La domanda intorno alla natura dell'uomo, a che cosa egli sia, si riflette in diversi luoghi ed in diverse epoche attraverso una multiformità di espressioni. Si vedrà che a dare ragione del fondamento di senso dell'esistenza umana non basta una rigida formula concettuale nè una descrizione delle caratteristiche antropologiche. Quello che risulta necessario è un paziente lavoro di discesa nel proprio mondo interiore, la capacità e la volontà di mettere in discussione le certezze acquisite a favore di un percorso a volte incerto, ossia di intraprendere quel doloroso e complesso cammino che Jung ha chiamato appunto Processo di Individuazione. Attraverso questo lavoro dunque si vuole provare a esaminare ed analizzare le tappe, ma soprattutto l'importanza che tale percorso ha nella vita degli individui. Per realizzarsi, per sentirsi, per ¿essere¿, bisogna integrare necessariamente tutte quelle parti complementari della propria personalità, non rinnegando gli aspetti negativi del proprio spirito. ¿ L'individuazione coincide, dunque, con l'evoluzione della coscienza dall'originario stato di identità; pertanto l'individuazione rappresenta un' ampliamento della sfera della coscienza e della vita psicologica cosciente¿ . Il processo di individuazione, così come viene concepito da Jung, sintetizza il punto di vista strutturale e il punto di vista dinamico. Il suo evolversi è infatti reso possibile dal dialogo continuo tra coscienza e inconscio. La coscienza individuale, infatti, nasce dal differenziarsi del soggetto umano dalla vita immediata e pulsionale, e dagli elementi comuni e aspecifici caratterizzanti la specie-uomo, che sono rappresentati dall'inconscio collettivo. Un' alternanza continua tra le due istanze che accompagna l'individuo per tutta la lunghezza della sua vita: dalla gioventù all'età matura, fino ad arrivare alla vecchiaia. E' uno scandire lento e continuo che si destreggia fra le varie fasi della nostra esistenza. Jung stesso ci ricorda che: ¿Mentre il senso del mattino della vita consiste nel mettere radici nel mondo, trovare il proprio posto nella società,lavorare ed amare, il senso del pomeriggio della vita consiste nel mettere radici nell'anima per accedere a un tipo di saggezza che supera l'Io e la sua prospettiva sul mondo. Durante la prima metà della vita il fine è la "natura", durante la seconda metà della vita è la "cultura".
ANALISI DELL'OPERA DI PHILIP ROTH. L'INDIVIDUAZIONE DI NATHAN ZUCKERMAN
ASCIONE, MARIANNA
2008/2009
Abstract
La domanda intorno alla natura dell'uomo, a che cosa egli sia, si riflette in diversi luoghi ed in diverse epoche attraverso una multiformità di espressioni. Si vedrà che a dare ragione del fondamento di senso dell'esistenza umana non basta una rigida formula concettuale nè una descrizione delle caratteristiche antropologiche. Quello che risulta necessario è un paziente lavoro di discesa nel proprio mondo interiore, la capacità e la volontà di mettere in discussione le certezze acquisite a favore di un percorso a volte incerto, ossia di intraprendere quel doloroso e complesso cammino che Jung ha chiamato appunto Processo di Individuazione. Attraverso questo lavoro dunque si vuole provare a esaminare ed analizzare le tappe, ma soprattutto l'importanza che tale percorso ha nella vita degli individui. Per realizzarsi, per sentirsi, per ¿essere¿, bisogna integrare necessariamente tutte quelle parti complementari della propria personalità, non rinnegando gli aspetti negativi del proprio spirito. ¿ L'individuazione coincide, dunque, con l'evoluzione della coscienza dall'originario stato di identità; pertanto l'individuazione rappresenta un' ampliamento della sfera della coscienza e della vita psicologica cosciente¿ . Il processo di individuazione, così come viene concepito da Jung, sintetizza il punto di vista strutturale e il punto di vista dinamico. Il suo evolversi è infatti reso possibile dal dialogo continuo tra coscienza e inconscio. La coscienza individuale, infatti, nasce dal differenziarsi del soggetto umano dalla vita immediata e pulsionale, e dagli elementi comuni e aspecifici caratterizzanti la specie-uomo, che sono rappresentati dall'inconscio collettivo. Un' alternanza continua tra le due istanze che accompagna l'individuo per tutta la lunghezza della sua vita: dalla gioventù all'età matura, fino ad arrivare alla vecchiaia. E' uno scandire lento e continuo che si destreggia fra le varie fasi della nostra esistenza. Jung stesso ci ricorda che: ¿Mentre il senso del mattino della vita consiste nel mettere radici nel mondo, trovare il proprio posto nella società,lavorare ed amare, il senso del pomeriggio della vita consiste nel mettere radici nell'anima per accedere a un tipo di saggezza che supera l'Io e la sua prospettiva sul mondo. Durante la prima metà della vita il fine è la "natura", durante la seconda metà della vita è la "cultura".File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/70877