Compatibilità e stabilità in infusor elastomerico di farmaci per la terapia del dolore in uso presso il Presidio Ospedaliero di Savigliano dell'ASL CN1 Nell'affrontare il discorso sulla sofferenza ci poniamo di fronte ad un contesto culturale radicalmente cambiato. Oggi cure palliative e terapia del dolore si pongono l'obiettivo di ribaltare la precedente concezione di diritto alla salute, che veniva inteso come esclusivo trionfo farmacologico sulla patologia, dimenticando l'importanza della qualità di vita durante la terapia. Lo scopo di questa tesi è stato duplice: da una parte si è voluto intraprendere uno studio di compatibilità e stabilità nel tempo di farmaci antalgici in pompa elastomerica, in uso presso il Presidio Ospedaliero di Savigliano dell'ASL CN1; dall'altra fornire una proposta di istruzione operativa per rendere più sicuro e standardizzato l'allestimento in ospedale degli elastomeri per la terapia del dolore. Fra le molte miscele ad azione analgesica ne sono state scelte quattro: di queste, tre sono somministrate per controllare il dolore post-chirurgico e si tratta di combinazioni farmacologiche binarie (tramadolo e ketorolac; morfina e bupivacaina; morfina e ropivacaina), mentre la quarta è una preparazione più complessa, che contiene cinque principi attivi (morfina, ranitidina, alizapride, desametasone e ketoprofene) per trattare il dolore cronico nei malati oncologici e terminali. La stabilità nel tempo dei principi attivi contenuti in tali miscele è stata studiata in elastomero ed in vetro, a temperatura ambiente e a 40 °C, per valutare se il materiale di confezionamento e la temperatura potessero influenzarne la conservazione. Le analisi sono state effettuate in HPLC. I risultati di questo studio dimostrano che le combinazioni farmacologiche per la terapia del dolore, costituite in pompa elastomerica, risultano stabili per tutto il periodo di durata della stessa, sia a temperatura ambiente, sia a 40 °C. In particolare: la miscela contenente tramadolo e ketorolac, che nella pratica clinica ha una durata prevista di 24 ore, è garantita per 48 ore (dopo 72 ore si osserva una degradazione non irrilevante del ketorolac); le associazioni di morfina con anestetici locali sono particolarmente stabili e garantite per tutto il periodo di durata (48 ore); anche la miscela complessa, contenente i 5 principi attivi sopracitati, risulta correttamente conservata dopo 7 giorni (reale durata dell'elastomero nella pratica clinica). Anche alla luce di questi risultati, la scelta di mettere per iscritto un metodo standard di allestimento degli elastomeri deriva dalla necessità di garantire - in linea con le Norme di Buona Preparazione dei Medicinali in Farmacia, riportate nella Farmacopea Ufficiale Italiana - la qualità, ed indirettamente, l'efficacia e la sicurezza dei medicinali preparati, senza dimenticare che i preparati parenterali devono anche soddisfare i requisiti di sterilità. Riferimenti bibliografici selezionati 1) D. Amadori, O. Corli, F. De Conno; M. Maltoni; F. Zucco; Libro Italiano di Cure Palliative; Poletto Editore; 2007; 59-80, 81-88. 2) F. Rossi, V. Cuomo, C. Riccardi; FARMACOLOGIA, Principi di base ed applicazioni farmaceutiche; Edizioni Minerva Medica; 2005; 466-490. 3) P.V. Devarajan, S.P. Gore, S.V. Chavan; - HPTLC determination of ketorolac tromethamine ¿ J. Pharm. Biomed. Anal. 2000, 22, 679¿683 Parole Chiave (Key Words) Terapia del dolore, miscele analgesiche, elastomeri, stabilità, istruzioni operative.
Compatibilità e stabilità in infusor elastomerico di farmaci per la Terapia del Dolore in uso presso il Presidio Ospedaliero di Savigliano dell'ASL CN1
PELLEGRINO, GIORGIA
2010/2011
Abstract
Compatibilità e stabilità in infusor elastomerico di farmaci per la terapia del dolore in uso presso il Presidio Ospedaliero di Savigliano dell'ASL CN1 Nell'affrontare il discorso sulla sofferenza ci poniamo di fronte ad un contesto culturale radicalmente cambiato. Oggi cure palliative e terapia del dolore si pongono l'obiettivo di ribaltare la precedente concezione di diritto alla salute, che veniva inteso come esclusivo trionfo farmacologico sulla patologia, dimenticando l'importanza della qualità di vita durante la terapia. Lo scopo di questa tesi è stato duplice: da una parte si è voluto intraprendere uno studio di compatibilità e stabilità nel tempo di farmaci antalgici in pompa elastomerica, in uso presso il Presidio Ospedaliero di Savigliano dell'ASL CN1; dall'altra fornire una proposta di istruzione operativa per rendere più sicuro e standardizzato l'allestimento in ospedale degli elastomeri per la terapia del dolore. Fra le molte miscele ad azione analgesica ne sono state scelte quattro: di queste, tre sono somministrate per controllare il dolore post-chirurgico e si tratta di combinazioni farmacologiche binarie (tramadolo e ketorolac; morfina e bupivacaina; morfina e ropivacaina), mentre la quarta è una preparazione più complessa, che contiene cinque principi attivi (morfina, ranitidina, alizapride, desametasone e ketoprofene) per trattare il dolore cronico nei malati oncologici e terminali. La stabilità nel tempo dei principi attivi contenuti in tali miscele è stata studiata in elastomero ed in vetro, a temperatura ambiente e a 40 °C, per valutare se il materiale di confezionamento e la temperatura potessero influenzarne la conservazione. Le analisi sono state effettuate in HPLC. I risultati di questo studio dimostrano che le combinazioni farmacologiche per la terapia del dolore, costituite in pompa elastomerica, risultano stabili per tutto il periodo di durata della stessa, sia a temperatura ambiente, sia a 40 °C. In particolare: la miscela contenente tramadolo e ketorolac, che nella pratica clinica ha una durata prevista di 24 ore, è garantita per 48 ore (dopo 72 ore si osserva una degradazione non irrilevante del ketorolac); le associazioni di morfina con anestetici locali sono particolarmente stabili e garantite per tutto il periodo di durata (48 ore); anche la miscela complessa, contenente i 5 principi attivi sopracitati, risulta correttamente conservata dopo 7 giorni (reale durata dell'elastomero nella pratica clinica). Anche alla luce di questi risultati, la scelta di mettere per iscritto un metodo standard di allestimento degli elastomeri deriva dalla necessità di garantire - in linea con le Norme di Buona Preparazione dei Medicinali in Farmacia, riportate nella Farmacopea Ufficiale Italiana - la qualità, ed indirettamente, l'efficacia e la sicurezza dei medicinali preparati, senza dimenticare che i preparati parenterali devono anche soddisfare i requisiti di sterilità. Riferimenti bibliografici selezionati 1) D. Amadori, O. Corli, F. De Conno; M. Maltoni; F. Zucco; Libro Italiano di Cure Palliative; Poletto Editore; 2007; 59-80, 81-88. 2) F. Rossi, V. Cuomo, C. Riccardi; FARMACOLOGIA, Principi di base ed applicazioni farmaceutiche; Edizioni Minerva Medica; 2005; 466-490. 3) P.V. Devarajan, S.P. Gore, S.V. Chavan; - HPTLC determination of ketorolac tromethamine ¿ J. Pharm. Biomed. Anal. 2000, 22, 679¿683 Parole Chiave (Key Words) Terapia del dolore, miscele analgesiche, elastomeri, stabilità, istruzioni operative.File | Dimensione | Formato | |
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