Questa tesi rappresenta l'analisi di una delle più ampie casistiche monocentriche disponibili a livello mondiale negli ultimi 10 anni di donne con patologia renale, che intraprendono una gravidanza, sia nella sua totalità, che divisa per problemi specifici. Abbiamo infatti studiato le principali caratteristiche cliniche e biochimiche di tutte le pazienti nefropatiche riferite all'Ambulatorio delle Nefropatie in Gravidanza fino al 30 giugno 2011, divise per stadi, durante il corso della gravidanza, per poi soffermarci su elementi di interesse specifici quali, la gravidanza gemellare il corso di malattia renale, la presenza di nefrocalcinosi in donne gravide, il rapporto tra proteinuria e dilatazione delle vie urinarie, i possibili benefici della dieta ipoproteica supplementata con chetoacidi e le nuove frontiere della diagnosi differenziale tra pre-eclampsia e nefropatia. Le caratteristiche di rifermento precoce da più centri nefrologici e ostetrici regionali sono alla base di una distribuzione dei casi nella quale, come nella popolazione generale di uguale età, le malattie renali croniche iniziali sono assolutamente prevalenti. Questa caratteristica della popolazione ha permesso di focalizzare l'attenzione in particolare sugli stadi precoci di malattia, sinora meno studiati. In linea con i lavori precedenti del nostro gruppo, lo studio qui riportato definisce la presenza di un rischio significativo di outcome materno-fetali avversi, a partire dalle fasi iniziali di malattia renale. Un elemento estremamente interessante è quello della definizione di un continuum di rischio in progressivo aumento con la riduzione del filtrato glomerulare, modulato seppure in misura minore, dalla presenza di ipertensione e proteinuria > 1g al concepimento. A fronte di una morbidità più elevata, tuttavia gli outcome materno-fetali sono nel complesso favorevoli e supportano indirettamente la scelta di una struttura dedicata al trattamento di questi casi ad alta complessità. Nessuna malattia renale è banale nei confronti della gravidanza ed anche patologie considerate originariamente irrilevanti nei confronti degli outcome non si sono significativamente discostate dalla prognosi di nefropatie già note. Sebbene non significativo, l'outcome delle malattie renali diagnosticate in gravidanza si colloca a livelli sempre inferiori rispetto alle diagnosi note, suggerendo seppure indirettamente un ruolo positivo per le diagnosi precoci. Da un punto di vista organizzativo, il momento in cui l'interesse verso le gravidanze è alto ma i dati disponibili pochi, disporre di un ambulatorio dedicato con una ampio database aggiornato permette un'analisi in tempo reale sia di situazioni particolari, sia di malattie rare, sia ancora di terapie empiriche unitamente alla possibilità di valutare nuove ipotesi diagnostiche. Questo lavoro ha rappresentato lo stato dell'arte a 12 anni dall'avvio dell'ambulatorio e costituisce la base per un programma di ricerca futuro incentrato su singole patologie e sull'identificazione di ulteriore elementi di diagnosi differenziale tra malattie renali croniche e preeclampsia.

Malattie renali e gravidanza:risultati nell'ambito di un approccio multidisciplinare

FASSIO, FEDERICA
2010/2011

Abstract

Questa tesi rappresenta l'analisi di una delle più ampie casistiche monocentriche disponibili a livello mondiale negli ultimi 10 anni di donne con patologia renale, che intraprendono una gravidanza, sia nella sua totalità, che divisa per problemi specifici. Abbiamo infatti studiato le principali caratteristiche cliniche e biochimiche di tutte le pazienti nefropatiche riferite all'Ambulatorio delle Nefropatie in Gravidanza fino al 30 giugno 2011, divise per stadi, durante il corso della gravidanza, per poi soffermarci su elementi di interesse specifici quali, la gravidanza gemellare il corso di malattia renale, la presenza di nefrocalcinosi in donne gravide, il rapporto tra proteinuria e dilatazione delle vie urinarie, i possibili benefici della dieta ipoproteica supplementata con chetoacidi e le nuove frontiere della diagnosi differenziale tra pre-eclampsia e nefropatia. Le caratteristiche di rifermento precoce da più centri nefrologici e ostetrici regionali sono alla base di una distribuzione dei casi nella quale, come nella popolazione generale di uguale età, le malattie renali croniche iniziali sono assolutamente prevalenti. Questa caratteristica della popolazione ha permesso di focalizzare l'attenzione in particolare sugli stadi precoci di malattia, sinora meno studiati. In linea con i lavori precedenti del nostro gruppo, lo studio qui riportato definisce la presenza di un rischio significativo di outcome materno-fetali avversi, a partire dalle fasi iniziali di malattia renale. Un elemento estremamente interessante è quello della definizione di un continuum di rischio in progressivo aumento con la riduzione del filtrato glomerulare, modulato seppure in misura minore, dalla presenza di ipertensione e proteinuria > 1g al concepimento. A fronte di una morbidità più elevata, tuttavia gli outcome materno-fetali sono nel complesso favorevoli e supportano indirettamente la scelta di una struttura dedicata al trattamento di questi casi ad alta complessità. Nessuna malattia renale è banale nei confronti della gravidanza ed anche patologie considerate originariamente irrilevanti nei confronti degli outcome non si sono significativamente discostate dalla prognosi di nefropatie già note. Sebbene non significativo, l'outcome delle malattie renali diagnosticate in gravidanza si colloca a livelli sempre inferiori rispetto alle diagnosi note, suggerendo seppure indirettamente un ruolo positivo per le diagnosi precoci. Da un punto di vista organizzativo, il momento in cui l'interesse verso le gravidanze è alto ma i dati disponibili pochi, disporre di un ambulatorio dedicato con una ampio database aggiornato permette un'analisi in tempo reale sia di situazioni particolari, sia di malattie rare, sia ancora di terapie empiriche unitamente alla possibilità di valutare nuove ipotesi diagnostiche. Questo lavoro ha rappresentato lo stato dell'arte a 12 anni dall'avvio dell'ambulatorio e costituisce la base per un programma di ricerca futuro incentrato su singole patologie e sull'identificazione di ulteriore elementi di diagnosi differenziale tra malattie renali croniche e preeclampsia.
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