This thesis, multidisciplinary and experimental, aims to provide a reconstructive framework about the ''cultural heritage of religious interest'' in Italy, between the administrative law and the canon law. The first chapter examines the evolution of the concept of the ''cultural heritage of religious interest'' in administrative law, from the 'Bottai Law' of 1939 up to the current 'Code of cultural heritage and landscape' of 2004, interpreted in the light of the constitutional principles and separation of competences between State and Regions resulted from the reform of Title V of 2001. The agreements stipulated between the Italian State and the Catholic Church are also analyzed: the Lateran Pacts of 1929, the Agreement for the modification of the Concordat of 1984 and the 1996, 2000 and 2005 Agreements between the Minister for cultural heritage and the President of the Italian Episcopal Conference. Ample space is finally devoted to analyzing the agreements, concluded between each Region and the Regional Episcopal Conferences, for the preservation and promotion of the cultural heritage of religious interest, as well as to the operational procedures for the conduct of the ''verification of the cultural interest'' proceeding on real estate owned by ecclesiastical bodies properties. A brief reference is finally dedicated to the concept of 'cultural heritage of religious interest' in international law and in the European Union law. The second chapter aims to present the discipline of the ecclesiastical cultural heritage in the canon law, focusing on the provisions of the 1917 code and of the one, still in force, of 1983, focusing in particular on the rules concerning sacred sites, a concept in which the places of worship fall within. As regards the universal law, the documents of the Second Vatican Council as well as the ones issued by the Pontifical Commission for the Cultural Heritage of the Church are analyzed and, as regards the local legislation, the regulations and pastoral guidelines adopted by the Italian Episcopal Conference and its offices. The third and final chapter deals with the re-use of church buildings, once they have ceased their original function, which was the core theme of the conference ''Il futuro degli edifici di culto, The future of churches'', held in Bologna, from 5th to 7th October 2016. My speech on that occasion, published by the online review of the University of Bologna ''IN_BO. Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura'', has provided me with the opportunity for a more extensive reflection on this phenomenon, which requires a number of proceedings and administrative measures, by the civil and ecclesiastical authorities. In this sense, it was considered appropriate not only dwelling on the analysis of the procedures in the abstract, but also on a specific case: the donation of the two former churches of St. Bernardino and St. Orsola in the village of Sommariva del Bosco (CN) in order to carry out socio-cultural activities. In conclusion and in a comparative key, a brief look at some experiences abroad (Germany, Spain, France, Quebec, Great Britain, the United States) is proposed, as well as an outline of some cases discussed during the conference in Bologna; namely those of the closed churches of Venice, the reuse of Anglican churches in the Ligurian Riviera and in the French Riviera and of the strategic plans developed by the 'fabriques d'églises' and the local authorities in Flanders
La presente tesi di laurea, multidisciplinare e a carattere sperimentale, intende fornire un quadro ricostruttivo sui beni culturali di interesse religioso in Italia, tra diritto amministrativo e diritto canonico. Il primo capitolo esamina l'evoluzione del concetto e della disciplina dei beni culturali di interesse religioso nel diritto amministrativo, a partire dalla legge Bottai del 1939 fino al vigente codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, interpretati alla luce dei principi costituzionali e del riparto di competenze tra Stato e Regioni scaturito dalla riforma del Titolo V del 2001. Sono analizzate inoltre le norme pattizie stipulate in merito tra Stato italiano e Chiesa cattolica: i Patti lateranensi del 1929, l'Accordo di modificazione del Concordato del 1984 e le Intese del 1996, del 2000 e del 2005 tra il Ministro per i beni e le attività culturali ed il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ampio spazio è infine dedicato all'analisi delle singole intese, stipulate tra le Regioni e le Conferenze Episcopali Regionali, per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso, oltre che sulle modalità operative per lo svolgimento del procedimento di verifica dell'interesse culturale sui beni immobili di proprietà di enti ecclesiastici. Un cenno è dedicato infine al concetto di ''bene culturale di interesse religioso'' nel diritto internazionale e nel diritto dell'Unione europea. Il secondo capitolo si propone di presentare la disciplina dei beni culturali ecclesiali nel diritto canonico, concentrandosi sulle disposizioni del codice del 1917 e poi di quello, tuttora vigente, del 1983, soffermandosi in particolare sulle norme in tema di luoghi sacri, concetto nel quale rientrano gli edifici di culto. Sono inoltre analizzati, per quanto riguarda la legislazione universale, i documenti del Concilio Vaticano II e quelli emanati dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, mentre, per la legislazione locale, le normative e gli orientamenti pastorali adottati dalla Conferenza Episcopale Italiana e dai suoi uffici. Il terzo ed ultimo capitolo si occupa del riuso degli edifici di culto, una volta dismessi e cessata quindi la loro originaria funzione, cui è stato dedicato il convegno ''Il futuro degli edifici di culto, The future of churches'', tenutosi a Bologna, il 5-7 Ottobre 2016. Il mio intervento in tale sede, pubblicato dalla rivista online dell'Università di Bologna ''IN_BO. Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura'', ha fornito lo spunto per una più ampia trattazione di questo fenomeno, che richiede una pluralità di procedimenti e provvedimenti, a cura delle autorità civili ed ecclesiastiche. In questo senso, si è ritenuto opportuno non solo soffermarsi sull'analisi in astratto delle procedure, ma anche su un caso concreto: la donazione delle due ex chiese di San Bernardino e di Sant'Orsola al Comune di Sommariva del Bosco (CN) per lo svolgimento di attività socio-culturali. In conclusione ed in chiave comparatistica, è proposto un breve sguardo su alcune esperienze estere (Germania, Spagna, Francia, Québec, Gran Bretagna, Stati Uniti), oltre che su alcuni casi discussi durante il convegno di Bologna; precisamente quelli delle chiese chiuse di Venezia, del riuso delle chiese anglicane in Riviera Ligure ed in Costa Azzurra e dei piani strategici, elaborati a cura delle fabbricerie e degli enti locali nelle Fiandre.
