Il 27 luglio 2012 è stato promulgato il regolamento 650/2012, con il quale è stato introdotto in campo comunitario il C.S.E., strumento che ha innovato il sistema successorio in ambito transfrontaliero. Esso è intervenuto in maniera preponderante nel diritto sostanziale degli Stati membri, introducendo un sistema di prova uniforme e assolutamente standardizzato della qualità di erede o di legatario e dei poteri di amministratore o esecutore, e ha predisposto, al contempo, nuove e più efficaci forme di tutela dell'affidamento dei terzi nell'ambito della circolazione dei diritti ereditari, in favore di un fluido svolgimento dei traffici giuridici. Questo scritto si prefigge quali obiettivi, quello di illustrare le caratteristiche principali del regolamento n. 650/2012, con attenzione alla disciplina che si riferisce al certificato, quello di far emergere le eventuali problematiche che possono scaturire dall'introduzione di tale strumento che deve dispiegare i propri effetti all'interno degli Stati. In particolare nella prima parte si pone l'attenzione sulle nozioni fondamentali in campo successorio e sulle leggi che hanno nel tempo innovato la materia soprattutto in Italia, con particolare attenzione alla legge 218/1995 in riferimento alle norme circa la competenza a dirimere eventuali controversie in campo di successioni transfrontaliere; per giungere, dopo un excursus di tutti i trattati e le convenzioni che susseguendosi hanno condotto a pensare ad una simile innovazione che fino a qualche decennio fa sarebbe stata non perseguibile. A conclusione della prima parte è inserita un'analisi del regolamento 650/2012 in tutte le sue parti sia per quanto concerne la sua struttura del procedimento volto ad ottenere il C.S.E., i soggetti legittimati, il provvedimento conclusivo del giudice e i meccanismi di revisione del documento nell'ipotesi in cui esso non corrisponda al vero. Nella seconda parte è presente una rassegna circa i caratteri generali che contraddistinguono i singoli Stati e sistemi che possono essere differenziati tra Paesi di common law e Paesi di civil law. La distinzione è volta a permettere la comprensione di quelli che sono i punti emblematici di ciascuno di essi. Si prosegue con l'analisi del sistema tavolare caratterizzante le province appartenenti all'ex impero austro-ungarico, assai particolare in quanto inserito in un sistema di civil law, come è quello italiano, è contraddistinto dai principi propri dei Paesi di common law. Nell'ultima parte è presentata un'analisi riguardante gli elementi propri del certificato successorio europeo e di tutte le regole che sono state predisposte dall'U.E. in vista del suo rilascio; questo nell'ottica di porre in evidenza quelle che in un futuro non troppo prossimo potrebbero essere le problematiche. Viene analizzata la competenza al rilascio, ambito al centro di gran parte dei convegni che si sono susseguiti in questi anni che hanno preceduto l'entrata in vigore del regolamento. Tale strumento, che vale la pena di ricordare fin da ora, è del tutto estraneo a quelli presenti nel nostro Paese, ed è volto a provare la qualità di erede o legatario. Nell'ultima parte è presentata la procedura esperibile che ogni singolo cittadino deve instaurare per la concessione del decreto con cui è rilasciato il C.S.E. Nella parte conclusiva è analizzato il procedimento di revoca, modifica e rettifica del certificato, nell'ipotesi in cui il documento che attesta la qualità non corrisponda al vero.
IL REGOLAMENTO N. 650/2012 E IL CERTIFICATO SUCCESSORIO EUROPEO. PROFILI DI INTERESSE PROCESSUALE
FERRERO, LODOVICA
2014/2015
Abstract
Il 27 luglio 2012 è stato promulgato il regolamento 650/2012, con il quale è stato introdotto in campo comunitario il C.S.E., strumento che ha innovato il sistema successorio in ambito transfrontaliero. Esso è intervenuto in maniera preponderante nel diritto sostanziale degli Stati membri, introducendo un sistema di prova uniforme e assolutamente standardizzato della qualità di erede o di legatario e dei poteri di amministratore o esecutore, e ha predisposto, al contempo, nuove e più efficaci forme di tutela dell'affidamento dei terzi nell'ambito della circolazione dei diritti ereditari, in favore di un fluido svolgimento dei traffici giuridici. Questo scritto si prefigge quali obiettivi, quello di illustrare le caratteristiche principali del regolamento n. 650/2012, con attenzione alla disciplina che si riferisce al certificato, quello di far emergere le eventuali problematiche che possono scaturire dall'introduzione di tale strumento che deve dispiegare i propri effetti all'interno degli Stati. In particolare nella prima parte si pone l'attenzione sulle nozioni fondamentali in campo successorio e sulle leggi che hanno nel tempo innovato la materia soprattutto in Italia, con particolare attenzione alla legge 218/1995 in riferimento alle norme circa la competenza a dirimere eventuali controversie in campo di successioni transfrontaliere; per giungere, dopo un excursus di tutti i trattati e le convenzioni che susseguendosi hanno condotto a pensare ad una simile innovazione che fino a qualche decennio fa sarebbe stata non perseguibile. A conclusione della prima parte è inserita un'analisi del regolamento 650/2012 in tutte le sue parti sia per quanto concerne la sua struttura del procedimento volto ad ottenere il C.S.E., i soggetti legittimati, il provvedimento conclusivo del giudice e i meccanismi di revisione del documento nell'ipotesi in cui esso non corrisponda al vero. Nella seconda parte è presente una rassegna circa i caratteri generali che contraddistinguono i singoli Stati e sistemi che possono essere differenziati tra Paesi di common law e Paesi di civil law. La distinzione è volta a permettere la comprensione di quelli che sono i punti emblematici di ciascuno di essi. Si prosegue con l'analisi del sistema tavolare caratterizzante le province appartenenti all'ex impero austro-ungarico, assai particolare in quanto inserito in un sistema di civil law, come è quello italiano, è contraddistinto dai principi propri dei Paesi di common law. Nell'ultima parte è presentata un'analisi riguardante gli elementi propri del certificato successorio europeo e di tutte le regole che sono state predisposte dall'U.E. in vista del suo rilascio; questo nell'ottica di porre in evidenza quelle che in un futuro non troppo prossimo potrebbero essere le problematiche. Viene analizzata la competenza al rilascio, ambito al centro di gran parte dei convegni che si sono susseguiti in questi anni che hanno preceduto l'entrata in vigore del regolamento. Tale strumento, che vale la pena di ricordare fin da ora, è del tutto estraneo a quelli presenti nel nostro Paese, ed è volto a provare la qualità di erede o legatario. Nell'ultima parte è presentata la procedura esperibile che ogni singolo cittadino deve instaurare per la concessione del decreto con cui è rilasciato il C.S.E. Nella parte conclusiva è analizzato il procedimento di revoca, modifica e rettifica del certificato, nell'ipotesi in cui il documento che attesta la qualità non corrisponda al vero.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
722957_tesiconindice-copiaultimaversioneconcorrezionebiblio.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
938.77 kB
Formato
Adobe PDF
|
938.77 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/71883