I canali del calcio voltaggio-dipendenti di tipo T, essendo distribuiti in tutto l'organismo, sono coinvolti in molteplici processi fisiologici; la loro presenza sulle fibre sensoriali afferenti Aδ e C e a livello centrale li coinvolge direttamente nella trasmissione degli input nocicettivi, poiché sono implicati nella formazione dei potenziali d'azione, nell'eccitabilità neuronale e nel rilascio dei neurotrasmettitori. Tra le tre isoforme presenti, Cav3.1, Cav3.2 e Cav3.3, la Cav3.2 è quella maggiormente interessata; qualsiasi alterazione della sua espressione e della sua attività è responsabile dello sviluppo e del mantenimento di stati iperalgesici cronici, tipici di affezioni come il dolore neuropatico, la fibromialgia e l'infiammazione neurogenica. Lo scopo di questa tesi è comprendere il ruolo assunto dai canali T nella trasmissione del dolore sia in condizioni fisiologiche che patologiche e descrivere le attuali e le future prospettive terapeutiche. L'attività e l'espressione dei canali Cav3.2 lungo le strutture preposte alla nocicezione sono finemente regolate da molteplici agonisti ed antagonisti endogeni; se tale equilibrio viene perturbato, non sempre l'organismo è in grado di ristabilirlo e si instaurano così processi patologici persistenti. In ambito terapeutico, i farmaci comunemente utilizzati non sono selettivi per i canali T, in quanto comprendono anticonvulsivanti ed antidepressivi. Recenti studi, prendendo in considerazione la stretta connessione tra i recettori vanilloidi TRPV1 ed i Cav3.2, hanno dimostrato l'utilità terapeutica di due sostanze già ampiamente utilizzate: la capsaicina ed il paracetamolo; queste, agendo rispettivamente a livello periferico e a livello centrale, sono in grado di inibire i TRPV1 e di conseguenza i Cav3.2 con essi coespressi. Nonostante la letteratura sui canali T si sia arricchita molto negli ultimi anni grazie al lavoro di importanti gruppi di ricerca, considerato il loro ruolo nella trasmissione del dolore, è necessario rivolgere l'attenzione verso la ricerca, lo studio e lo sviluppo di ulteriori antagonisti selettivi per questi canali in modo da possedere un ampio ventaglio di agenti terapeutici specifici con effetti avversi ridotti.

Canali del calcio di tipo T: un nuovo target per la terapia del dolore?

MARINI, FRANCESCA
2013/2014

Abstract

I canali del calcio voltaggio-dipendenti di tipo T, essendo distribuiti in tutto l'organismo, sono coinvolti in molteplici processi fisiologici; la loro presenza sulle fibre sensoriali afferenti Aδ e C e a livello centrale li coinvolge direttamente nella trasmissione degli input nocicettivi, poiché sono implicati nella formazione dei potenziali d'azione, nell'eccitabilità neuronale e nel rilascio dei neurotrasmettitori. Tra le tre isoforme presenti, Cav3.1, Cav3.2 e Cav3.3, la Cav3.2 è quella maggiormente interessata; qualsiasi alterazione della sua espressione e della sua attività è responsabile dello sviluppo e del mantenimento di stati iperalgesici cronici, tipici di affezioni come il dolore neuropatico, la fibromialgia e l'infiammazione neurogenica. Lo scopo di questa tesi è comprendere il ruolo assunto dai canali T nella trasmissione del dolore sia in condizioni fisiologiche che patologiche e descrivere le attuali e le future prospettive terapeutiche. L'attività e l'espressione dei canali Cav3.2 lungo le strutture preposte alla nocicezione sono finemente regolate da molteplici agonisti ed antagonisti endogeni; se tale equilibrio viene perturbato, non sempre l'organismo è in grado di ristabilirlo e si instaurano così processi patologici persistenti. In ambito terapeutico, i farmaci comunemente utilizzati non sono selettivi per i canali T, in quanto comprendono anticonvulsivanti ed antidepressivi. Recenti studi, prendendo in considerazione la stretta connessione tra i recettori vanilloidi TRPV1 ed i Cav3.2, hanno dimostrato l'utilità terapeutica di due sostanze già ampiamente utilizzate: la capsaicina ed il paracetamolo; queste, agendo rispettivamente a livello periferico e a livello centrale, sono in grado di inibire i TRPV1 e di conseguenza i Cav3.2 con essi coespressi. Nonostante la letteratura sui canali T si sia arricchita molto negli ultimi anni grazie al lavoro di importanti gruppi di ricerca, considerato il loro ruolo nella trasmissione del dolore, è necessario rivolgere l'attenzione verso la ricerca, lo studio e lo sviluppo di ulteriori antagonisti selettivi per questi canali in modo da possedere un ampio ventaglio di agenti terapeutici specifici con effetti avversi ridotti.
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