La scoperta di nuovi bersagli molecolari ed il successivo sviluppo di nuovi agenti terapeutici ha aperto nuove possibilità per la terapia di combinazione nella cura del cancro, in quanto la somministrazione di una combinazione di agenti o la combinazione di diverse strategie terapeutiche ha portato ad una riduzione della tossicità unitamente ad una maggior efficacia, consentendo così di ottenere un migliore indice terapeutico. I primi studi effettuati hanno rilevato, in particolare, il potenziale terapeutico dei coniugati farmaco-polimero nell'ambito della terapia combinata, sollevando nuove sfide (lo sviluppo di carrier adeguati, il caricamento dei farmaci ed il loro rapporto ottimale) che devono essere affrontate con successo per l'ottimizzazione di tale strategia terapeutica. Per poter fare tutto questo è necessario conoscere ed analizzare a fondo i coniugati farmaco-polimero slegandoli dal contesto della terapia combinata. Si sono quindi inizialmente affrontate tematiche come le diverse tipologie di coniugati, le strategie di sintesi dei copolimeri, il design e la struttura dello spaziatore utile per l'attacco del farmaco alla catena polimerica, la struttura ed i metodi di coniugazione di un eventuale gruppo direzionante. In particolare ci si è soffermati, a fronte di interessanti studi clinici, sul copolimero HPMA in qualità di sicura piattaforma per numerosi coniugati farmaco-polimero. Tale polimero è stato utilizzato per la progettazione di diversi coniugati sottoposti successivamente a studi clinici di Fase I/II, come ad es. il coniugato contenete Doxorubicina e galattosio (quest'ultimo utile per il direzionamento epatico), il copolimero HPMA-Camptotecina, i copolimeri HPMA platinati ed infine il coniugato HPMA-Paclitaxel. Interessanti applicazioni, con lo scopo di dimostrare le potenzialità terapeutiche dei coniugati farmaco-polimero, sono rappresentate dai copolimeri contenenti Doxorubicina e Desametasone da soli o in associazione e dal copolimero Paclitaxel-poliglumex. Nonostante molti coniugati farmaco-polimero anticancro rappresentino un'importante promessa per gli esperimenti clinici negli ultimi 15 anni, è ancora atteso l'avvento del primo prodotto sul mercato. Ciò è dovuto al fatto che il passaggio dalla sperimentazione clinica, attualmente in corso, di molti di questi derivati al loro uso clinico è subordinato ad una serie di problematiche quali, ad esempio, la praticità del loro sviluppo industriale e la capacità di soddisfare i parametri delle Autorità Regolatorie concernenti la realizzazione, la caratterizzazione, la sicurezza e l'efficacia del prodotto. Ma non solo: vi è anche la necessità di un consenso generale in merito alla terminologia, alle vie ottimali di sintesi con eterogeneità minima e metodologia di screening standardizzata in vitro e in vivo per ottenere candidati ottimali.
Coniugati farmaco-polimero: applicazioni
DE NICOLO', FEDERICA
2009/2010
Abstract
La scoperta di nuovi bersagli molecolari ed il successivo sviluppo di nuovi agenti terapeutici ha aperto nuove possibilità per la terapia di combinazione nella cura del cancro, in quanto la somministrazione di una combinazione di agenti o la combinazione di diverse strategie terapeutiche ha portato ad una riduzione della tossicità unitamente ad una maggior efficacia, consentendo così di ottenere un migliore indice terapeutico. I primi studi effettuati hanno rilevato, in particolare, il potenziale terapeutico dei coniugati farmaco-polimero nell'ambito della terapia combinata, sollevando nuove sfide (lo sviluppo di carrier adeguati, il caricamento dei farmaci ed il loro rapporto ottimale) che devono essere affrontate con successo per l'ottimizzazione di tale strategia terapeutica. Per poter fare tutto questo è necessario conoscere ed analizzare a fondo i coniugati farmaco-polimero slegandoli dal contesto della terapia combinata. Si sono quindi inizialmente affrontate tematiche come le diverse tipologie di coniugati, le strategie di sintesi dei copolimeri, il design e la struttura dello spaziatore utile per l'attacco del farmaco alla catena polimerica, la struttura ed i metodi di coniugazione di un eventuale gruppo direzionante. In particolare ci si è soffermati, a fronte di interessanti studi clinici, sul copolimero HPMA in qualità di sicura piattaforma per numerosi coniugati farmaco-polimero. Tale polimero è stato utilizzato per la progettazione di diversi coniugati sottoposti successivamente a studi clinici di Fase I/II, come ad es. il coniugato contenete Doxorubicina e galattosio (quest'ultimo utile per il direzionamento epatico), il copolimero HPMA-Camptotecina, i copolimeri HPMA platinati ed infine il coniugato HPMA-Paclitaxel. Interessanti applicazioni, con lo scopo di dimostrare le potenzialità terapeutiche dei coniugati farmaco-polimero, sono rappresentate dai copolimeri contenenti Doxorubicina e Desametasone da soli o in associazione e dal copolimero Paclitaxel-poliglumex. Nonostante molti coniugati farmaco-polimero anticancro rappresentino un'importante promessa per gli esperimenti clinici negli ultimi 15 anni, è ancora atteso l'avvento del primo prodotto sul mercato. Ciò è dovuto al fatto che il passaggio dalla sperimentazione clinica, attualmente in corso, di molti di questi derivati al loro uso clinico è subordinato ad una serie di problematiche quali, ad esempio, la praticità del loro sviluppo industriale e la capacità di soddisfare i parametri delle Autorità Regolatorie concernenti la realizzazione, la caratterizzazione, la sicurezza e l'efficacia del prodotto. Ma non solo: vi è anche la necessità di un consenso generale in merito alla terminologia, alle vie ottimali di sintesi con eterogeneità minima e metodologia di screening standardizzata in vitro e in vivo per ottenere candidati ottimali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/71252