Penicillin, discovered by serendipity by Alexander Fleming, is a beta-lactam antibiotic used to treat many bacterial diseases. [1] Like the other beta-lactam antibiotics, it has pharmacological characteristics linked to the chemical structure shared by all beta-lactam, the beta-lactam ring and the side chain that characterize the various families. Penicillins, like all antibiotics, can induce adverse reactions that are classified by severity. Adverse reactions range from the most common allergic cutaneous reaction to the most severe anaphylactic shock. Allergic reactions to penicillins can be IgE-mediated, the most severe, or cell-mediated. About 10% of the general population had at least once allergic episode caused by penicillin in their lifetime, and for this reason they often had to use other antibiotics. Actually, only l% of these subjects are really allergic to penicillin and this is because often the sensitivity to the molecule disappears over time, sometimes it is not associated with penicillin or even a desensitization can occur to the drug or in many cases not all diagnostic tests are carried out [3]. These subjects are often "labeled" as allergic throughout their life and treated, erroneously, with alternative therapies. The choice of drug to avoid or to take, in the case of previous allergy to penicillin, should only be made after having carried out all possible diagnostic procedures to determinate the positivity of the drug and, in this instance, avoid the ingestion of penicillins or molecules, such as cephalosporins, which could lead to cross-reactivity. The diagnostic process consists of various tests which, however, as shown by numerous studies, sometimes do not appear to be completely clear and precise in order to diagnose positivity or not to the sensitivity to penicillin [4]. Each patient has a different clinical history, but an accurate analysis of the situation by carrying out a careful medical history and the related diagnostic tests to ensure, where possible, the presence or not of hypersensitivity, can guarantee to each individual the best antibacterial pharmacological choice to safeguard the health of every person [3].
La penicillina, scoperta per caso da Alexander Fleming, è un antibiotico beta-lattamico utilizzato per curare molteplici affezioni batteriche [1]. Così come gli altri antibiotici beta-lattamici ha caratteristiche farmacologiche legate alla struttura chimica che accomuna tutte le beta-lattamine, l'anello beta-lattamico, e la presenza di catene laterali che caratterizzano le varie famiglie. Le penicilline, come tutti gli antibiotici, possono essere causa di reazioni avverse che vengono classificate in base alla gravità. Le reazioni avverse vanno dalla più comune reazione allergica cutanea al più grave shock anafilattico. Le reazioni allergiche alle penicilline possono essere IgE mediate, le più gravi, o cellulo-mediate [2]. Il 10% della popolazione ha avuto almeno una volta nella vita un episodio allergico causato dalle penicilline e per questo spesso ha dovuto far ricorso a antibiotici di sostituzione. In realtà solo l% di questi soggetti è realmente allergico alla penicillina e questo perché spesso la sensibilità alla molecola svanisce nel tempo, talvolta non è associabile alla penicillina o addirittura si può essere desensibilizzati al farmaco o in molti casi non vengono effettuati tutti i test di diagnosi [3]. Questi soggetti spesso vengono ¿etichettati¿ per tutta la vita come allergici e curati, erroneamente, con terapie alternative. La scelta del farmaco da evitare o da assumere, in caso di precedenti episodi allergici alle penicilline, dovrebbe essere effettuata solo dopo aver svolto tutto l'iter diagnostico possibile per accertare la positività al farmaco e in tal caso evitare l'assunzione di penicilline o molecole, come le cefalosporine, che potrebbero portare a cross-reattività. L'iter diagnostico consiste in vari test che però, come dimostrano numerosi studi, a volte risultano non essere completamente chiari e precisi al fine di diagnosticare sensibilità alle penicilline [4]. Ogni paziente ha una storia clinica diversa ed un'accurata valutazione della situazione, attraverso un'attenta anamnesi e i relativi test diagnostici, può garantire ad ogni singolo individuo la migliore scelta farmacologica antibatterica per tutelare al meglio la propria salute [3].
Allergia alle penicilline: un aggiornamento.
RABANTE, LOREDANA
2016/2017
Abstract
La penicillina, scoperta per caso da Alexander Fleming, è un antibiotico beta-lattamico utilizzato per curare molteplici affezioni batteriche [1]. Così come gli altri antibiotici beta-lattamici ha caratteristiche farmacologiche legate alla struttura chimica che accomuna tutte le beta-lattamine, l'anello beta-lattamico, e la presenza di catene laterali che caratterizzano le varie famiglie. Le penicilline, come tutti gli antibiotici, possono essere causa di reazioni avverse che vengono classificate in base alla gravità. Le reazioni avverse vanno dalla più comune reazione allergica cutanea al più grave shock anafilattico. Le reazioni allergiche alle penicilline possono essere IgE mediate, le più gravi, o cellulo-mediate [2]. Il 10% della popolazione ha avuto almeno una volta nella vita un episodio allergico causato dalle penicilline e per questo spesso ha dovuto far ricorso a antibiotici di sostituzione. In realtà solo l% di questi soggetti è realmente allergico alla penicillina e questo perché spesso la sensibilità alla molecola svanisce nel tempo, talvolta non è associabile alla penicillina o addirittura si può essere desensibilizzati al farmaco o in molti casi non vengono effettuati tutti i test di diagnosi [3]. Questi soggetti spesso vengono ¿etichettati¿ per tutta la vita come allergici e curati, erroneamente, con terapie alternative. La scelta del farmaco da evitare o da assumere, in caso di precedenti episodi allergici alle penicilline, dovrebbe essere effettuata solo dopo aver svolto tutto l'iter diagnostico possibile per accertare la positività al farmaco e in tal caso evitare l'assunzione di penicilline o molecole, come le cefalosporine, che potrebbero portare a cross-reattività. L'iter diagnostico consiste in vari test che però, come dimostrano numerosi studi, a volte risultano non essere completamente chiari e precisi al fine di diagnosticare sensibilità alle penicilline [4]. Ogni paziente ha una storia clinica diversa ed un'accurata valutazione della situazione, attraverso un'attenta anamnesi e i relativi test diagnostici, può garantire ad ogni singolo individuo la migliore scelta farmacologica antibatterica per tutelare al meglio la propria salute [3].File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
284375_far_rabante.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.28 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.28 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/71845