La Tesi analizza la natura ed il ruolo dei Contratti di direzione e coordinamento all'interno dei gruppi di società, evidenziando le ragioni dell'elaborazione dell'istituto ¿ mutuato da esperienze pregresse presso ordinamenti stranieri (in particolare Germania, Brasile e Portogallo) ¿ e le concrete applicazioni nel sistema italiano, fornendo una analitica motivazione della limitata diffusione del modello contrattuale nel regolare i complessi rapporti tra società facenti parte di simili architetture imprenditoriali.L'elaborato è composto da un primo capitolo introduttivo dedicato alla disciplina dei gruppi di società sotto i diversi aspetti che emergono dall'analisi del Capo IX del Libro V del codice civile, mentre il secondo e terzo capitolo si concentrano più direttamente sui diversi profili dei Contratti di direzione e coordinamento, previsti dal D.Lgs. n. 37/2004 in un complessivo quadro di recupero del tradizionale ritardo dell'ordinamento italiano nell'intercettare le linee evolutive del diritto societario.Le esigenze di flessibilità, nonché di riconoscimento di spazi crescenti per le manifestazioni di autonomia privata nella regolazione dei rapporti societari hanno indotto la dottrina unanime ad invocare un intervento in materia, consapevole di una necessità non più rinviabile di regolamentazione di un fenomeno che stava conducendo al consolidamento di una prassi extra legem dai contorni non sempre nitidi.Il testo si sviluppa a partire dall'art. 2497-septies c.c. ¿attraverso il processo di affrancamento dall'art. 2497-sexies c.c. ¿ per poi procedere ad un confronto con i ¿particolari vincoli contrattuali¿ tra società regolati dall'art. 2359 comma 1, n. 3, nonché con le previsioni in merito riscontrabili nel Testo unico della finanza e nel Testo unico bancario. L'analisi interseca l'articolato fraseggio delle diverse letture della dottrina con le più significative pronunce giurisprudenziali sul tema, le quali evidenziano come i contratti in oggetto mostrino margini di sovrapponibilità con il contratto di franchising e possano esser celatamente introdotti all'interno dei regolamenti di gruppo e delle clausole statutarie (a tal proposito sono esaminate le applicazioni concrete nei regolamenti di Atlantia Autostrade, Gruppo Bancario Mediterraneo e Biverbanca). Il quarto capitolo evidenzia istituti simili presenti negli ordinamenti stranieri. Il modello di maggior riferimento per i contratti ex art. 2497-septies è costituito dai contratti di dominazione tedeschi ( c.d. Beherrschungsvertrage), mentre i contratti ex. art. 2359 comma 1, n.3 sono comparati con gli Unternehmensvertrage previsti dal Legislatore tedesco. Il confronto è di particolare interesse perchè proprio evidenziando gli aspetti di affinità e di divergenza tra questi istituti emergono i principi alla base dell'opera del nostro Legislatore. Anche l'ordinamento statunitense fornisce spunti di approfondimento, incarnando il massimo esempio di come l'organizzazione dei gruppi abbia ormai scardinato le precedenti concezioni dell'architettura d'impresa. L'autonomia privata, in modo molto diverso da quanto avvenuto in Europa, ha conseguito un ruolo di grande dinamismo giungendo, con i management contracts, a scindere la proprietà dalla gestione delle società. L'esperienza concreta, tuttavia, dimostra come le società abbiano ritenuto scarsamente affidabili i contratti in parola, preferendo affidarsi ad accordi taciti di eterodirezione.
I Contratti di direzione e coordinamento
BONASSO, MARCO
2010/2011
Abstract
La Tesi analizza la natura ed il ruolo dei Contratti di direzione e coordinamento all'interno dei gruppi di società, evidenziando le ragioni dell'elaborazione dell'istituto ¿ mutuato da esperienze pregresse presso ordinamenti stranieri (in particolare Germania, Brasile e Portogallo) ¿ e le concrete applicazioni nel sistema italiano, fornendo una analitica motivazione della limitata diffusione del modello contrattuale nel regolare i complessi rapporti tra società facenti parte di simili architetture imprenditoriali.L'elaborato è composto da un primo capitolo introduttivo dedicato alla disciplina dei gruppi di società sotto i diversi aspetti che emergono dall'analisi del Capo IX del Libro V del codice civile, mentre il secondo e terzo capitolo si concentrano più direttamente sui diversi profili dei Contratti di direzione e coordinamento, previsti dal D.Lgs. n. 37/2004 in un complessivo quadro di recupero del tradizionale ritardo dell'ordinamento italiano nell'intercettare le linee evolutive del diritto societario.Le esigenze di flessibilità, nonché di riconoscimento di spazi crescenti per le manifestazioni di autonomia privata nella regolazione dei rapporti societari hanno indotto la dottrina unanime ad invocare un intervento in materia, consapevole di una necessità non più rinviabile di regolamentazione di un fenomeno che stava conducendo al consolidamento di una prassi extra legem dai contorni non sempre nitidi.Il testo si sviluppa a partire dall'art. 2497-septies c.c. ¿attraverso il processo di affrancamento dall'art. 2497-sexies c.c. ¿ per poi procedere ad un confronto con i ¿particolari vincoli contrattuali¿ tra società regolati dall'art. 2359 comma 1, n. 3, nonché con le previsioni in merito riscontrabili nel Testo unico della finanza e nel Testo unico bancario. L'analisi interseca l'articolato fraseggio delle diverse letture della dottrina con le più significative pronunce giurisprudenziali sul tema, le quali evidenziano come i contratti in oggetto mostrino margini di sovrapponibilità con il contratto di franchising e possano esser celatamente introdotti all'interno dei regolamenti di gruppo e delle clausole statutarie (a tal proposito sono esaminate le applicazioni concrete nei regolamenti di Atlantia Autostrade, Gruppo Bancario Mediterraneo e Biverbanca). Il quarto capitolo evidenzia istituti simili presenti negli ordinamenti stranieri. Il modello di maggior riferimento per i contratti ex art. 2497-septies è costituito dai contratti di dominazione tedeschi ( c.d. Beherrschungsvertrage), mentre i contratti ex. art. 2359 comma 1, n.3 sono comparati con gli Unternehmensvertrage previsti dal Legislatore tedesco. Il confronto è di particolare interesse perchè proprio evidenziando gli aspetti di affinità e di divergenza tra questi istituti emergono i principi alla base dell'opera del nostro Legislatore. Anche l'ordinamento statunitense fornisce spunti di approfondimento, incarnando il massimo esempio di come l'organizzazione dei gruppi abbia ormai scardinato le precedenti concezioni dell'architettura d'impresa. L'autonomia privata, in modo molto diverso da quanto avvenuto in Europa, ha conseguito un ruolo di grande dinamismo giungendo, con i management contracts, a scindere la proprietà dalla gestione delle società. L'esperienza concreta, tuttavia, dimostra come le società abbiano ritenuto scarsamente affidabili i contratti in parola, preferendo affidarsi ad accordi taciti di eterodirezione.File | Dimensione | Formato | |
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