Il matrimonio tra cattolici e ortodossi rappresenta, nonostante la svolta conciliare e il recente, ma imponente fenomeno migratorio dall'Europa dell'Est, un appuntamento mancato per l'ecumene cristiana. Sino al Vaticano II, il codice canonico pio-benedettino, le encicliche papali e le istruzioni del S. Uffizio costituivano per il fedele cattolico un solido sfondo di riferimento che scoraggiava e impediva le unioni tra le diverse confessioni cristiane, pena la scomunica e l'espulsione dalla propria comunità. Il Concilio muta profondamente e irrevocabilmente l'attitudine cattolica verso le ormai Chiese sorelle ortodosse: la condivisione dei sacramenti e di molta dottrina motivano e stimolano speranze ecumeniche. A partire da questo momento, la Chiesa cattolica, sia a livello centrale che locale prodiga i suoi sforzi verso quell'Unità che finalmente sembra vicina. Tuttavia dopo quasi mezzo secolo, la vicenda del matrimonio cattolico-ortodosso diventa emblematica di un cammino ecumenico, che nonostante alcuni indubbi progressi, segna il passo e fatica ad ottenere risultati effettivi. La questione delle coppie interconfessionale, pur apparentemente oggetto di una pastorale familiare a tratti innovativa e aperta, viene infatti imbrigliata sia a livello normativo che dottrinale in un empasse, dove praticamente è sempre possibile celebrare il matrimonio, ma la vita coniugale, soprattutto riguardo all'educazione religiosa della prole, fatica ad appartenere serenamente ad entrambe le comunità di fede. La Chiesa cattolica, pur cercando costantemente il dialogo, sul tema matrimoniale ha rinunciato ad un confronto reale con l'ortodossia: non c'è stata la condivisione delle difficoltà comune nell'affrontare il matrimonio del terzo millennio né un serio approfondimento teologico e storico delle diverse prassi. Anziché una possibile prospettiva di ampio respiro è stata scelta una strategia di avvicinamento cauta e selettiva. Da questo punto di vista, ad esempio, rispetto al divorzio, uno dei nodi principali del matrimonio cattolico-ortodosso, le Chiese ortodosse sono in grado di offrire una riflessione e una pastorale tanto ancorate alla spirito evangelico quanto attuali nella loro applicazione. La focalizzazione sull'oikonomia , sulla misericordia divina, che trasforma la consapevolezza del fallimento in redenzione e consente anche la possibilità di un'altra chance a livello affettivo, inserisce il divorzio e le nuove nozze nel percorso di fede dell'individuo senza mai privarlo del sostegno della propria comunità. Questo significherebbe per il cattolicesimo, ripensare interamente e in modo critico alla propria dottrina e alla propria pastorale familiare. Solo alcuni coraggiosi teologi e pastori cattolici hanno attinto a piene mani nella spiritualità ortodossa per proporre nuovi percorsi e nuovi orizzonti al proprio Magistero rispetto ai fedeli, che affrontano la fine irreparabile del loro progetto coniugale. Dunque, alcune delle questioni ancora aperte nei confronti del matrimonio interconfessionale tra cattolici e ortodossi costituiscono un tema cruciale per il proseguo del cammino ecumenico, ma anche per il destino del matrimonio cristiano dei nostri tempi.

Il matrimonio tra cattolici e ortodossi - un'antica e nuova sfida per la Chiesa cattolica

CARDINO, MARIA
2009/2010

Abstract

Il matrimonio tra cattolici e ortodossi rappresenta, nonostante la svolta conciliare e il recente, ma imponente fenomeno migratorio dall'Europa dell'Est, un appuntamento mancato per l'ecumene cristiana. Sino al Vaticano II, il codice canonico pio-benedettino, le encicliche papali e le istruzioni del S. Uffizio costituivano per il fedele cattolico un solido sfondo di riferimento che scoraggiava e impediva le unioni tra le diverse confessioni cristiane, pena la scomunica e l'espulsione dalla propria comunità. Il Concilio muta profondamente e irrevocabilmente l'attitudine cattolica verso le ormai Chiese sorelle ortodosse: la condivisione dei sacramenti e di molta dottrina motivano e stimolano speranze ecumeniche. A partire da questo momento, la Chiesa cattolica, sia a livello centrale che locale prodiga i suoi sforzi verso quell'Unità che finalmente sembra vicina. Tuttavia dopo quasi mezzo secolo, la vicenda del matrimonio cattolico-ortodosso diventa emblematica di un cammino ecumenico, che nonostante alcuni indubbi progressi, segna il passo e fatica ad ottenere risultati effettivi. La questione delle coppie interconfessionale, pur apparentemente oggetto di una pastorale familiare a tratti innovativa e aperta, viene infatti imbrigliata sia a livello normativo che dottrinale in un empasse, dove praticamente è sempre possibile celebrare il matrimonio, ma la vita coniugale, soprattutto riguardo all'educazione religiosa della prole, fatica ad appartenere serenamente ad entrambe le comunità di fede. La Chiesa cattolica, pur cercando costantemente il dialogo, sul tema matrimoniale ha rinunciato ad un confronto reale con l'ortodossia: non c'è stata la condivisione delle difficoltà comune nell'affrontare il matrimonio del terzo millennio né un serio approfondimento teologico e storico delle diverse prassi. Anziché una possibile prospettiva di ampio respiro è stata scelta una strategia di avvicinamento cauta e selettiva. Da questo punto di vista, ad esempio, rispetto al divorzio, uno dei nodi principali del matrimonio cattolico-ortodosso, le Chiese ortodosse sono in grado di offrire una riflessione e una pastorale tanto ancorate alla spirito evangelico quanto attuali nella loro applicazione. La focalizzazione sull'oikonomia , sulla misericordia divina, che trasforma la consapevolezza del fallimento in redenzione e consente anche la possibilità di un'altra chance a livello affettivo, inserisce il divorzio e le nuove nozze nel percorso di fede dell'individuo senza mai privarlo del sostegno della propria comunità. Questo significherebbe per il cattolicesimo, ripensare interamente e in modo critico alla propria dottrina e alla propria pastorale familiare. Solo alcuni coraggiosi teologi e pastori cattolici hanno attinto a piene mani nella spiritualità ortodossa per proporre nuovi percorsi e nuovi orizzonti al proprio Magistero rispetto ai fedeli, che affrontano la fine irreparabile del loro progetto coniugale. Dunque, alcune delle questioni ancora aperte nei confronti del matrimonio interconfessionale tra cattolici e ortodossi costituiscono un tema cruciale per il proseguo del cammino ecumenico, ma anche per il destino del matrimonio cristiano dei nostri tempi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/71161