Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze MFN Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche Anno Accademico 2008/2009 Tesi di Laurea Magistrale: Rilevamento geologico strutturale di un settore delle Alpi liguri (M.Mongioie) Candidato: Mattia Fachino Relatore: Dott. Fabrizio Piana Correlatori: Dott.sa Anna d'Atri, Dott.sa Alessia Musso Scopo di questa Tesi di Laurea Magistrale è stata la comprensione dell'evoluzione strutturale di una parte del settore centrale del Dominio Brianzonese ligure esterno (CELB) situato nell'Unità Mongioie (MOU). Sono stati eseguiti: un rilevamento geologico alla Scala 1:5.000 di un'area di circa 6 Km2 nelle Alpi liguri, un'analisi mesostrutturale atta a caratterizzare la deformazione che ha interessato la successione meso ¿ cenozoica di MOU, la realizzazione di uno Schema geologico strutturale alla Scala 1:5.000, di sezioni geologiche e di diagrammi stereografici e la realizzazione di una banca dati digitale. La successione stratigrafica di MOU è stata interessata da tre fasi deformative prevalentemente di tipo plicativo (FR-1, FR, FR+1) e due fasi deformative di tipo disgiuntivo (FD1, FD2), riconosciute in tutto il CELB e non correlate a trasformazioni metamorfiche significative. La fase FR ha dato origine alla foliazione pervasiva SR, che rappresenta la superficie di correlazione strutturale a scala regionale, pertanto è stata considerata la fase tettonica di riferimento. La fase FR-1, antecedente a FR, ha dato origine alla foliazione SR- 1, che corrisponde a superfici di piano assiale di pieghe da chiuse ad isoclinali FR-1. Lungo le superfici SR-1 si sono verificati importanti fenomeni di riattivazione per taglio. Le strutture FR-1 sono quelle che hanno maggiormente influenzato l'assetto strutturale di MOU, determinando traslazioni verso SW. La fase FR ha dato origine alla foliazione pervasiva SR, che corrisponde a superfici di piano assiale delle pieghe di fase FR a vergenza NE ed è spesso riattivata per taglio, con forte localizzazione della deformazione. La propagazione della deformazione plicativa e di taglio connessa a FR e FR-1 è stata fortemente condizionata dai caratteri primari della successione stratigrafica, come indicato da localizzazione della deformazione in corrispondenza di unità litostratigrafiche di natura calcareo ¿ marnosa o marnoso ¿ argillosa, di superfici di debolezza (particolari contatti stratigrafici) e di livelli facilmente deformabili. In MOU la fase FR+1 ha determinato lo sviluppo di pieghe aperte a vergenza SSW. Infine le fasi FD1 e FD2 hanno ulteriormente modificato l'assetto strutturale complessivo di MOU, generando faglie caratterizzate da importanti rigetti laterali e verticali. Anche in MOU, come nelle altre unità tettoniche di copertura del CELB, l'eterogeneità della deformazione, la scarsa ricristallizzazione delle rocce, la ridotta e parziale trasposizione delle superfici primarie (anche se maggiore rispetto alle altre unità del CELB), il notevole grado di preservazione delle strutture stratigrafiche e sedimentologiche e l'intensa riattivazione frizionale delle foliazioni di piano assiale dei principali sistemi plicativi, permettono di stabilire che l'evoluzione alpina di questo settore del CELB si è realizzata a livelli crostali relativamente superficiali (6-8 km di profondità), come confermato da preliminari dati termometrici.
Rilevamento geologico strutturale di un settore delle Alpi liguri (M. Mongioie)
FACHINO, MATTIA
2008/2009
Abstract
Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze MFN Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche Anno Accademico 2008/2009 Tesi di Laurea Magistrale: Rilevamento geologico strutturale di un settore delle Alpi liguri (M.Mongioie) Candidato: Mattia Fachino Relatore: Dott. Fabrizio Piana Correlatori: Dott.sa Anna d'Atri, Dott.sa Alessia Musso Scopo di questa Tesi di Laurea Magistrale è stata la comprensione dell'evoluzione strutturale di una parte del settore centrale del Dominio Brianzonese ligure esterno (CELB) situato nell'Unità Mongioie (MOU). Sono stati eseguiti: un rilevamento geologico alla Scala 1:5.000 di un'area di circa 6 Km2 nelle Alpi liguri, un'analisi mesostrutturale atta a caratterizzare la deformazione che ha interessato la successione meso ¿ cenozoica di MOU, la realizzazione di uno Schema geologico strutturale alla Scala 1:5.000, di sezioni geologiche e di diagrammi stereografici e la realizzazione di una banca dati digitale. La successione stratigrafica di MOU è stata interessata da tre fasi deformative prevalentemente di tipo plicativo (FR-1, FR, FR+1) e due fasi deformative di tipo disgiuntivo (FD1, FD2), riconosciute in tutto il CELB e non correlate a trasformazioni metamorfiche significative. La fase FR ha dato origine alla foliazione pervasiva SR, che rappresenta la superficie di correlazione strutturale a scala regionale, pertanto è stata considerata la fase tettonica di riferimento. La fase FR-1, antecedente a FR, ha dato origine alla foliazione SR- 1, che corrisponde a superfici di piano assiale di pieghe da chiuse ad isoclinali FR-1. Lungo le superfici SR-1 si sono verificati importanti fenomeni di riattivazione per taglio. Le strutture FR-1 sono quelle che hanno maggiormente influenzato l'assetto strutturale di MOU, determinando traslazioni verso SW. La fase FR ha dato origine alla foliazione pervasiva SR, che corrisponde a superfici di piano assiale delle pieghe di fase FR a vergenza NE ed è spesso riattivata per taglio, con forte localizzazione della deformazione. La propagazione della deformazione plicativa e di taglio connessa a FR e FR-1 è stata fortemente condizionata dai caratteri primari della successione stratigrafica, come indicato da localizzazione della deformazione in corrispondenza di unità litostratigrafiche di natura calcareo ¿ marnosa o marnoso ¿ argillosa, di superfici di debolezza (particolari contatti stratigrafici) e di livelli facilmente deformabili. In MOU la fase FR+1 ha determinato lo sviluppo di pieghe aperte a vergenza SSW. Infine le fasi FD1 e FD2 hanno ulteriormente modificato l'assetto strutturale complessivo di MOU, generando faglie caratterizzate da importanti rigetti laterali e verticali. Anche in MOU, come nelle altre unità tettoniche di copertura del CELB, l'eterogeneità della deformazione, la scarsa ricristallizzazione delle rocce, la ridotta e parziale trasposizione delle superfici primarie (anche se maggiore rispetto alle altre unità del CELB), il notevole grado di preservazione delle strutture stratigrafiche e sedimentologiche e l'intensa riattivazione frizionale delle foliazioni di piano assiale dei principali sistemi plicativi, permettono di stabilire che l'evoluzione alpina di questo settore del CELB si è realizzata a livelli crostali relativamente superficiali (6-8 km di profondità), come confermato da preliminari dati termometrici.File | Dimensione | Formato | |
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