OBJECTIVE: The aim of this study was to analyze the surgical margins status of prostatic glands, resected by laparoscopic radical prostatectomy (RP) for prostate cancer, and to correlate it with biochemical free survival rate (BFSR). PATIENTS AND METHODS: The population was selected from the database of 405 patients underwent RP from July 2000 to December 2009 at our Urology Department with regular follow-up. To isolate the effect of surgical margins on BFSR, were excluded from the study the patients undergoing neoadjuvant or adjuvant therapy. In conclusion, the study population consisted of 300 patients, 232 (77.3%) with negative surgical margins (NSM) and 68 (22.7%) with positive surgical margins (PSM). The median follow-up was 56 (7-118) months. We investigated the prognostic value of PSM regarding the BFSR, evidenced by a postoperative increase in PSA above the threshold of 0.2 ng/ml, and regarding the tumour-specific and non specific mortality. PSM were then classified: by extension, in < 3 mm (77.8%) and > 3 mm (38.9%); by location, in apical (44.1%) and not apical (55.9%); by number in monofocal (77.9%) and multifocal (22.1%). These data were then entered into a multivariate analysis to assess the weight of each independent prognostic factor for biochemical recurrence, along with age, preoperative PSA, pathologic Gleason Score, pT stage, prostate and tumour volume. RESULTS: The BFSR rate was 67.6% for PSM and 88.8% for NSM. It showed a statistically significant difference in univariate survival analysis (p < 0.001) and in multivariate analysis (hazard ratio or HR 3.78, 95% CI 1.91-7.51, p 0.0001). PSM also showed a worse tumour- specific and nonspecific survival compared with PSM, but this was not statistically significant. According to the extension in the univariate survival analysis, BFSR was 77.8% in < 3 mm PSM and 38.9% in > 3 mm PSM (p = 0.003). In multivariate analysis, the HR of 5.46 (95% CI 1.42-21.07, p 0.0137) indicates that a PSM > 3 mm is the most important risk factor for biochemical recurrence in our series, comparing it with pT (HR 4.54, 95% CI 1.02-20.16, p 0.047) and PSA (HR 3.82, 95% CI 1.11-13.16, p 0.0335). As for the PSM location, in our study an apical margin has been demonstrated at greater risk of biochemical recurrence in the univariate analysis. BFSR was 59% in apical PSM and 77% in not apical PSM (p = 0.038). This risk lost statistical significance in multivariate analysis (p = 0.06). Regarding the number, the increased risk due to multifocality, demonstrated by the univariate analysis (BFSR was 73% in monofocal PSM and 53% in multifocal PSM, p = 0.014), was not confirmed in multivariate analysis (p = 0.38). CONCLUSION: We recommend careful evaluation of patients with a positive surgical margin with regard to possible adjuvant therapy after radical surgery. The suggestion is stronger if the margin is more than 3 mm, regardless of its location and multifocality.

