ALK (¿Anaplastic Lymphoma Kinase¿) è un recettore ad azione tirosin chinasica coinvolto nello sviluppo neuronale nel periodo embrionale con residua espressione nell'organismo adulto in poche cellule nervose. L'attivazione deregolata di questa proteina, a seguito di traslocazioni geniche, è stata riconosciuta inizialmente come responsabile dello sviluppo di una sottoclasse di linfomi, i Linfomi Anaplastici a Grandi Cellule, ma in seguito la sua presenza è stata riscontrata anche in numerosi altri tipo di tumori. Attualmente gli ALCL sono trattati con chemioterapia tradizionale con però pesanti ripercussioni sul sistema immunitario e recidive in circa il 30% dei casi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di testare una terapia innovativa per la cura di questo tipo di tumori ALK-positivi; questo metodo di cura prevede l'utilizzo di inibitori che bloccano la fosforilazione di ALK, competendo con l'ATP, e pertanto bloccano l'attivazione dei segnali cellulari che causano la trasformazione tumorale indotta da ALK. Gli studi di questi farmaci sono stati condotti sia in vitro su cellule umane e murine di linfoma anaplastico, sia in vivo su tumori xenograft e tumori primari sviluppati spontaneamente da topi transgenici. In questo studio è stata testata l'efficacia di questo farmaco, la concentrazione e le tempistiche necessarie per abbattere la fosforilazione dell'oncogene e delle proteine che mediano il suo segnale e, di conseguenza, la sua capacità di bloccare la proliferazione e portare a morte le cellule tumorali che sono risultate dipendenti da ALK per la loro sopravvivenza. Allo stesso momento il farmaco è stato anche testato su cellule non esprimenti la proteina ALK per verificare che la sua azione fosse specifica per le cellule tumorali e non avesse effetti tossici sulle altre cellule dell'organismo trattato. In conclusione, l'uso di questi inibitori di ALK potrebbero rappresentare un valido strumento sia per la ricerca biologica sui tumori trasformati da ALK che per il perfezionamento di una terapia specifica mirata a bloccare la funzionalità di ALK, da sola o in combinazione con chemioterapici o una vaccinazione anti-ALK.
Sperimentazione di inibitori dell'attività tirosin chinasica di ALK nella terapia dei linfomi anaplastici
MENOTTI, MATTEO
2009/2010
Abstract
ALK (¿Anaplastic Lymphoma Kinase¿) è un recettore ad azione tirosin chinasica coinvolto nello sviluppo neuronale nel periodo embrionale con residua espressione nell'organismo adulto in poche cellule nervose. L'attivazione deregolata di questa proteina, a seguito di traslocazioni geniche, è stata riconosciuta inizialmente come responsabile dello sviluppo di una sottoclasse di linfomi, i Linfomi Anaplastici a Grandi Cellule, ma in seguito la sua presenza è stata riscontrata anche in numerosi altri tipo di tumori. Attualmente gli ALCL sono trattati con chemioterapia tradizionale con però pesanti ripercussioni sul sistema immunitario e recidive in circa il 30% dei casi. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di testare una terapia innovativa per la cura di questo tipo di tumori ALK-positivi; questo metodo di cura prevede l'utilizzo di inibitori che bloccano la fosforilazione di ALK, competendo con l'ATP, e pertanto bloccano l'attivazione dei segnali cellulari che causano la trasformazione tumorale indotta da ALK. Gli studi di questi farmaci sono stati condotti sia in vitro su cellule umane e murine di linfoma anaplastico, sia in vivo su tumori xenograft e tumori primari sviluppati spontaneamente da topi transgenici. In questo studio è stata testata l'efficacia di questo farmaco, la concentrazione e le tempistiche necessarie per abbattere la fosforilazione dell'oncogene e delle proteine che mediano il suo segnale e, di conseguenza, la sua capacità di bloccare la proliferazione e portare a morte le cellule tumorali che sono risultate dipendenti da ALK per la loro sopravvivenza. Allo stesso momento il farmaco è stato anche testato su cellule non esprimenti la proteina ALK per verificare che la sua azione fosse specifica per le cellule tumorali e non avesse effetti tossici sulle altre cellule dell'organismo trattato. In conclusione, l'uso di questi inibitori di ALK potrebbero rappresentare un valido strumento sia per la ricerca biologica sui tumori trasformati da ALK che per il perfezionamento di una terapia specifica mirata a bloccare la funzionalità di ALK, da sola o in combinazione con chemioterapici o una vaccinazione anti-ALK.File | Dimensione | Formato | |
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