La presente tesi prende in esame il modo in cui il diritto italiano ha affrontato il problema del danno da emotrasfusioni o assunzione di emoderivati infetti, analizzando le varie forme di tutela apprestate dalla legge e i percorsi evolutivi della dottrina e della giurisprudenza rispetto alle numerose questioni che la legge lascia aperte. Il tema del danno da emotrasfusioni risulta particolarmente interessante per il fatto che, a causa della sua complessità e della varietà delle questioni affrontate nelle controversie, permette di esaminare tutte le principali questioni relative alla responsabilità civile in generale, ed alla responsabilità medica in particolare. La ricerca analizzerà in primo luogo il concetto di emotrasfusione nelle sue linee essenziali, al fine di rilevare quali possono essere le applicazioni di tale pratica medica nonché i danni che da essa possono derivare. Dopo una breve disamina del quadro normativo di riferimento in materia di trasfusione del sangue, si esaminerà nel dettaglio la legge n. 210/1992, che ha previsto la corresponsione di un indennizzo, a carico dello Stato, in favore di coloro che hanno subito un danno irreversibile da emotrasfusioni, da somministrazione di emoderivati o da vaccinazioni. La tesi si concentrerà poi sulla tutela risarcitoria e sull'analisi delle diverse strategie processuali che possono essere adottate dai danneggiati e dai loro difensori. Il soggetto danneggiato da emotrasfusioni o da somministrazione di emoderivati infetti instaura, nella maggior parte dei casi, l'azione di risarcimento del danno nei confronti dell'ente pubblico che ha funzioni di direzione e controllo relativamente alla raccolta del sangue e alle trasfusioni, cioè il Ministero della Salute. Si esamineranno nello specifico le questioni che si pongono quando si introduce un'azione di responsabilità extracontrattuale nei confronti del Ministero: il tipo di responsabilità che lo investe, la sussistenza della legittimazione passiva, la durata e la decorrenza della prescrizione, il nesso causale, la datazione del contagio e l'ambito temporale della responsabilità ministeriale. L'altra strada che il danneggiato può percorrere per ottenere il risarcimento del danno subito è quella di proporre un'azione di responsabilità contrattuale contro il professionista medico o la struttura sanitaria. Laddove il contagio scaturisca in seguito ad un singolo episodio (come nel caso di danni provocati da un'emotrasfusione subita da un soggetto sano a causa di una singola operazione) il danno da emotrasfusioni è inquadrabile come episodio di malpractice, e quindi va collocato all'interno della più generale problematica della responsabilità medica. Ricostruite e analizzate le forme di tutela azionabili nel caso in cui si sia subito un danno in seguito ad un evento trasfusionale, si svolgerà un'analisi sul rapporto sussistente tra l'indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 e l'azione civile di risarcimento del danno, in modo tale da verificare se sussiste la possibilità per il danneggiato di godere di entrambe le tutele previste dalla legge o se sia necessario effettuare una scelta tra le due. Infine, si è ritenuto di dedicare specifica attenzione anche al tema del danno da somministrazione di emoderivati infetti, verificando se ricorrano degli aspetti particolari quando il contagio, anziché derivare da una trasfusione sanguigna, derivi dall'assunzione di un emoderivato.

IL DANNO DA EMOTRASFUSIONE

RAMPONI, ANDREA
2011/2012

Abstract

La presente tesi prende in esame il modo in cui il diritto italiano ha affrontato il problema del danno da emotrasfusioni o assunzione di emoderivati infetti, analizzando le varie forme di tutela apprestate dalla legge e i percorsi evolutivi della dottrina e della giurisprudenza rispetto alle numerose questioni che la legge lascia aperte. Il tema del danno da emotrasfusioni risulta particolarmente interessante per il fatto che, a causa della sua complessità e della varietà delle questioni affrontate nelle controversie, permette di esaminare tutte le principali questioni relative alla responsabilità civile in generale, ed alla responsabilità medica in particolare. La ricerca analizzerà in primo luogo il concetto di emotrasfusione nelle sue linee essenziali, al fine di rilevare quali possono essere le applicazioni di tale pratica medica nonché i danni che da essa possono derivare. Dopo una breve disamina del quadro normativo di riferimento in materia di trasfusione del sangue, si esaminerà nel dettaglio la legge n. 210/1992, che ha previsto la corresponsione di un indennizzo, a carico dello Stato, in favore di coloro che hanno subito un danno irreversibile da emotrasfusioni, da somministrazione di emoderivati o da vaccinazioni. La tesi si concentrerà poi sulla tutela risarcitoria e sull'analisi delle diverse strategie processuali che possono essere adottate dai danneggiati e dai loro difensori. Il soggetto danneggiato da emotrasfusioni o da somministrazione di emoderivati infetti instaura, nella maggior parte dei casi, l'azione di risarcimento del danno nei confronti dell'ente pubblico che ha funzioni di direzione e controllo relativamente alla raccolta del sangue e alle trasfusioni, cioè il Ministero della Salute. Si esamineranno nello specifico le questioni che si pongono quando si introduce un'azione di responsabilità extracontrattuale nei confronti del Ministero: il tipo di responsabilità che lo investe, la sussistenza della legittimazione passiva, la durata e la decorrenza della prescrizione, il nesso causale, la datazione del contagio e l'ambito temporale della responsabilità ministeriale. L'altra strada che il danneggiato può percorrere per ottenere il risarcimento del danno subito è quella di proporre un'azione di responsabilità contrattuale contro il professionista medico o la struttura sanitaria. Laddove il contagio scaturisca in seguito ad un singolo episodio (come nel caso di danni provocati da un'emotrasfusione subita da un soggetto sano a causa di una singola operazione) il danno da emotrasfusioni è inquadrabile come episodio di malpractice, e quindi va collocato all'interno della più generale problematica della responsabilità medica. Ricostruite e analizzate le forme di tutela azionabili nel caso in cui si sia subito un danno in seguito ad un evento trasfusionale, si svolgerà un'analisi sul rapporto sussistente tra l'indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 e l'azione civile di risarcimento del danno, in modo tale da verificare se sussiste la possibilità per il danneggiato di godere di entrambe le tutele previste dalla legge o se sia necessario effettuare una scelta tra le due. Infine, si è ritenuto di dedicare specifica attenzione anche al tema del danno da somministrazione di emoderivati infetti, verificando se ricorrano degli aspetti particolari quando il contagio, anziché derivare da una trasfusione sanguigna, derivi dall'assunzione di un emoderivato.
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