Lo scopo di questo studio è stato analizzare i margini chirurgici dei blocchi vescicolo-prostatici asportati per adenocarcinoma mediante prostatectomia radicale laparoscopica (PRL), correlando lo stato dei margini valutati dall'anatomopatologo alla sopravvivenza libera da ripresa biochimica di malattia (RBM). Abbiamo rivisto retrospettivamente il database relativo a 405 pazienti sottoposti a PRL. Per isolare l'effetto dei margini chirurgici sulla progressione biochimica di malattia e ridurre i confondenti, sono stati esclusi dallo studio i pazienti sottoposti a terapia neoadiuvante o adiuvante. 300 pazienti soddisfacevano i criteri di inclusione ed esclusione, in 232 casi (77.3%) margine chirurgico era negativo (MCN) mentre in 68 casi (22.7%) era positivo (MCP). Abbiamo investigato il valore del MCP nel predire la RBM (PSA postoperatorio > 0.2 ng/ml). Ulteriore campo d'indagine è stato la stratificazione del rischio di recidiva in base ad alcune caratteristiche anatomopatologiche dei MCP. Per lo scopo dello studio, i margini positivi sono dunque stati classificati: secondo l'estensione (< 3 mm e > 3 mm); secondo la sede (apicale e non apicale); secondo il numero (monofocale e multifocale). I dati relativi alla diversa sopravvivenza libera da recidiva sono stati poi inseriti in un'analisi multivariata insieme ad altri fattori quali l'età, il PSA preoperatorio, il GS patologico, lo stadio pT, il volume prostatico e il volume tumorale. Dopo un follow up mediano di 56 mesi, il tasso di recidiva è risultato del 32.4% nei MCP e dell'11.2% nei MCN; all'analisi statistica univariata tale differenza è risultata significativa e all'analisi multivariata il rischio di RBM è aumentato di quasi 4 volte (Hazard Ratio o HR 3.78, p < 0.001). I MCP sono risultati < 3 mm nel 70.6% e > 3 mm nel 29.4% dei pazienti. All'analisi univariata, la recidiva è stata registrata nel 22.2% del primo sottogruppo e nel 61.1% del secondo (p = 0.003). All'analisi multivariata, l'HR di 5.46 (p 0.014) indica come un margine > 3 mm sia il fattore di rischio più importante per RBM nella nostra casistica. Per quanto riguarda la sede del MCP, la più comune è risultata l'apice prostatico (44.1%). Nel nostro studio il MCP all'apice si sia dimostrato a maggior rischio di RBM nell'analisi univariata, a differenza della maggior parte della letteratura a riguardo. La ripresa di malattia si è registrata, infatti, nel 41% dei MCP apicali e nel 23% dei MCP non apicali (p = 0.038). Tale rischio ha però perso significatività statistica nell'analisi multivariata (p = 0.061). Per quanto riguarda il numero, i MCP sono stati suddivisi in monofocale (77.9%) e multifocale (22.1%). Anche in questo caso l'aumentato rischio di RBM dovuto alla multifocalità del margine, dimostrato con l'analisi univariata (la recidiva si è registrata nel 27% dei MCP monofocali e nel 47% dei MCP multifocali, p-value 0.014), non è stato confermato nella multivariata (p = 0.383). In conclusione, il nostro studio dimostra come lo stato dei margini chirurgici dopo PRL abbia un'importanza fondamentale nel follow up dei pazienti con tumore di prostata. Un MCP determina una maggiore probabilità di RBM. Inoltre, se questo margine è esteso per oltre 3 mm, indipendentemente dalla sede e dalla multifocalità dello stesso, la prognosi risulta peggiore. Pertanto, si raccomanda un'attenta valutazione dei pazienti con MCP, soprattutto se questo supera i 3 mm, per iniziare una terapia adiuvante dopo la chirurgia.

Carcinoma prostatico: ruolo dei margini chirurgici positivi sulla ripresa biochimica di malattia in pazienti sottoposti a prostatectomia radicale laparoscopica