I beni culturali di interesse religioso tra diritto amministrativo e diritto canonico
DIMODUGNO, DAVIDE
2015/2016
Abstract
La presente tesi di laurea, multidisciplinare e a carattere sperimentale, intende fornire un quadro ricostruttivo sui beni culturali di interesse religioso in Italia, tra diritto amministrativo e diritto canonico. Il primo capitolo esamina l'evoluzione del concetto e della disciplina dei beni culturali di interesse religioso nel diritto amministrativo, a partire dalla legge Bottai del 1939 fino al vigente codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004, interpretati alla luce dei principi costituzionali e del riparto di competenze tra Stato e Regioni scaturito dalla riforma del Titolo V del 2001. Sono analizzate inoltre le norme pattizie stipulate in merito tra Stato italiano e Chiesa cattolica: i Patti lateranensi del 1929, l'Accordo di modificazione del Concordato del 1984 e le Intese del 1996, del 2000 e del 2005 tra il Ministro per i beni e le attività culturali ed il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ampio spazio è infine dedicato all'analisi delle singole intese, stipulate tra le Regioni e le Conferenze Episcopali Regionali, per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso, oltre che sulle modalità operative per lo svolgimento del procedimento di verifica dell'interesse culturale sui beni immobili di proprietà di enti ecclesiastici. Un cenno è dedicato infine al concetto di ''bene culturale di interesse religioso'' nel diritto internazionale e nel diritto dell'Unione europea. Il secondo capitolo si propone di presentare la disciplina dei beni culturali ecclesiali nel diritto canonico, concentrandosi sulle disposizioni del codice del 1917 e poi di quello, tuttora vigente, del 1983, soffermandosi in particolare sulle norme in tema di luoghi sacri, concetto nel quale rientrano gli edifici di culto. Sono inoltre analizzati, per quanto riguarda la legislazione universale, i documenti del Concilio Vaticano II e quelli emanati dalla Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, mentre, per la legislazione locale, le normative e gli orientamenti pastorali adottati dalla Conferenza Episcopale Italiana e dai suoi uffici. Il terzo ed ultimo capitolo si occupa del riuso degli edifici di culto, una volta dismessi e cessata quindi la loro originaria funzione, cui è stato dedicato il convegno ''Il futuro degli edifici di culto, The future of churches'', tenutosi a Bologna, il 5-7 Ottobre 2016. Il mio intervento in tale sede, pubblicato dalla rivista online dell'Università di Bologna ''IN_BO. Ricerche e progetti per il territorio, la città e l'architettura'', ha fornito lo spunto per una più ampia trattazione di questo fenomeno, che richiede una pluralità di procedimenti e provvedimenti, a cura delle autorità civili ed ecclesiastiche. In questo senso, si è ritenuto opportuno non solo soffermarsi sull'analisi in astratto delle procedure, ma anche su un caso concreto: la donazione delle due ex chiese di San Bernardino e di Sant'Orsola al Comune di Sommariva del Bosco (CN) per lo svolgimento di attività socio-culturali. In conclusione ed in chiave comparatistica, è proposto un breve sguardo su alcune esperienze estere (Germania, Spagna, Francia, Québec, Gran Bretagna, Stati Uniti), oltre che su alcuni casi discussi durante il convegno di Bologna; precisamente quelli delle chiese chiuse di Venezia, del riuso delle chiese anglicane in Riviera Ligure ed in Costa Azzurra e dei piani strategici, elaborati a cura delle fabbricerie e degli enti locali nelle Fiandre.File | Dimensione | Formato | |
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