Le lipoproteine ad alta densità (HDL) hanno un importante ruolo protettivo contro l'aterosclerosi grazie alla rimozione del colesterolo dalla parete arteriosa e favorendone l'escrezione attraverso la bile: meccanismo conosciuto come trasporto inverso del colesterolo. Le HDL hanno inoltre proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.[1]. Paradossalmente, in una serie di 648 casi di pazienti ricoverati negli ospedali Spagnoli per episodi di cardiopatia ischemica (IHD) [2], il 4,5% degli uomini e il 5,2% delle donne ha presentato alti livelli di colesterolo HDL (HDL-C). In uno stato infiammatorio i componenti fisiologici delle HDL potrebbero essere sostituiti con reagenti di fase acuta, quali la proteina siero amiloide A (SAA).[3] L'ipotesi del nostro studio prevede una diversa composizione dei componenti lipidici e proteici delle HDL tra i soggetti con IHD (gruppo A) ed individui senza cardiopatia ischemica (gruppo B). L'obbiettivo dello studio è comparare i componenti delle HDL di un gruppo di soggetti con IHD ed un gruppo di controllo senza IHD entrambi con elevati livelli di HDL-C. Sono stati selezionati, dall'Unità di Aterosclerosi e Lipidi dell'ospedale di Bellvitge (Barcellona),19 soggetti, 11 di sesso femminile e 8 di sesso maschile con età media di 59 anni per il gruppo A e 17 soggetti appartenenti al gruppo B, 14 di sesso femminile e 3 di sesso maschile con età media di 53 anni. Il metodo utilizzato per separare le HDL dal siero è la tecnica dell'ultracentrifugazione. In seguito alla separazione della frazione delle HDL sono state determinate per via spettrofotometrica le quantità di colesterolo, trigliceridi, apolipoproteina-AI, fosfolipidi e per via nefelometrica la proteina siero amiloide A e l'apolipoproteina-AII. Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative nella composizione delle HDL tra il gruppo A e il gruppo B per le grandezze biologiche determinate.
Confronto dei componenti proteici e lipidici delle lipoproteine sieriche ad alta densità tra un gruppo di controllo senza cardiopatia ischemica e un gruppo di soggetti con cardiopatia ischemica
BORELLO, VALENTINA
2012/2013
Abstract
Le lipoproteine ad alta densità (HDL) hanno un importante ruolo protettivo contro l'aterosclerosi grazie alla rimozione del colesterolo dalla parete arteriosa e favorendone l'escrezione attraverso la bile: meccanismo conosciuto come trasporto inverso del colesterolo. Le HDL hanno inoltre proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.[1]. Paradossalmente, in una serie di 648 casi di pazienti ricoverati negli ospedali Spagnoli per episodi di cardiopatia ischemica (IHD) [2], il 4,5% degli uomini e il 5,2% delle donne ha presentato alti livelli di colesterolo HDL (HDL-C). In uno stato infiammatorio i componenti fisiologici delle HDL potrebbero essere sostituiti con reagenti di fase acuta, quali la proteina siero amiloide A (SAA).[3] L'ipotesi del nostro studio prevede una diversa composizione dei componenti lipidici e proteici delle HDL tra i soggetti con IHD (gruppo A) ed individui senza cardiopatia ischemica (gruppo B). L'obbiettivo dello studio è comparare i componenti delle HDL di un gruppo di soggetti con IHD ed un gruppo di controllo senza IHD entrambi con elevati livelli di HDL-C. Sono stati selezionati, dall'Unità di Aterosclerosi e Lipidi dell'ospedale di Bellvitge (Barcellona),19 soggetti, 11 di sesso femminile e 8 di sesso maschile con età media di 59 anni per il gruppo A e 17 soggetti appartenenti al gruppo B, 14 di sesso femminile e 3 di sesso maschile con età media di 53 anni. Il metodo utilizzato per separare le HDL dal siero è la tecnica dell'ultracentrifugazione. In seguito alla separazione della frazione delle HDL sono state determinate per via spettrofotometrica le quantità di colesterolo, trigliceridi, apolipoproteina-AI, fosfolipidi e per via nefelometrica la proteina siero amiloide A e l'apolipoproteina-AII. Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative nella composizione delle HDL tra il gruppo A e il gruppo B per le grandezze biologiche determinate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/71360