MANFREDI, MATTEO
2009/2010

Abstract

Lo scopo di questo studio è stato analizzare i margini chirurgici dei blocchi vescicolo-prostatici asportati per adenocarcinoma mediante prostatectomia radicale laparoscopica (PRL), correlando lo stato dei margini valutati dall'anatomopatologo alla sopravvivenza libera da ripresa biochimica di malattia (RBM). Abbiamo rivisto retrospettivamente il database relativo a 405 pazienti sottoposti a PRL. Per isolare l'effetto dei margini chirurgici sulla progressione biochimica di malattia e ridurre i confondenti, sono stati esclusi dallo studio i pazienti sottoposti a terapia neoadiuvante o adiuvante. 300 pazienti soddisfacevano i criteri di inclusione ed esclusione, in 232 casi (77.3%) margine chirurgico era negativo (MCN) mentre in 68 casi (22.7%) era positivo (MCP). Abbiamo investigato il valore del MCP nel predire la RBM (PSA postoperatorio > 0.2 ng/ml). Ulteriore campo d'indagine è stato la stratificazione del rischio di recidiva in base ad alcune caratteristiche anatomopatologiche dei MCP. Per lo scopo dello studio, i margini positivi sono dunque stati classificati: secondo l'estensione (< 3 mm e > 3 mm); secondo la sede (apicale e non apicale); secondo il numero (monofocale e multifocale). I dati relativi alla diversa sopravvivenza libera da recidiva sono stati poi inseriti in un'analisi multivariata insieme ad altri fattori quali l'età, il PSA preoperatorio, il GS patologico, lo stadio pT, il volume prostatico e il volume tumorale. Dopo un follow up mediano di 56 mesi, il tasso di recidiva è risultato del 32.4% nei MCP e dell'11.2% nei MCN; all'analisi statistica univariata tale differenza è risultata significativa e all'analisi multivariata il rischio di RBM è aumentato di quasi 4 volte (Hazard Ratio o HR 3.78, p < 0.001). I MCP sono risultati < 3 mm nel 70.6% e > 3 mm nel 29.4% dei pazienti. All'analisi univariata, la recidiva è stata registrata nel 22.2% del primo sottogruppo e nel 61.1% del secondo (p = 0.003). All'analisi multivariata, l'HR di 5.46 (p 0.014) indica come un margine > 3 mm sia il fattore di rischio più importante per RBM nella nostra casistica. Per quanto riguarda la sede del MCP, la più comune è risultata l'apice prostatico (44.1%). Nel nostro studio il MCP all'apice si sia dimostrato a maggior rischio di RBM nell'analisi univariata, a differenza della maggior parte della letteratura a riguardo. La ripresa di malattia si è registrata, infatti, nel 41% dei MCP apicali e nel 23% dei MCP non apicali (p = 0.038). Tale rischio ha però perso significatività statistica nell'analisi multivariata (p = 0.061). Per quanto riguarda il numero, i MCP sono stati suddivisi in monofocale (77.9%) e multifocale (22.1%). Anche in questo caso l'aumentato rischio di RBM dovuto alla multifocalità del margine, dimostrato con l'analisi univariata (la recidiva si è registrata nel 27% dei MCP monofocali e nel 47% dei MCP multifocali, p-value 0.014), non è stato confermato nella multivariata (p = 0.383). In conclusione, il nostro studio dimostra come lo stato dei margini chirurgici dopo PRL abbia un'importanza fondamentale nel follow up dei pazienti con tumore di prostata. Un MCP determina una maggiore probabilità di RBM. Inoltre, se questo margine è esteso per oltre 3 mm, indipendentemente dalla sede e dalla multifocalità dello stesso, la prognosi risulta peggiore. Pertanto, si raccomanda un'attenta valutazione dei pazienti con MCP, soprattutto se questo supera i 3 mm, per iniziare una terapia adiuvante dopo la chirurgia.
ITA
OBJECTIVE: The aim of this study was to analyze the surgical margins status of prostatic glands, resected by laparoscopic radical prostatectomy (RP) for prostate cancer, and to correlate it with biochemical free survival rate (BFSR). PATIENTS AND METHODS: The population was selected from the database of 405 patients underwent RP from July 2000 to December 2009 at our Urology Department with regular follow-up. To isolate the effect of surgical margins on BFSR, were excluded from the study the patients undergoing neoadjuvant or adjuvant therapy. In conclusion, the study population consisted of 300 patients, 232 (77.3%) with negative surgical margins (NSM) and 68 (22.7%) with positive surgical margins (PSM). The median follow-up was 56 (7-118) months. We investigated the prognostic value of PSM regarding the BFSR, evidenced by a postoperative increase in PSA above the threshold of 0.2 ng/ml, and regarding the tumour-specific and non specific mortality. PSM were then classified: by extension, in < 3 mm (77.8%) and > 3 mm (38.9%); by location, in apical (44.1%) and not apical (55.9%); by number in monofocal (77.9%) and multifocal (22.1%). These data were then entered into a multivariate analysis to assess the weight of each independent prognostic factor for biochemical recurrence, along with age, preoperative PSA, pathologic Gleason Score, pT stage, prostate and tumour volume. RESULTS: The BFSR rate was 67.6% for PSM and 88.8% for NSM. It showed a statistically significant difference in univariate survival analysis (p < 0.001) and in multivariate analysis (hazard ratio or HR 3.78, 95% CI 1.91-7.51, p 0.0001). PSM also showed a worse tumour- specific and nonspecific survival compared with PSM, but this was not statistically significant. According to the extension in the univariate survival analysis, BFSR was 77.8% in < 3 mm PSM and 38.9% in > 3 mm PSM (p = 0.003). In multivariate analysis, the HR of 5.46 (95% CI 1.42-21.07, p 0.0137) indicates that a PSM > 3 mm is the most important risk factor for biochemical recurrence in our series, comparing it with pT (HR 4.54, 95% CI 1.02-20.16, p 0.047) and PSA (HR 3.82, 95% CI 1.11-13.16, p 0.0335). As for the PSM location, in our study an apical margin has been demonstrated at greater risk of biochemical recurrence in the univariate analysis. BFSR was 59% in apical PSM and 77% in not apical PSM (p = 0.038). This risk lost statistical significance in multivariate analysis (p = 0.06). Regarding the number, the increased risk due to multifocality, demonstrated by the univariate analysis (BFSR was 73% in monofocal PSM and 53% in multifocal PSM, p = 0.014), was not confirmed in multivariate analysis (p = 0.38). CONCLUSION: We recommend careful evaluation of patients with a positive surgical margin with regard to possible adjuvant therapy after radical surgery. The suggestion is stronger if the margin is more than 3 mm, regardless of its location and multifocality.
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