Lo shock emorragico si verifica quando c'è una grave perdita di volume ematico causata da un trauma. Attualmente, la gestione dello shock emorragico avviene tramite terapie che consistono nell'uso di soluzioni saline o di particolari liquidi che riescono a ripristinare il volume ematico perso, ma spesso la loro somministrazione comporta altri danni all'organismo già duramente provato. L'eritropoietina (EPO) è una glicoproteina di 34 KDa secreta dal rene ed è responsabile del mantenimento della massa eritrocitaria. Oltre alle note azioni di regolazione dell'eritropoiesi, recenti studi hanno dimostrato la capacità di questo ormone glicoproteico di esercitare effetti di protezione d'organo in modelli sperimentali di danno ischemico e di shock endotossico. Sulla base di questi risultati promettenti, obiettivo del presente progetto di tesi è stato quello di investigare il ruolo protettivo dell'EPO in un modello in vivo di shock emorragico.Per questo studio,è stato adottato un modello animale in cui l'EPO (1000 UI/kg/die i.p.) è stata somministrata 3 giorni prima dell'induzione dell'emorragia. La fase di rianimazione è stata effettuata somministrando la soluzione Ringer Lattato. I risultati ottenuti dimostrano che EPO è in grado di migliorare in maniera statisticamente significativa la funzionalità epatica e renale compromessa dall'insulto emorragico. Nello specifico il pre-trattamento con EPO induce una riduzione dei valori serici di creatinina, AST e ALT e un incremento della clearance della creatinina. Questi effetti protettivi sono accompagnati da significative modificazioni dello stato di attivazione di alcune vie di segnale intracellulare. In particolare, il pre-trattamento con l'EPO, a livello epatico, induce l'attivazione di Akt che modula la sopravvivenza e la crescita cellulare. In seguito ad attivazione di Akt è stato possibile documentare una inibizione dell'enzima GSK-3β, impedendo l'attivazione di NF-κB, fattore di trascrizione nucleare per mediatori coinvolti nel processo infiammatorio locale e sistemico. L'azione di Akt si riflette anche sull'attivazione di eNOS, che induce a sua volta una aumentata produzione nell'endotelio di NO, con conseguente vasodilatazione e inibizione dell'adesione dei neutrofili e delle piastrine. Dai risultati ottenuti si può evidenziare come il pre-trattamento con l'EPO, attenuando la disfunzione d'organo e modulando determinate vie di segnale cellulare, porti alla protezione degli organi stessi verso i danni causati dallo shock emorragico.

Studio degli effetti protettivi indotti dalla somministrazione di eritropoietina in un modello in vivo di shock emorragico.

VANZETTI, PAOLA
2012/2013

Abstract

Lo shock emorragico si verifica quando c'è una grave perdita di volume ematico causata da un trauma. Attualmente, la gestione dello shock emorragico avviene tramite terapie che consistono nell'uso di soluzioni saline o di particolari liquidi che riescono a ripristinare il volume ematico perso, ma spesso la loro somministrazione comporta altri danni all'organismo già duramente provato. L'eritropoietina (EPO) è una glicoproteina di 34 KDa secreta dal rene ed è responsabile del mantenimento della massa eritrocitaria. Oltre alle note azioni di regolazione dell'eritropoiesi, recenti studi hanno dimostrato la capacità di questo ormone glicoproteico di esercitare effetti di protezione d'organo in modelli sperimentali di danno ischemico e di shock endotossico. Sulla base di questi risultati promettenti, obiettivo del presente progetto di tesi è stato quello di investigare il ruolo protettivo dell'EPO in un modello in vivo di shock emorragico.Per questo studio,è stato adottato un modello animale in cui l'EPO (1000 UI/kg/die i.p.) è stata somministrata 3 giorni prima dell'induzione dell'emorragia. La fase di rianimazione è stata effettuata somministrando la soluzione Ringer Lattato. I risultati ottenuti dimostrano che EPO è in grado di migliorare in maniera statisticamente significativa la funzionalità epatica e renale compromessa dall'insulto emorragico. Nello specifico il pre-trattamento con EPO induce una riduzione dei valori serici di creatinina, AST e ALT e un incremento della clearance della creatinina. Questi effetti protettivi sono accompagnati da significative modificazioni dello stato di attivazione di alcune vie di segnale intracellulare. In particolare, il pre-trattamento con l'EPO, a livello epatico, induce l'attivazione di Akt che modula la sopravvivenza e la crescita cellulare. In seguito ad attivazione di Akt è stato possibile documentare una inibizione dell'enzima GSK-3β, impedendo l'attivazione di NF-κB, fattore di trascrizione nucleare per mediatori coinvolti nel processo infiammatorio locale e sistemico. L'azione di Akt si riflette anche sull'attivazione di eNOS, che induce a sua volta una aumentata produzione nell'endotelio di NO, con conseguente vasodilatazione e inibizione dell'adesione dei neutrofili e delle piastrine. Dai risultati ottenuti si può evidenziare come il pre-trattamento con l'EPO, attenuando la disfunzione d'organo e modulando determinate vie di segnale cellulare, porti alla protezione degli organi stessi verso i danni causati dallo shock emorragico.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
331069_tesivanzettifine.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3.5 MB
Formato Adobe PDF
3.5 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/71067