LA NATURA GIURIDICA DEL CONDOMINIO NEGLI EDIFICI: PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE Nonostante il massiccio sviluppo sociale del fenomeno condominiale, tuttavia non altrettanto immediato, né tantomeno facile, è stato il suo ingresso nella compagine giuridica. A tutt'oggi, manca una chiara ed inequivoca definizione legislativa del condominio, capace di mettere la parola ¿fine¿ alla pletora di opinioni discordi circa la natura giuridica da conferire a questo istituto che, allo stato attuale, non è compiutamente ricomprendibile all'interno delle figure giuridiche conosciute e studiate. Da qui, l'idea di dedicare all'argomento una tesi di laurea. A tale volontà si è cercato di dare un corpo visibile anche attraverso la struttura organizzativa e visiva concreta dell'elaborato, che appare composto da tre capitoli articolati. Il primo capitolo è stato dedicato all'evoluzione storica del condominio negli edifici. Si è preso avvio analizzando quel grande complesso giuridico e vitale che è il diritto romano, per poi aprire un piccolo spiraglio sulle alcune tappe storiche rivelatesi teatro d'interessanti mutamenti, aventi come protagonista la figura del condominio. Il cammino intrapreso si snoda fino a giungere agli albori del nostro ordinamento: a partire dal Codice Civile italiano del 1865 che, pur non parlando espressamente di condominio, ne trattava vagamente in tre soli articoli (artt. 562, 563, 564), fino a giungere all'emanazione del r.d. 15 gennaio 1934, n. 56, poi trasfuso, con qualche minima variazione, all'interno del nuovo Codice Civile del 1942. Sorge così il condominio negli edifici, che materialmente si concreta nella compresenza di parti in proprietà esclusiva e parti in proprietà comune. La sua importanza trova riscontro anche all'interno della Costituzione che, sebbene non lo menzioni, né lo disciplini espressamente, tuttavia lo presuppone sia all'art. 42, sia all'art. 47, concorrendo in tal modo a conferire a questo istituto il carattere di vero e proprio fenomeno sociale. Il secondo capitolo si concentra compiutamente sulle problematiche inerenti la natura giuridica dell'istituto, cercando di approfondire in maniera sistematica i vari modelli teorici esistenti al riguardo, proposti avvalendosi dell'aiuto di alcune macrocategorie ordinanti e frutto del costante impegno degli interpreti. Quest'insieme di posizioni dottrinali e giurisprudenziali, lungi dal volersi mostrare come un mero collettaneo, può vedersi, invece, come un angolo visuale particolare, dal quale analizzare le problematiche condominiali che si sono rivelate capaci di attrarre l'attenzione delle massime corti, degli studiosi della materia e degli operatori del settore. Il terzo ed ultimo capitolo assomma in sé una serie di brevi considerazioni, a carattere conclusivo, che cercano di porre l'accento sull'aspetto ¿sociale¿ del condominio, così da poter leggere tale fenomeno alla luce dei principi costituzionali e di quell'insieme d'interessi più ¿umani¿ che gravitano attorno al tema dell'abitare. Tali riflessioni potrebbero, pertanto, costituire le linee guida su cui innestare il cambiamento e la nuova impostazione da conferire all'istituto, quale vero e proprio fenomeno economico, giuridico e sociale, in cui convivono il diritto del singolo e l'organizzazione del gruppo. Ed il condominio non ne esce stravolto ma, al contrario, rinvigorito e perfettamente in grado di affrontare le opinioni e i giudizi che, da lungo tempo ormai, gli sono riservati.
LA NATURA GIURIDICA DEL CONDOMINIO: PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE
BURRELLI, ALESSANDRA
2010/2011
Abstract
LA NATURA GIURIDICA DEL CONDOMINIO NEGLI EDIFICI: PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE Nonostante il massiccio sviluppo sociale del fenomeno condominiale, tuttavia non altrettanto immediato, né tantomeno facile, è stato il suo ingresso nella compagine giuridica. A tutt'oggi, manca una chiara ed inequivoca definizione legislativa del condominio, capace di mettere la parola ¿fine¿ alla pletora di opinioni discordi circa la natura giuridica da conferire a questo istituto che, allo stato attuale, non è compiutamente ricomprendibile all'interno delle figure giuridiche conosciute e studiate. Da qui, l'idea di dedicare all'argomento una tesi di laurea. A tale volontà si è cercato di dare un corpo visibile anche attraverso la struttura organizzativa e visiva concreta dell'elaborato, che appare composto da tre capitoli articolati. Il primo capitolo è stato dedicato all'evoluzione storica del condominio negli edifici. Si è preso avvio analizzando quel grande complesso giuridico e vitale che è il diritto romano, per poi aprire un piccolo spiraglio sulle alcune tappe storiche rivelatesi teatro d'interessanti mutamenti, aventi come protagonista la figura del condominio. Il cammino intrapreso si snoda fino a giungere agli albori del nostro ordinamento: a partire dal Codice Civile italiano del 1865 che, pur non parlando espressamente di condominio, ne trattava vagamente in tre soli articoli (artt. 562, 563, 564), fino a giungere all'emanazione del r.d. 15 gennaio 1934, n. 56, poi trasfuso, con qualche minima variazione, all'interno del nuovo Codice Civile del 1942. Sorge così il condominio negli edifici, che materialmente si concreta nella compresenza di parti in proprietà esclusiva e parti in proprietà comune. La sua importanza trova riscontro anche all'interno della Costituzione che, sebbene non lo menzioni, né lo disciplini espressamente, tuttavia lo presuppone sia all'art. 42, sia all'art. 47, concorrendo in tal modo a conferire a questo istituto il carattere di vero e proprio fenomeno sociale. Il secondo capitolo si concentra compiutamente sulle problematiche inerenti la natura giuridica dell'istituto, cercando di approfondire in maniera sistematica i vari modelli teorici esistenti al riguardo, proposti avvalendosi dell'aiuto di alcune macrocategorie ordinanti e frutto del costante impegno degli interpreti. Quest'insieme di posizioni dottrinali e giurisprudenziali, lungi dal volersi mostrare come un mero collettaneo, può vedersi, invece, come un angolo visuale particolare, dal quale analizzare le problematiche condominiali che si sono rivelate capaci di attrarre l'attenzione delle massime corti, degli studiosi della materia e degli operatori del settore. Il terzo ed ultimo capitolo assomma in sé una serie di brevi considerazioni, a carattere conclusivo, che cercano di porre l'accento sull'aspetto ¿sociale¿ del condominio, così da poter leggere tale fenomeno alla luce dei principi costituzionali e di quell'insieme d'interessi più ¿umani¿ che gravitano attorno al tema dell'abitare. Tali riflessioni potrebbero, pertanto, costituire le linee guida su cui innestare il cambiamento e la nuova impostazione da conferire all'istituto, quale vero e proprio fenomeno economico, giuridico e sociale, in cui convivono il diritto del singolo e l'organizzazione del gruppo. Ed il condominio non ne esce stravolto ma, al contrario, rinvigorito e perfettamente in grado di affrontare le opinioni e i giudizi che, da lungo tempo ormai, gli sono riservati.File | Dimensione | Formato | |
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