Negli ultimi anni, nelle acque di approvvigionamento e nei reflui trattati sono stati identificati composti derivanti in larga parte da antibiotici ad uso umano e animale, farmaci di prescrizione e generici, prodotti delle acque reflue industriali e civili, ormoni sessuali e steroidei. La presenza di composti farmacologicamente attivi, all'interno di acque superficiali e reflue, costituisce una problematica di notevole interesse in ambito tecnico-scientifico, in relazione agli effetti tossici che tali composti potrebbero produrre sull'ambiente e sulla salute umana. Centinaia di tonnellate di sostanze farmaceutiche affluiscono agli impianti di depurazione delle acque reflue ogni anno: tuttavia, l'inefficacia dei convenzionali sistemi di trattamento a fanghi attivi rispetto alla loro rimozione contribuisce alla loro diffusione nell'ambiente. Da qui la necessità di implementare gli impianti di depurazione con trattamenti avanzati, trattamenti terziari delle acque reflue, in grado di migliorare le efficienze di rimozione. L'impiego di trattamenti avanzati permetterebbe di ridurre notevolmente le immissioni di microinquinanti nell'ecosistema. Il processo di adsorbimento si configura come una soluzione efficace per la rimozione dei contaminanti emergenti dalle acque reflue. Le tecniche di biodegradazione sono tecniche valide e convenienti, tra questi il processo a fanghi attivi è ampiamente utilizzato nel mondo. Dal punto di vista economico è inoltre fondamentale la ricerca di metodi di recupero, poiché, nel processo produttivo vengono inevitabilmente eliminate grandi quantità di farmaco potenzialmente utilizzabili. Tutti i metodi comunemente utilizzati e i trattamenti innovativi di rimozione dei microinquinanti sono attualmente oggetto di numerosi studi. E' quindi necessaria la valutazione, il controllo e lo studio dei microinquinanti ambientali, anche quelli non classificati come EDCs, e dei loro potenziali effetti sull'uomo e sull'ambiente. L'inquinamento ambientale da farmaci è un problema attuale le cui cause sono molteplici. Alla radice è possibile anche riconoscere un problema di educazione. Fondamentali sono quindi le figure del medico e del farmacista riguardo l'educazione dei consumatori al corretto smaltimento dei farmaci scaduti ed inutilizzati, riguardo l'informazione e promozione per un uso appropriato, fornendo, con i rischi ambientali un ulteriore motivo per vitare l'abuso di medicinali superflui o inutili.
Tecnologie innovative per il recupero, adsorbimento o degradazione di farmaci e altri inquinanti bioattivi da acque reflue dell'industria farmaceutica
LERARIO, ALESSANDRO
2015/2016
Abstract
Negli ultimi anni, nelle acque di approvvigionamento e nei reflui trattati sono stati identificati composti derivanti in larga parte da antibiotici ad uso umano e animale, farmaci di prescrizione e generici, prodotti delle acque reflue industriali e civili, ormoni sessuali e steroidei. La presenza di composti farmacologicamente attivi, all'interno di acque superficiali e reflue, costituisce una problematica di notevole interesse in ambito tecnico-scientifico, in relazione agli effetti tossici che tali composti potrebbero produrre sull'ambiente e sulla salute umana. Centinaia di tonnellate di sostanze farmaceutiche affluiscono agli impianti di depurazione delle acque reflue ogni anno: tuttavia, l'inefficacia dei convenzionali sistemi di trattamento a fanghi attivi rispetto alla loro rimozione contribuisce alla loro diffusione nell'ambiente. Da qui la necessità di implementare gli impianti di depurazione con trattamenti avanzati, trattamenti terziari delle acque reflue, in grado di migliorare le efficienze di rimozione. L'impiego di trattamenti avanzati permetterebbe di ridurre notevolmente le immissioni di microinquinanti nell'ecosistema. Il processo di adsorbimento si configura come una soluzione efficace per la rimozione dei contaminanti emergenti dalle acque reflue. Le tecniche di biodegradazione sono tecniche valide e convenienti, tra questi il processo a fanghi attivi è ampiamente utilizzato nel mondo. Dal punto di vista economico è inoltre fondamentale la ricerca di metodi di recupero, poiché, nel processo produttivo vengono inevitabilmente eliminate grandi quantità di farmaco potenzialmente utilizzabili. Tutti i metodi comunemente utilizzati e i trattamenti innovativi di rimozione dei microinquinanti sono attualmente oggetto di numerosi studi. E' quindi necessaria la valutazione, il controllo e lo studio dei microinquinanti ambientali, anche quelli non classificati come EDCs, e dei loro potenziali effetti sull'uomo e sull'ambiente. L'inquinamento ambientale da farmaci è un problema attuale le cui cause sono molteplici. Alla radice è possibile anche riconoscere un problema di educazione. Fondamentali sono quindi le figure del medico e del farmacista riguardo l'educazione dei consumatori al corretto smaltimento dei farmaci scaduti ed inutilizzati, riguardo l'informazione e promozione per un uso appropriato, fornendo, con i rischi ambientali un ulteriore motivo per vitare l'abuso di medicinali superflui o inutili.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
311245_tesifarlerario.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.41 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.41 MB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/71824