Le nanoparticelle di silice mesoporosa (MSN) si sono rivelate dei buoni ¿carriers¿ per la veicolazione di numerosi agenti ad azione terapeutica e diagnostica. La complessazione avviene attraverso i mesopori delle MSN, consentendo la formazione di complessi ¿host-guest¿ tramite l'interazione tra le molecole ed i gruppi funzionali presenti sulla superficie delle nanoparticelle. L'obiettivo di questa tesi è stato la valutazione dell'interazione tra tre differenti derivati lipofili della gemcitabina: valeroil-gemcitabina (GEM C5), lauroil-gemcitabina (GEM C12) e stearoil-gemcitabina (GEM C18) e MSN con superficie variamente funzionalizzata. Gli esperimenti sono stati condotti valutando l'influenza del solvente di reazione, del tempo di incubazione e del rapporto p/p MSN:farmaco sull'efficacia di complessazione. Da tali studi è emerso che il tipo di funzionalizzazione delle MSN ed il tempo di incubazione influiscono notevolmente sull'efficacia di incapsulazione di tutte e tre le prodrugs. Le percentuali di incapsulazione più elevate sono state ottenute con GEM C12 e GEM C18. In seguito sono stati eseguiti degli studi di citotossicità in vitro su due diverse linee cellulari di carcinoma ovarico (A2780) e mammario (MDA MB 231) caratterizzate da una diversa sensibilità alla gemcitabina e alle sue prodrugs. Sono state testate le MSN, le prodrugs e i complessi MSN/prodrug. Da tali analisi è stato possibile osservare che le MSN non presentano attività citotossica; la prodrug che risulta più attiva è la GEM C12, mentre per quanto riguarda i complessi, quelli contenenti GEM C5 e GEM C18 sono risultati migliori, probabilmente a causa di un rilascio di farmaco più veloce a livello intracellulare. Infine sono stati condotti degli studi di ¿trafficking¿ per valutare l'accumulo intracellulare di nanoparticelle marcate con fluoresceina isotiocianato in seguito ad incubazione di 5 e 24 ore su A2780 ed MDA MB 231. È stato possibile osservare che già dopo 5 ore si ha internalizzazione delle nanoparticelle ed accumulo esclusivamente a livello citoplasmatico su entrambe le linee cellulari. Sulla base di tali studi le MSN risultano essere un potenziale sistema di ¿drug delivery¿ interessante per farmaci lipofili e stericamente ingombrati.
Nanoparticelle di silice mesoporosa contenenti prodrugs della gemcitabina: preparazione, caratterizzazione e valutazione dell'attività citotossica
BLANDINO, GIULIA
2013/2014
Abstract
Le nanoparticelle di silice mesoporosa (MSN) si sono rivelate dei buoni ¿carriers¿ per la veicolazione di numerosi agenti ad azione terapeutica e diagnostica. La complessazione avviene attraverso i mesopori delle MSN, consentendo la formazione di complessi ¿host-guest¿ tramite l'interazione tra le molecole ed i gruppi funzionali presenti sulla superficie delle nanoparticelle. L'obiettivo di questa tesi è stato la valutazione dell'interazione tra tre differenti derivati lipofili della gemcitabina: valeroil-gemcitabina (GEM C5), lauroil-gemcitabina (GEM C12) e stearoil-gemcitabina (GEM C18) e MSN con superficie variamente funzionalizzata. Gli esperimenti sono stati condotti valutando l'influenza del solvente di reazione, del tempo di incubazione e del rapporto p/p MSN:farmaco sull'efficacia di complessazione. Da tali studi è emerso che il tipo di funzionalizzazione delle MSN ed il tempo di incubazione influiscono notevolmente sull'efficacia di incapsulazione di tutte e tre le prodrugs. Le percentuali di incapsulazione più elevate sono state ottenute con GEM C12 e GEM C18. In seguito sono stati eseguiti degli studi di citotossicità in vitro su due diverse linee cellulari di carcinoma ovarico (A2780) e mammario (MDA MB 231) caratterizzate da una diversa sensibilità alla gemcitabina e alle sue prodrugs. Sono state testate le MSN, le prodrugs e i complessi MSN/prodrug. Da tali analisi è stato possibile osservare che le MSN non presentano attività citotossica; la prodrug che risulta più attiva è la GEM C12, mentre per quanto riguarda i complessi, quelli contenenti GEM C5 e GEM C18 sono risultati migliori, probabilmente a causa di un rilascio di farmaco più veloce a livello intracellulare. Infine sono stati condotti degli studi di ¿trafficking¿ per valutare l'accumulo intracellulare di nanoparticelle marcate con fluoresceina isotiocianato in seguito ad incubazione di 5 e 24 ore su A2780 ed MDA MB 231. È stato possibile osservare che già dopo 5 ore si ha internalizzazione delle nanoparticelle ed accumulo esclusivamente a livello citoplasmatico su entrambe le linee cellulari. Sulla base di tali studi le MSN risultano essere un potenziale sistema di ¿drug delivery¿ interessante per farmaci lipofili e stericamente ingombrati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/71580