La famiglia, un tempo elemento alle fondamenta della società, sembra oggi in grave difficoltà e il suo ruolo sembra essere profondamente in crisi. Quindi si rende necessaria una modifica dell'approccio neuropsichiatrico infantile, che non deve occuparsi solo della patologia del bambino, ma attrezzarsi all'aiuto e al sostegno anche dei genitori poiché la famiglia è l'ambiente di vita e di crescita del bambino, ma anche il setting di sviluppo della patologia psichiatrica. Pertanto sono stati messi a punto una serie di interventi: l'alleanza terapeutica attraverso la quale si instaura una collaborazione volta al sostegno al bambino e al suo trattamento; la terapia familiare che ha buoni risultati nei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione e ha esito maggiormente positivo di quella individuale nelle pazienti con anoressia a esordio precoce; il parent training che migliora sia la sintomatologia, sia l'adattamento dei bambini e delle loro famiglie tramite una maggiore consapevolezza dei genitori del funzionamento del figlio. Nella Neuropsichiatria Infantile del Dipartimento di Scienze della Sanità e Pediatriche dell'Università Torino, gli interventi rivolti ai genitori si avvalgono di colloqui individuali conoscitivi e di sostegno psicologico della genitorialità e nel caso di bambini ricoverati in reparto anche l'assessment psico-diagnostico, incontri tra familiari e curanti, la scuola ospedaliera, l'affiancamento ludico- individuale e attività ludico ricreative in piccoli gruppi con educatori. Inoltre viene fornito un servizio di presa in carico ambulatoriale di pazienti con disturbo del comportamento alimentare in età prescolare con visita neuropsichiatrica, l'assessment e colloqui coi genitori. Risulta anche utile la somministrazione del Parenting Stress Index- Short Form, il cui scopo è quello di identificare sistemi relazionali genitore-bambino che, sovraccaricati da stress eccedente, diventano a rischio di sviluppo sia di comportamenti genitoriali disfunzionali, sia di problemi comportamentali del bambino. Nel corso del 2014 è stato somministrato, presso la Neuropsichiatria Infantile del Dipartimento di Scienze della Sanità e Pediatriche dell'Università Torino, il PSI-SF ai genitori di 16 bambini condotti all'osservazione neuropsichiatrica alcuni per disturbo della nutrizione e dell'alimentazione (12), altri per disturbi della condotta (4). Di questi pazienti, di età compresa tra i 4 e gli 11 anni, sono stati presi in carico 7 attraverso il servizio ambulatoriale e 9 presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile. I disturbi della condotta sono stati trattati esclusivamente in ospedalizzazione. Dai risultati emersi è evidente una stretta correlazione tra stress genitoriale e patologia psichiatrica infantile e una grande difficoltà dei genitori nel gestire il comportamento del proprio bambino e nel porre dei limiti (elementi emersi dalle osservazioni psicodiagnostiche col bambino e dal colloqui con i genitori) con risultati significativi nei genitori di bambini con quadri patologici gravi in regime di ricovero. Inoltre il PSI, focalizzando i punti di debolezza ma anche quelli di forza dei bambini e dei loro genitori, ha fornito indicazioni utili rispetto agli interventi terapeutici necessari. In conclusione vengono riportate considerazioni sull'importanza d'integrare l'approccio psicologico alle difficoltà dei genitori con strumenti in grado di obiettivare quanto emerge nei colloqui e di fornire ulteriori spunti di riflessione.
Bambini con comportamenti "difficili" e i loro genitori. Approccio neuropsichiatrico infantile.
GRANGETTO, SARA
2013/2014
Abstract
La famiglia, un tempo elemento alle fondamenta della società, sembra oggi in grave difficoltà e il suo ruolo sembra essere profondamente in crisi. Quindi si rende necessaria una modifica dell'approccio neuropsichiatrico infantile, che non deve occuparsi solo della patologia del bambino, ma attrezzarsi all'aiuto e al sostegno anche dei genitori poiché la famiglia è l'ambiente di vita e di crescita del bambino, ma anche il setting di sviluppo della patologia psichiatrica. Pertanto sono stati messi a punto una serie di interventi: l'alleanza terapeutica attraverso la quale si instaura una collaborazione volta al sostegno al bambino e al suo trattamento; la terapia familiare che ha buoni risultati nei disturbi dell'alimentazione e della nutrizione e ha esito maggiormente positivo di quella individuale nelle pazienti con anoressia a esordio precoce; il parent training che migliora sia la sintomatologia, sia l'adattamento dei bambini e delle loro famiglie tramite una maggiore consapevolezza dei genitori del funzionamento del figlio. Nella Neuropsichiatria Infantile del Dipartimento di Scienze della Sanità e Pediatriche dell'Università Torino, gli interventi rivolti ai genitori si avvalgono di colloqui individuali conoscitivi e di sostegno psicologico della genitorialità e nel caso di bambini ricoverati in reparto anche l'assessment psico-diagnostico, incontri tra familiari e curanti, la scuola ospedaliera, l'affiancamento ludico- individuale e attività ludico ricreative in piccoli gruppi con educatori. Inoltre viene fornito un servizio di presa in carico ambulatoriale di pazienti con disturbo del comportamento alimentare in età prescolare con visita neuropsichiatrica, l'assessment e colloqui coi genitori. Risulta anche utile la somministrazione del Parenting Stress Index- Short Form, il cui scopo è quello di identificare sistemi relazionali genitore-bambino che, sovraccaricati da stress eccedente, diventano a rischio di sviluppo sia di comportamenti genitoriali disfunzionali, sia di problemi comportamentali del bambino. Nel corso del 2014 è stato somministrato, presso la Neuropsichiatria Infantile del Dipartimento di Scienze della Sanità e Pediatriche dell'Università Torino, il PSI-SF ai genitori di 16 bambini condotti all'osservazione neuropsichiatrica alcuni per disturbo della nutrizione e dell'alimentazione (12), altri per disturbi della condotta (4). Di questi pazienti, di età compresa tra i 4 e gli 11 anni, sono stati presi in carico 7 attraverso il servizio ambulatoriale e 9 presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile. I disturbi della condotta sono stati trattati esclusivamente in ospedalizzazione. Dai risultati emersi è evidente una stretta correlazione tra stress genitoriale e patologia psichiatrica infantile e una grande difficoltà dei genitori nel gestire il comportamento del proprio bambino e nel porre dei limiti (elementi emersi dalle osservazioni psicodiagnostiche col bambino e dal colloqui con i genitori) con risultati significativi nei genitori di bambini con quadri patologici gravi in regime di ricovero. Inoltre il PSI, focalizzando i punti di debolezza ma anche quelli di forza dei bambini e dei loro genitori, ha fornito indicazioni utili rispetto agli interventi terapeutici necessari. In conclusione vengono riportate considerazioni sull'importanza d'integrare l'approccio psicologico alle difficoltà dei genitori con strumenti in grado di obiettivare quanto emerge nei colloqui e di fornire ulteriori spunti di riflessione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/71615