Corso di Laurea in Scienza e Tecnologia per i Beni Culturali Anno Accademico 2008/2009 Titolo tesi: PIETRE DEI PONTI SUL PO IN TORINO Relatore: Prof.ssa Laura Fiora Co-relatore: Prof. Alessandro Borghi Candidato: Giulia Poretti RIASSUNTO In tutti i ponti di Torino sul Po, realizzati dall' inizio dell'Ottocento e fino alla metà del Novecento, la pietra è presente in quantità ed elementi differenti da ponte a ponte, rappresentando in alcuni casi l'unico materiale da costruzione ed essendo in altri associata a diversi materiali artificiali. Il numero totale dei ponti è sei, di cui tre realizzati con pietra naturale e tre in materiale artificiale e pietra. Il ponte di pietra per eccellenza è senza dubbio il Ponte Vittorio Emanuele I, costruito per volere di Napoleone tra il 1803 e il 1813. Gli altri ponti da monte a valle sono il Ponte Balbis (1926-1927), il Ponte Principessa Isabella (1876-1880), il Ponte Umberto I (1903-1907), il Ponte Regina Margherita (1877-1882) e il Ponte Sassi (1926-1927). Le pietre impiegate sono risultate essere di natura per lo più silicatica, con prevalenza di rocce metamorfiche, quali gli gneiss Pietra di Cumiana, Pietra di Malanaggio, Pietra di Luserna, Pietra di Vaie/Borgone e Pietra di Villar Focchiardo/San Basilio, oltre che di rocce magmatiche intrusive rappresentate da Diorite di Vico Canavese, Granito Bianco di Alzo e Sienite della Balma. Le rocce carbonatiche sono il calcare ¿Aurisina¿ e una delle numerose varietà di marmo bianco di Carrara, mentre l'arenaria della Val Fenera originariamente impiegata in un ponte a scopo decorativo è stata sostituita a causa del degrado. I litotipi di tutti i sei ponti sono stati preliminarmente riconosciuti attraverso osservazioni macroscopiche in situ, mediante confronto con campioni di riferimento e attraverso ricerca bibliografica. L'analisi petrografica è stata completata mediante osservazione delle sezioni sottili al microscopio ottico a luce polarizzata e al microscopio elettronico a scansione: questa indagine ha permesso di elaborare per ogni litotipo impiegato una scheda descrittiva completa di tutte le caratteristiche utili al fine della conservazione. Gli gneiss hanno denotato la presenza di alcune fasi mineralogiche particolarmente significative al fine della durabilità. In particolare nella Pietra di Cumiana si sono riscontrati marcati fenomeni di argillificazione e presenza di vene di dolomite nei cristalli di feldspato potassico. Nella Pietra di Malanaggio risultano presenti tra i minerali accessori cristalli di dolomite che influiscono sullo stato di conservazione della roccia e che la differenziano dalla Pietra di Vaie/Borgone, dove non si verificano queste problematiche. Nell'ambito delle rocce magmatiche intrusive la Diorite di Vico e il Granito Bianco di Alzo presentano un buono stato di conservazione, mentre la Sienite della Balma è caratterizzata dalla presenza di cristalli di calcite nell'anfibolo calcico che rendono meno durevole il materiale. Sono state inoltre fatte osservazioni sulla tipologia dell'elemento lapideo utilizzato nei ponti e sulla lavorazione della superficie, che risulta particolarmente importante al fine del degrado soprattutto nel caso di utilizzo di utensili a percussione. Infine, si sono fornite indicazioni sulla reperibilità dei materiali lapidei dei ponti sul Po per eventuali sostituzioni.
Pietre dei ponti sul Po in Torino
PORETTI, GIULIA
2008/2009
Abstract
Corso di Laurea in Scienza e Tecnologia per i Beni Culturali Anno Accademico 2008/2009 Titolo tesi: PIETRE DEI PONTI SUL PO IN TORINO Relatore: Prof.ssa Laura Fiora Co-relatore: Prof. Alessandro Borghi Candidato: Giulia Poretti RIASSUNTO In tutti i ponti di Torino sul Po, realizzati dall' inizio dell'Ottocento e fino alla metà del Novecento, la pietra è presente in quantità ed elementi differenti da ponte a ponte, rappresentando in alcuni casi l'unico materiale da costruzione ed essendo in altri associata a diversi materiali artificiali. Il numero totale dei ponti è sei, di cui tre realizzati con pietra naturale e tre in materiale artificiale e pietra. Il ponte di pietra per eccellenza è senza dubbio il Ponte Vittorio Emanuele I, costruito per volere di Napoleone tra il 1803 e il 1813. Gli altri ponti da monte a valle sono il Ponte Balbis (1926-1927), il Ponte Principessa Isabella (1876-1880), il Ponte Umberto I (1903-1907), il Ponte Regina Margherita (1877-1882) e il Ponte Sassi (1926-1927). Le pietre impiegate sono risultate essere di natura per lo più silicatica, con prevalenza di rocce metamorfiche, quali gli gneiss Pietra di Cumiana, Pietra di Malanaggio, Pietra di Luserna, Pietra di Vaie/Borgone e Pietra di Villar Focchiardo/San Basilio, oltre che di rocce magmatiche intrusive rappresentate da Diorite di Vico Canavese, Granito Bianco di Alzo e Sienite della Balma. Le rocce carbonatiche sono il calcare ¿Aurisina¿ e una delle numerose varietà di marmo bianco di Carrara, mentre l'arenaria della Val Fenera originariamente impiegata in un ponte a scopo decorativo è stata sostituita a causa del degrado. I litotipi di tutti i sei ponti sono stati preliminarmente riconosciuti attraverso osservazioni macroscopiche in situ, mediante confronto con campioni di riferimento e attraverso ricerca bibliografica. L'analisi petrografica è stata completata mediante osservazione delle sezioni sottili al microscopio ottico a luce polarizzata e al microscopio elettronico a scansione: questa indagine ha permesso di elaborare per ogni litotipo impiegato una scheda descrittiva completa di tutte le caratteristiche utili al fine della conservazione. Gli gneiss hanno denotato la presenza di alcune fasi mineralogiche particolarmente significative al fine della durabilità. In particolare nella Pietra di Cumiana si sono riscontrati marcati fenomeni di argillificazione e presenza di vene di dolomite nei cristalli di feldspato potassico. Nella Pietra di Malanaggio risultano presenti tra i minerali accessori cristalli di dolomite che influiscono sullo stato di conservazione della roccia e che la differenziano dalla Pietra di Vaie/Borgone, dove non si verificano queste problematiche. Nell'ambito delle rocce magmatiche intrusive la Diorite di Vico e il Granito Bianco di Alzo presentano un buono stato di conservazione, mentre la Sienite della Balma è caratterizzata dalla presenza di cristalli di calcite nell'anfibolo calcico che rendono meno durevole il materiale. Sono state inoltre fatte osservazioni sulla tipologia dell'elemento lapideo utilizzato nei ponti e sulla lavorazione della superficie, che risulta particolarmente importante al fine del degrado soprattutto nel caso di utilizzo di utensili a percussione. Infine, si sono fornite indicazioni sulla reperibilità dei materiali lapidei dei ponti sul Po per eventuali sostituzioni.File | Dimensione | Formato | |
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