Oggetto della presente tesi sono i depositi messiniani affioranti nel settore nord-occidentale delle Langhe, nel BTP. Durante la prima fase del lavoro sono state misurate e campionate due sezioni stratigrafiche, localizzate presso Pollenzo e Govone. Nell'ambito di una collaborazione con l'Eni S.p.A., è stato svolto uno stage durante il quale sono state interpretate numerose linee sismiche, ai fini di una correlazione fra i dati stratigrafici di affioramento e di sottosuolo. Sui profili sismici sono state tracciate le principali superfici di discontinuità riconosciute nei sedimenti messiniano-pliocenici. Su 50 campioni sono state infine effettuate analisi di geochimica organica (T.O.C. e Pirolisi di Rock-Eval), di geochimica isotopica e palinologiche. La successione studiata inizia con le Marne di Sant'Agata Fossili, caratterizzate da cicli litologici di marne e di peliti euxiniche. A Pollenzo nelle porzioni sommitali di tale formazione la ciclicità è data da alternanze di marne, peliti euxiniche e sottili livelli dolomicritici. Tali depositi sono seguiti dalla Formazione della Vena del Gesso, rappresentata da una alternanza di peliti laminate euxiniche e di differenti litofacies di gessi. Si segnala la presenza di un banco di gesso microcristallino laminato potente circa 7 m che si assottiglia verso NE. La successione evaporitica è seguita da uno slump potente alcuni metri (Pollenzo) e da gessi clastici risedimentati intercalati a peliti siltose che poggiano su una superficie erosionale (Govone). Questi sedimenti (Unità di Lago Ario) sono correlabili con i depositi caotici della parte inferiore dell'intervallo post-evaporitico riconosciuti nel BTP e in altri settori circum-mediterranei. Tale successione è seguita in discordanza da sedimenti fluvio-deltizi (Conglomerati di Cassano Spinola), a loro volta seguiti da sedimenti marini (Argille Azzurre) dello Zancleano attraverso un Livello Nero decimetrico. I dati raccolti evidenziano che la successione evaporitica mostra una transizione laterale di facies da settori marginali (SW), in cui affiorano banchi di seleniti massive, a settori più profondi (NE) dove sono presenti livelli dolomicritici di origine batterica (Pollenzo) o peliti laminate euxiniche in settori ancora più distali. (Govone). I dati sismici confermano questa ipotesi. Il brusco cambiamento verticale di facies marcato dalla deposizione del banco di gesso microcristallino laminato è legato ad una progressiva diminuzione di profondità, unita a un aumento del runoff continentale, confermato anche dai dati sulle associazioni palino logiche. Le associazioni palinologiche dell'Unità di Lago Ario si differenziano nettamente da quelle della sottostante Formazione della Vena del Gesso per la presenza di forme rimaneggiate sia cretaciche che terziarie. I dati di geochimica isotopica hanno messo in evidenza un trend verticale all'interno della successione messiniana, con il passaggio da valori più ¿negativi¿ di δ13C nelle Marne di Sant'Agata Fossili a valori più ¿positivi¿ a tetto della Formazione della Vena del Gesso e il ritorno a valori più ¿negativi¿ nei Conglomerati di Cassano Spinola. Tale variazione nei depositi post-evaporitici può venir ricondotta ad un cambiamento climatico e ad una diminuzione della temperatura. Per quanto riguarda il limite Miocene-Pliocene, i dati palinologici evidenziano la comparsa di markers oceanici (Impagidinium patulum) e di rare dinocisti marino-marginali alla base della Argille Azzurre.

LA SUCCESSIONE MESSINIANA DEL BACINO TERZIARIO PIEMONTESE: DATI STRATIGRAFICI DI AFFIORAMENTO E DI SOTTOSUOLO, CARATTERIZZAZIONE GEOCHIMICA E PALINOLOGICA

GNAVI, LORETTA
2008/2009

Abstract

Oggetto della presente tesi sono i depositi messiniani affioranti nel settore nord-occidentale delle Langhe, nel BTP. Durante la prima fase del lavoro sono state misurate e campionate due sezioni stratigrafiche, localizzate presso Pollenzo e Govone. Nell'ambito di una collaborazione con l'Eni S.p.A., è stato svolto uno stage durante il quale sono state interpretate numerose linee sismiche, ai fini di una correlazione fra i dati stratigrafici di affioramento e di sottosuolo. Sui profili sismici sono state tracciate le principali superfici di discontinuità riconosciute nei sedimenti messiniano-pliocenici. Su 50 campioni sono state infine effettuate analisi di geochimica organica (T.O.C. e Pirolisi di Rock-Eval), di geochimica isotopica e palinologiche. La successione studiata inizia con le Marne di Sant'Agata Fossili, caratterizzate da cicli litologici di marne e di peliti euxiniche. A Pollenzo nelle porzioni sommitali di tale formazione la ciclicità è data da alternanze di marne, peliti euxiniche e sottili livelli dolomicritici. Tali depositi sono seguiti dalla Formazione della Vena del Gesso, rappresentata da una alternanza di peliti laminate euxiniche e di differenti litofacies di gessi. Si segnala la presenza di un banco di gesso microcristallino laminato potente circa 7 m che si assottiglia verso NE. La successione evaporitica è seguita da uno slump potente alcuni metri (Pollenzo) e da gessi clastici risedimentati intercalati a peliti siltose che poggiano su una superficie erosionale (Govone). Questi sedimenti (Unità di Lago Ario) sono correlabili con i depositi caotici della parte inferiore dell'intervallo post-evaporitico riconosciuti nel BTP e in altri settori circum-mediterranei. Tale successione è seguita in discordanza da sedimenti fluvio-deltizi (Conglomerati di Cassano Spinola), a loro volta seguiti da sedimenti marini (Argille Azzurre) dello Zancleano attraverso un Livello Nero decimetrico. I dati raccolti evidenziano che la successione evaporitica mostra una transizione laterale di facies da settori marginali (SW), in cui affiorano banchi di seleniti massive, a settori più profondi (NE) dove sono presenti livelli dolomicritici di origine batterica (Pollenzo) o peliti laminate euxiniche in settori ancora più distali. (Govone). I dati sismici confermano questa ipotesi. Il brusco cambiamento verticale di facies marcato dalla deposizione del banco di gesso microcristallino laminato è legato ad una progressiva diminuzione di profondità, unita a un aumento del runoff continentale, confermato anche dai dati sulle associazioni palino logiche. Le associazioni palinologiche dell'Unità di Lago Ario si differenziano nettamente da quelle della sottostante Formazione della Vena del Gesso per la presenza di forme rimaneggiate sia cretaciche che terziarie. I dati di geochimica isotopica hanno messo in evidenza un trend verticale all'interno della successione messiniana, con il passaggio da valori più ¿negativi¿ di δ13C nelle Marne di Sant'Agata Fossili a valori più ¿positivi¿ a tetto della Formazione della Vena del Gesso e il ritorno a valori più ¿negativi¿ nei Conglomerati di Cassano Spinola. Tale variazione nei depositi post-evaporitici può venir ricondotta ad un cambiamento climatico e ad una diminuzione della temperatura. Per quanto riguarda il limite Miocene-Pliocene, i dati palinologici evidenziano la comparsa di markers oceanici (Impagidinium patulum) e di rare dinocisti marino-marginali alla base della Argille Azzurre.
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