Lo scopo di questo progetto è individuare un batterio lattico alto-produttore di acido lattico ed enantioselettivo, e studiarne dal punto di vista biochimico la via biosintetica di produzione dell'acido lattico, per capire da quali fattori è influenzata. La peculiarità del progetto consiste nell'utilizzo di terreni di crescita contenenti glucosio, fruttosio, cellobiosio o xilosio, carboidrati presenti in frutta e verdura. Lo scopo ultimo del progetto è, infatti, valorizzare gli scarti industriali di origine vegetale provenienti dai mercati ortofrutticoli convertendoli in un prodotto ad alto valore aggiunto, in modo da smaltire economicamente un sottoprodotto ricco di componenti nutritive e potenzialmente inquinante. In questo caso il prodotto ad alto valore aggiunto ottenibile dagli scarti industriali è il poli-lattato, biopolimero plastico sintetizzato a partire dall'acido lattico (preferibilmente l'isomero L dell'acido lattico), il quale può essere considerato un prodotto ad alto valore aggiunto per le sue prestazioni pari a quelle delle plastiche convenzionali ottenute da fonti non rinnovabili, e soprattutto per le caratteristiche che lo distinguono, cioè la biodegradabilità e biocompatibilità. Il microrganismo utilizzato, Lactococcus lactis subsp. lactis 110 A si è dimostrato in grado di crescere sugli zuccheri testati, e di convertirli in acido lattico. Tuttavia in alcune condizioni di crescita si è osservata la produzione di etanolo, dimostrazione che in presenza di condizioni non ottimali, il batterio effettua una fermentazione mista, producendo oltre all'etanolo, presumibilmente anche acetato, formiato e CO2. Si sono quindi testate diverse condizioni di crescita per individuare quella che favorisce la maggior produzione dell'isomero L dell'acido lattico (isomero otticamente puro); questo permette di evitare, in una prospettiva futura, passaggi di purificazione in grado di distinguere i due isomeri. La condizione migliore si è osservata in presenza di fruttosio, in microaerofilia.
Bioconversione di scarti di origine vegetale in biopolimeri biodegradabili: rese in lattato, acetato ed etanolo, in L. lactis 110 A, in diverse condizioni sperimentali.
ACTIS, VALERIA
2008/2009
Abstract
Lo scopo di questo progetto è individuare un batterio lattico alto-produttore di acido lattico ed enantioselettivo, e studiarne dal punto di vista biochimico la via biosintetica di produzione dell'acido lattico, per capire da quali fattori è influenzata. La peculiarità del progetto consiste nell'utilizzo di terreni di crescita contenenti glucosio, fruttosio, cellobiosio o xilosio, carboidrati presenti in frutta e verdura. Lo scopo ultimo del progetto è, infatti, valorizzare gli scarti industriali di origine vegetale provenienti dai mercati ortofrutticoli convertendoli in un prodotto ad alto valore aggiunto, in modo da smaltire economicamente un sottoprodotto ricco di componenti nutritive e potenzialmente inquinante. In questo caso il prodotto ad alto valore aggiunto ottenibile dagli scarti industriali è il poli-lattato, biopolimero plastico sintetizzato a partire dall'acido lattico (preferibilmente l'isomero L dell'acido lattico), il quale può essere considerato un prodotto ad alto valore aggiunto per le sue prestazioni pari a quelle delle plastiche convenzionali ottenute da fonti non rinnovabili, e soprattutto per le caratteristiche che lo distinguono, cioè la biodegradabilità e biocompatibilità. Il microrganismo utilizzato, Lactococcus lactis subsp. lactis 110 A si è dimostrato in grado di crescere sugli zuccheri testati, e di convertirli in acido lattico. Tuttavia in alcune condizioni di crescita si è osservata la produzione di etanolo, dimostrazione che in presenza di condizioni non ottimali, il batterio effettua una fermentazione mista, producendo oltre all'etanolo, presumibilmente anche acetato, formiato e CO2. Si sono quindi testate diverse condizioni di crescita per individuare quella che favorisce la maggior produzione dell'isomero L dell'acido lattico (isomero otticamente puro); questo permette di evitare, in una prospettiva futura, passaggi di purificazione in grado di distinguere i due isomeri. La condizione migliore si è osservata in presenza di fruttosio, in microaerofilia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
336500_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.06 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.06 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/71135