Questa tesi si occupa della materia delle misure cautelari personali nell'ordinamento processual-penalistico italiano, ed in particolare dei principi di proporzionalità e adeguatezza che regolano i criteri di scelta ed i profili applicativi delle suddette misure. Il lavoro, dopo una trattazione della ratio dell'istituto e dei parametri costituzionali di riferimento, è sviluppato enunciando le diverse misure previste dalla legge processuale, le condizioni applicative e le c.d. ¿esigenze cautelari¿ previste dal codice di rito, il procedimento applicativo ed il sistema delle impugnazioni. Successivamente, vengono trattati i principi di proporzionalità e adeguatezza. Con riferimento al primo di essi, l'attenzione si focalizza in modo particolare su quanto riguarda la custodia cautelare, anche alla luce delle criticità dovute al sovraffollamento per cui si caratterizzano i penitenziari italiani, nonché sugli istituti di modifica e revoca delle misure. Per quanto riguarda il principio di adeguatezza, invece, è trattato in particolar modo il tema delle presunzioni legali di adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere, sia da un punto di vista normativo, ripercorrendo cronologicamente le modificazioni dell'art. 275 c.p.p., fino a giungere alle recentissime riforme (legge n. 47/2015), sia da un punto di vista giurisprudenziale, con riguardo alle pronunce della Corte Costituzionale emesse tra il 2010 ed il 2015, ed in particolare a quelle riguardanti i reati di tipo ¿mafioso¿. Infine, la tesi tratta delle deroghe ai criteri ¿ordinari¿ di scelta delle misure previste per particolari condizioni personali o cliniche dell'imputato, analizzandone la ratio ed i profili applicativi.
I PRINCIPI DI PROPORZIONALITA' E ADEGUATEZZA IN MATERIA DI MISURE CAUTELARI PERSONALI
LOCHE, MARCO
2014/2015
Abstract
Questa tesi si occupa della materia delle misure cautelari personali nell'ordinamento processual-penalistico italiano, ed in particolare dei principi di proporzionalità e adeguatezza che regolano i criteri di scelta ed i profili applicativi delle suddette misure. Il lavoro, dopo una trattazione della ratio dell'istituto e dei parametri costituzionali di riferimento, è sviluppato enunciando le diverse misure previste dalla legge processuale, le condizioni applicative e le c.d. ¿esigenze cautelari¿ previste dal codice di rito, il procedimento applicativo ed il sistema delle impugnazioni. Successivamente, vengono trattati i principi di proporzionalità e adeguatezza. Con riferimento al primo di essi, l'attenzione si focalizza in modo particolare su quanto riguarda la custodia cautelare, anche alla luce delle criticità dovute al sovraffollamento per cui si caratterizzano i penitenziari italiani, nonché sugli istituti di modifica e revoca delle misure. Per quanto riguarda il principio di adeguatezza, invece, è trattato in particolar modo il tema delle presunzioni legali di adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere, sia da un punto di vista normativo, ripercorrendo cronologicamente le modificazioni dell'art. 275 c.p.p., fino a giungere alle recentissime riforme (legge n. 47/2015), sia da un punto di vista giurisprudenziale, con riguardo alle pronunce della Corte Costituzionale emesse tra il 2010 ed il 2015, ed in particolare a quelle riguardanti i reati di tipo ¿mafioso¿. Infine, la tesi tratta delle deroghe ai criteri ¿ordinari¿ di scelta delle misure previste per particolari condizioni personali o cliniche dell'imputato, analizzandone la ratio ed i profili applicativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/72122