Dalla comparsa della Teoria della Costituzione Mista allo sviluppo concreto delle istituzioni nel Mondo classico, fino all'esplicitazione dei sistemi di rappresentanza politica, la funzione dei Senati e quindi la presenza di sistemi bicamerali è andata acquisendo un'importanza crescente. Questo lavoro analizza il ruolo delle Seconde Camere nella definizione della forma di Stato. A tale scopo sono stati presi in considerazione 1)l'origine e l'evoluzione storica delle Seconde Camere, (2) il confronto tra i modelli di rappresentanza, (3) il bicameralismo federale, (4) le Camere Alte regionali, (5) la riforma della rappresentanza politica italiana, (6) i bicameralismi dell'Unione europea. In particolare, dopo una parte introduttiva riguardante le diverse teorie sul bicameralismo, è risultato fondamentale porre l'attenzione sugli ordinamentali definibili come, seppur a diversi livelli, territoriali. È emerso che nonostante la crisi del bicameralismo moderno, in realtà le istituzioni politiche che sono riuscite o comunque stanno cercando di sfuggire al dilemma sieyesiano sull'utilità di una Seconda Camera rappresentativa sono quelle che si connotano territorialmente. Questa considerazione è poi stata declinata anche nei confronti di quegli Stati che pur non essendo propriamente definibili come federali, sono altresì regionali. Nonostante il federalismo ed il regionalismo riguardino entrambi il fenomeno del decentramento territoriale dello Stato composto, in realtà essi differiscono nella configurazione delle Upper Chambers. Queste valutazioni sono poi risultate utili anche nell'analisi sulla riforma riguardante il superamento del bicameralismo italiano, tutt'ora in atto, la quale dovrebbe essere caratterizzata da un maggior grado di federalizzazione. Infine, si sono studiati i bicameralismi presenti all'interno dell'Unione europea ed il ruolo dei Parlamenti nazionali nel circuito rappresentativo europeo, con particolare riguardo alla posizione che essi ricoprono nel rispetto del principio di sussidiarietà. In conclusione, questo lavoro si propone come obiettivo quello di confrontare i modelli di rappresentanza bicamerali, in particolare quelli territoriali, al fine di trarne spunti di teoria generale applicabili anche al sistema italiano, oggi al centro di numerosi progetti di riforma costituzionale.
IL RUOLO DELLE "SECONDE CAMERE" NELLA DEFINIZIONE DELLA FORMA DI STATO
GALVAGNO, GIULIA
2014/2015
Abstract
Dalla comparsa della Teoria della Costituzione Mista allo sviluppo concreto delle istituzioni nel Mondo classico, fino all'esplicitazione dei sistemi di rappresentanza politica, la funzione dei Senati e quindi la presenza di sistemi bicamerali è andata acquisendo un'importanza crescente. Questo lavoro analizza il ruolo delle Seconde Camere nella definizione della forma di Stato. A tale scopo sono stati presi in considerazione 1)l'origine e l'evoluzione storica delle Seconde Camere, (2) il confronto tra i modelli di rappresentanza, (3) il bicameralismo federale, (4) le Camere Alte regionali, (5) la riforma della rappresentanza politica italiana, (6) i bicameralismi dell'Unione europea. In particolare, dopo una parte introduttiva riguardante le diverse teorie sul bicameralismo, è risultato fondamentale porre l'attenzione sugli ordinamentali definibili come, seppur a diversi livelli, territoriali. È emerso che nonostante la crisi del bicameralismo moderno, in realtà le istituzioni politiche che sono riuscite o comunque stanno cercando di sfuggire al dilemma sieyesiano sull'utilità di una Seconda Camera rappresentativa sono quelle che si connotano territorialmente. Questa considerazione è poi stata declinata anche nei confronti di quegli Stati che pur non essendo propriamente definibili come federali, sono altresì regionali. Nonostante il federalismo ed il regionalismo riguardino entrambi il fenomeno del decentramento territoriale dello Stato composto, in realtà essi differiscono nella configurazione delle Upper Chambers. Queste valutazioni sono poi risultate utili anche nell'analisi sulla riforma riguardante il superamento del bicameralismo italiano, tutt'ora in atto, la quale dovrebbe essere caratterizzata da un maggior grado di federalizzazione. Infine, si sono studiati i bicameralismi presenti all'interno dell'Unione europea ed il ruolo dei Parlamenti nazionali nel circuito rappresentativo europeo, con particolare riguardo alla posizione che essi ricoprono nel rispetto del principio di sussidiarietà. In conclusione, questo lavoro si propone come obiettivo quello di confrontare i modelli di rappresentanza bicamerali, in particolare quelli territoriali, al fine di trarne spunti di teoria generale applicabili anche al sistema italiano, oggi al centro di numerosi progetti di riforma costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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