients were followed for 3 months after the surgical intervention to exclude short-medium term complications. The last follow-up was accomplished by phone interview, by using these subjective scores: Oxford Shoulder Score (OSS), Subjective Shoulder Value (SSV) and Visual Analogue Score (VAS). Patients with a SSV<70% were reassessed with a clinical and radiological examination. Only patients with a minimum of 12 months follow-up were included. Results A total of 231 patients were initially considered. Twentyfive of them died, 27 couldn't be reached and 179 were included in the study. The mean age was 62 years with a male/female ratio of 1:4. Mean follow-up was 68 months. Mean subjective scores were good in most of the cases (OSS: 42.6/48; SSV: 84.6/100; VAS: 1.1/10), without differences between patients of different ages nor between 2 vs. 3-4 parts fractures or closed vs. open surgical technique. Subjective scores improve over time (after 2 years follow-up mean SSV: 82; after 7 years follow-up mean SSV: 87; p=0.01). Six percent of the patients had a major complication and 23% of the patients had a minor complication. Seven patients (4%) needed a surgical revision. Mean subjective scores are lower in patients with complications (p<0.05). Conclusions Results suggest that closed reduction and percutaneous pinning with external fixator should be considered as a valid option also in complex proximal humerus fractures. This innovative technique demonstrates good subjective results, low complications rate and low surgical revision rate.
Introduzione Il trattamento chirurgico delle fratture del terzo prossimale di omero è tuttora oggetto di discussione. Tra i vari trattamenti proposti, il sistema di sintesi mini-invasivo Galaxy¿ (Orthofix International, Verona, IT), servendosi di pins dotati di maggior filettatura e maggiore diametro rispetto ai tradizionali e di un fissatore esterno dedicato, ha il potenziale beneficio di ridurre le complicanze maggiori osservate in altri sistemi di sintesi, consentendo comunque di stabilizzare la frattura in maniera sicura fino alla guarigione della stessa, garantendo ottimi outcomes clinici e radiologici. L'obiettivo del nostro studio è quello di valutare i risultati a medio e lungo termine ottenuti da un campione di 231 pazienti trattati con questo sistema innovativo. Materiali e metodi Da gennaio 2004 a dicembre 2015, presso l'Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, 231 pazienti con frattura scomposta dell'omero prossimale sono stati trattati chirurgicamente mediante riduzione ed osteosintesi con fissatore esterno dedicato. Lo studio preoperatorio è stato eseguito da un ortopedico specialista in chirurgia della spalla sulla base di esami radiografici in proiezione AP e transtoracica e di esami TC con ricostruzioni in 2D e 3D. I pazienti sono stati seguiti prospettivamente fino ai 3 mesi dall'intervento chirurgico per escludere complicanze a medio termine. L'ultimo follow-up è stato eseguito telefonicamente utilizzando i seguenti scores soggettivi: Oxford Shoulder Score (OSS), Subjective Shoulder Value (SSV) e Visual Analogue Score (VAS) per dolore. I pazienti che riferivano un SSV inferiore al 70% sono stati rivalutati clinicamente e radiograficamente in ambulatorio. Sono stati inclusi solo i pazienti con un follow-up superiore ai 12 mesi. Risultati Dei 231 pazienti inizialmente considerati, 25 sono deceduti, 27 non sono stati raggiungibili e 179 sono entrati a far parte dello studio. Il sesso femminile è risultato il più rappresentato, con un rapporto M/F di circa 1:4. L'età media dei 179 pazienti è risultata essere di 62 anni. Il follow-up medio è stato di circa 68 mesi. I risultati soggettivi ottenuti sono risultati buoni nella maggior parte dei casi, con un OSS medio di 42.6, un SSV di 84.6 ed un VAS di 1.1. Non si sono riscontrate differenze significative tra pazienti di età diversa, tra pazienti con fratture a 2 o a 3-4 frammenti né tra pazienti operati con tecnica a cielo chiuso o a cielo aperto. Gli scores soggettivi hanno dimostrato una tendenza al miglioramento nel tempo, in particolare l'SSV con un valore medio ai 2 anni di 82 e di 87 ai 7 anni (p=0.01). La percentuale di complicanze maggiori nella nostra casistica è risultata inferiore alla media presente in letteratura: nel nostro studio, solo il 6% dei pazienti ha riportato complicanze maggiori mentre sono emerse nel 23% dei pazienti delle complicanze minori, soprattutto infezioni superficiali trattate con terapia antibiotica. Per 7 pazienti (4%) si è resa necessaria una revisione chirurgica. I valori medi degli scores soggettivi nei pazienti con complicanze sono risultati significativamente inferiori (p<0.05). Conclusioni I risultati ottenuti suggeriscono come l'osteosintesi percutanea con fissatore esterno dedicato rappresenti una valida opzione anche di fronte a fratture complesse. Questo sistema innovativo dimostra ottimi risultati soggettivi, una bassa frequenza di insorgenza di complicanze ed un basso tasso di revisione chirurgica.
