Uno dei processi di maggior rilievo nei paesi industrializzati è certamente quello dell'invecchiamento demografico, non solo per le conseguenze che esso avrà sulla struttura e sulla composizione delle popolazioni interessate, ma anche e soprattutto per le implicazioni di natura sociale ed economica. Negli ultimi anni, sebbene il debito pubblico e il disavanzo siano di per sé in fortissimo aumento, gli attesi effetti dell'invecchiamento della popolazione dovrebbero pesare sempre di più sulle finanze pubbliche. Appare, dunque, necessario un immediato intervento da parte dei governi nell'attuare riforme strutturali e consolidare i conti pubblici per evitare che nei decenni a venire la spesa delle pensioni pubbliche, della sanità e dell'assistenza a lungo termine aumentino vertiginosamente. Inoltre, è indispensabile una più forte sensibilizzazione di tutti gli attori in modo che vi sia solidarietà tra le generazioni, tra le diverse fasce della popolazione e tra le aree urbane e quelle rurali. L'Europa ha cominciato a prepararsi ad affrontare tali sfide e alcuni Stati membri hanno compiuto passi avanti incoraggianti, soprattutto grazie alla riforma dei regimi pensionistici e a un miglior equilibrio tra la vita professionale e famigliare. Una recente analisi, infatti, conferma che esiste un margine di manovra, un periodo di circa dieci anni, durante il quale la forza lavoro continuerà a crescere e sarà possibile attuare riforme strutturali rese necessarie dall'invecchiamento demografico. Non agire, dunque, vorrebbe dire ridurre la capacità dell'UE di soddisfare i futuri bisogni di una popolazione che invecchia.
L'IMPATTO DELL'INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE SUL SISTEMA FINANZIARIO
KULLAU, MATILDA
2009/2010
Abstract
Uno dei processi di maggior rilievo nei paesi industrializzati è certamente quello dell'invecchiamento demografico, non solo per le conseguenze che esso avrà sulla struttura e sulla composizione delle popolazioni interessate, ma anche e soprattutto per le implicazioni di natura sociale ed economica. Negli ultimi anni, sebbene il debito pubblico e il disavanzo siano di per sé in fortissimo aumento, gli attesi effetti dell'invecchiamento della popolazione dovrebbero pesare sempre di più sulle finanze pubbliche. Appare, dunque, necessario un immediato intervento da parte dei governi nell'attuare riforme strutturali e consolidare i conti pubblici per evitare che nei decenni a venire la spesa delle pensioni pubbliche, della sanità e dell'assistenza a lungo termine aumentino vertiginosamente. Inoltre, è indispensabile una più forte sensibilizzazione di tutti gli attori in modo che vi sia solidarietà tra le generazioni, tra le diverse fasce della popolazione e tra le aree urbane e quelle rurali. L'Europa ha cominciato a prepararsi ad affrontare tali sfide e alcuni Stati membri hanno compiuto passi avanti incoraggianti, soprattutto grazie alla riforma dei regimi pensionistici e a un miglior equilibrio tra la vita professionale e famigliare. Una recente analisi, infatti, conferma che esiste un margine di manovra, un periodo di circa dieci anni, durante il quale la forza lavoro continuerà a crescere e sarà possibile attuare riforme strutturali rese necessarie dall'invecchiamento demografico. Non agire, dunque, vorrebbe dire ridurre la capacità dell'UE di soddisfare i futuri bisogni di una popolazione che invecchia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/70700