Il bevacizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato prodotto mediante la tecnica del DNA ricombinante. Esso viene commercializzato dalla ditta Roche con il nome di Avastin¿ ed è in grado di inibire l'angiogenesi, cioè il processo che porta alla formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli preesistenti. Questo meccanismo d'azione consente di utilizzare l'Avastin¿ in associazione alla chemioterapia classica per il trattamento di alcuni tipi di tumore quali: carcinoma metastatico del colon e del retto, carcinoma mammario metastatico, carcinoma renale avanzato e/o metastatico, carcinoma polmonare non a piccole cellule e carcinoma a cellule squamose della cervice. Gli studi effettuati hanno dimostrato la regressione delle metastasi tumorali che, in alcuni casi, ha reso operabile un tumore che prima della terapia non lo era. Inoltre, non si è verificata un'incidenza di reazioni avverse di rilevanza superiore a quelle ottenute con la sola chemioterapia. In conclusione la terapia con Avastin¿ consente di avere una sopravvivenza dalla progressione della malattia superiore a quella che si verifica con la sola chemioterapia.

Bevacizumab: la nuova frontiera della terapia antitumorale

MARTUCCI, DEBORA
2009/2010

Abstract

Il bevacizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato prodotto mediante la tecnica del DNA ricombinante. Esso viene commercializzato dalla ditta Roche con il nome di Avastin¿ ed è in grado di inibire l'angiogenesi, cioè il processo che porta alla formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli preesistenti. Questo meccanismo d'azione consente di utilizzare l'Avastin¿ in associazione alla chemioterapia classica per il trattamento di alcuni tipi di tumore quali: carcinoma metastatico del colon e del retto, carcinoma mammario metastatico, carcinoma renale avanzato e/o metastatico, carcinoma polmonare non a piccole cellule e carcinoma a cellule squamose della cervice. Gli studi effettuati hanno dimostrato la regressione delle metastasi tumorali che, in alcuni casi, ha reso operabile un tumore che prima della terapia non lo era. Inoltre, non si è verificata un'incidenza di reazioni avverse di rilevanza superiore a quelle ottenute con la sola chemioterapia. In conclusione la terapia con Avastin¿ consente di avere una sopravvivenza dalla progressione della malattia superiore a quella che si verifica con la sola chemioterapia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/71250