Think of a concept is not unambiguous operation. Contemplates numerous variations, different forms, multiple perspectives. This fragmentation is a natural reason in the statement for which every thought is formed, so to speak, thinking about the cultural filters of the individual. These differ to varying cultures and individuals, the latter, they encapsulate the very nature of becoming and therefore of the variety. The result is inevitable: one word to match many different meanings as there are individuals called to think. Easily, thus, generate small changes in cultures very similar, almost negligible, while very different cultures can lead to significant differences. With this premise here is therefore a duty to clarify what is meant by will more specifically for unification and unification of the law, because each concept is basically due to an archetype, and this varies depending on each individual prototypes are in contact or not with other to form the actual patterns. These are in fact the result - true synthetic judgments - based on an idea obtained revealing. Max Weber talked about this "ideal types" or "ideal types" 1, referring to the exact item you need to build the types of science in society. Improperly, however, the '"ideal type" function seems also to clarify the need to establish a common conceptual skeleton, in the absence of appropriate tools for the synthesis, in order to avoid a dispersed plurality of countless experiences. Thus the unification will be the result of the continued emphasis of that particular object that is considered "characteristic", so that the fairness of the transaction can not be evaluated "mathematically" as an abstract, but must also relate to the needs of specific scientific investigation.

Pensare un concetto è un'operazione non priva di ambiguità. Contempla infatti innumerevoli varianti, svariate forme, molteplici prospettive. Tale frammentazione trova ragione nella naturale constatazione per la quale ogni pensiero si forma, per così dire, sui filtri culturali dell'individuo pensante. Questi si differenziano al variare delle culture degli individui e, queste ultime, racchiudono in sé il carattere stesso del divenire e dunque della varietà. Si ottiene così l'inevitabile: a un'unica parola corrispondono tanti diversi significati quanti sono gli individui chiamati a pensarla. Facilmente, così, culture molto simili genereranno variazioni minime, quasi trascurabili, mentre culture molto diverse potranno portare a divergenze significative. Con questa premessa è dunque doveroso chiarire qui cosa si dovrà intendere per unificazione e più specificatamente per unificazione del diritto, poiché ogni concetto, in fondo, è riconducibile a un archetipo e questo varia a seconda che i singoli prototipi individuali siano in contatto o meno con altri fino a formare dei veri e propri schemi. Questi infatti sono il risultato - veri e propri giudizi sintetici - ottenuto sulla base di una idea rivelatrice. Max Weber ha parlato a questo proposito di ¿tipi ideali¿ o ¿idealtipi¿ riferendosi per l'esattezza all'elemento che serve a costruire le tipologie nelle scienze delle società. Impropriamente, però, l'«idealtipo» appare funzionale anche a chiarire la necessità di fissare un'ossatura concettuale comune, in assenza di strumenti adatti alla sintesi, al fine di evitare una pluralità dispersa di innumerevoli esperienze. Così l'unificazione sarà il frutto della sottolineatura continua di quei particolari dell'oggetto che si considerano ¿caratterizzanti¿, sicché la correttezza dell'operazione non potrà valutarsi ¿matematicamente¿ come per un'operazione astratta, ma dovrà altresì rapportarsi alle esigenze della precisa indagine scientifica.

IL DIRITTO DELL'ULTIMO SECOLO, TRA SPINTE ALL'UNIFORMAZIONE E RESISTENZE

DI MICCO, DOMENICO
2010/2011

Abstract

Pensare un concetto è un'operazione non priva di ambiguità. Contempla infatti innumerevoli varianti, svariate forme, molteplici prospettive. Tale frammentazione trova ragione nella naturale constatazione per la quale ogni pensiero si forma, per così dire, sui filtri culturali dell'individuo pensante. Questi si differenziano al variare delle culture degli individui e, queste ultime, racchiudono in sé il carattere stesso del divenire e dunque della varietà. Si ottiene così l'inevitabile: a un'unica parola corrispondono tanti diversi significati quanti sono gli individui chiamati a pensarla. Facilmente, così, culture molto simili genereranno variazioni minime, quasi trascurabili, mentre culture molto diverse potranno portare a divergenze significative. Con questa premessa è dunque doveroso chiarire qui cosa si dovrà intendere per unificazione e più specificatamente per unificazione del diritto, poiché ogni concetto, in fondo, è riconducibile a un archetipo e questo varia a seconda che i singoli prototipi individuali siano in contatto o meno con altri fino a formare dei veri e propri schemi. Questi infatti sono il risultato - veri e propri giudizi sintetici - ottenuto sulla base di una idea rivelatrice. Max Weber ha parlato a questo proposito di ¿tipi ideali¿ o ¿idealtipi¿ riferendosi per l'esattezza all'elemento che serve a costruire le tipologie nelle scienze delle società. Impropriamente, però, l'«idealtipo» appare funzionale anche a chiarire la necessità di fissare un'ossatura concettuale comune, in assenza di strumenti adatti alla sintesi, al fine di evitare una pluralità dispersa di innumerevoli esperienze. Così l'unificazione sarà il frutto della sottolineatura continua di quei particolari dell'oggetto che si considerano ¿caratterizzanti¿, sicché la correttezza dell'operazione non potrà valutarsi ¿matematicamente¿ come per un'operazione astratta, ma dovrà altresì rapportarsi alle esigenze della precisa indagine scientifica.
ITA
Think of a concept is not unambiguous operation. Contemplates numerous variations, different forms, multiple perspectives. This fragmentation is a natural reason in the statement for which every thought is formed, so to speak, thinking about the cultural filters of the individual. These differ to varying cultures and individuals, the latter, they encapsulate the very nature of becoming and therefore of the variety. The result is inevitable: one word to match many different meanings as there are individuals called to think. Easily, thus, generate small changes in cultures very similar, almost negligible, while very different cultures can lead to significant differences. With this premise here is therefore a duty to clarify what is meant by will more specifically for unification and unification of the law, because each concept is basically due to an archetype, and this varies depending on each individual prototypes are in contact or not with other to form the actual patterns. These are in fact the result - true synthetic judgments - based on an idea obtained revealing. Max Weber talked about this "ideal types" or "ideal types" 1, referring to the exact item you need to build the types of science in society. Improperly, however, the '"ideal type" function seems also to clarify the need to establish a common conceptual skeleton, in the absence of appropriate tools for the synthesis, in order to avoid a dispersed plurality of countless experiences. Thus the unification will be the result of the continued emphasis of that particular object that is considered "characteristic", so that the fairness of the transaction can not be evaluated "mathematically" as an abstract, but must also relate to the needs of specific scientific investigation.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/71687