Osteosintesi con fissazione esterna nel trattamento delle fratture del terzo prossimale di omero: risultati a medio e lungo termine
SUTERA, NICOLO' SILVESTRO
2015/2016
Abstract
Introduzione Il trattamento chirurgico delle fratture del terzo prossimale di omero è tuttora oggetto di discussione. Tra i vari trattamenti proposti, il sistema di sintesi mini-invasivo Galaxy¿ (Orthofix International, Verona, IT), servendosi di pins dotati di maggior filettatura e maggiore diametro rispetto ai tradizionali e di un fissatore esterno dedicato, ha il potenziale beneficio di ridurre le complicanze maggiori osservate in altri sistemi di sintesi, consentendo comunque di stabilizzare la frattura in maniera sicura fino alla guarigione della stessa, garantendo ottimi outcomes clinici e radiologici. L'obiettivo del nostro studio è quello di valutare i risultati a medio e lungo termine ottenuti da un campione di 231 pazienti trattati con questo sistema innovativo. Materiali e metodi Da gennaio 2004 a dicembre 2015, presso l'Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino, 231 pazienti con frattura scomposta dell'omero prossimale sono stati trattati chirurgicamente mediante riduzione ed osteosintesi con fissatore esterno dedicato. Lo studio preoperatorio è stato eseguito da un ortopedico specialista in chirurgia della spalla sulla base di esami radiografici in proiezione AP e transtoracica e di esami TC con ricostruzioni in 2D e 3D. I pazienti sono stati seguiti prospettivamente fino ai 3 mesi dall'intervento chirurgico per escludere complicanze a medio termine. L'ultimo follow-up è stato eseguito telefonicamente utilizzando i seguenti scores soggettivi: Oxford Shoulder Score (OSS), Subjective Shoulder Value (SSV) e Visual Analogue Score (VAS) per dolore. I pazienti che riferivano un SSV inferiore al 70% sono stati rivalutati clinicamente e radiograficamente in ambulatorio. Sono stati inclusi solo i pazienti con un follow-up superiore ai 12 mesi. Risultati Dei 231 pazienti inizialmente considerati, 25 sono deceduti, 27 non sono stati raggiungibili e 179 sono entrati a far parte dello studio. Il sesso femminile è risultato il più rappresentato, con un rapporto M/F di circa 1:4. L'età media dei 179 pazienti è risultata essere di 62 anni. Il follow-up medio è stato di circa 68 mesi. I risultati soggettivi ottenuti sono risultati buoni nella maggior parte dei casi, con un OSS medio di 42.6, un SSV di 84.6 ed un VAS di 1.1. Non si sono riscontrate differenze significative tra pazienti di età diversa, tra pazienti con fratture a 2 o a 3-4 frammenti né tra pazienti operati con tecnica a cielo chiuso o a cielo aperto. Gli scores soggettivi hanno dimostrato una tendenza al miglioramento nel tempo, in particolare l'SSV con un valore medio ai 2 anni di 82 e di 87 ai 7 anni (p=0.01). La percentuale di complicanze maggiori nella nostra casistica è risultata inferiore alla media presente in letteratura: nel nostro studio, solo il 6% dei pazienti ha riportato complicanze maggiori mentre sono emerse nel 23% dei pazienti delle complicanze minori, soprattutto infezioni superficiali trattate con terapia antibiotica. Per 7 pazienti (4%) si è resa necessaria una revisione chirurgica. I valori medi degli scores soggettivi nei pazienti con complicanze sono risultati significativamente inferiori (p<0.05). Conclusioni I risultati ottenuti suggeriscono come l'osteosintesi percutanea con fissatore esterno dedicato rappresenti una valida opzione anche di fronte a fratture complesse. Questo sistema innovativo dimostra ottimi risultati soggettivi, una bassa frequenza di insorgenza di complicanze ed un basso tasso di revisione chirurgica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
725286_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
7.45 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.45 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/72133