Saper organizzare la propria conoscenza e renderla facilmente fruibile è un modo per essere competitivi e aumentare la qualità del servizio, per far crescere il senso d'identità, per stimolare l'innovazione. Questo lavoro nasce da una mia collaborazione ad un progetto innovativo e per me molto interessante. L'idea di avere la possibilità di fare una proposta che può cambiare in meglio in mondo del volontariato mi ha entusiasmata. I Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) sono una realtà ormai consolidata in Italia, nel giro di dieci anni la loro presenza ha ricoperto l'intero territorio nazionale. Ciò ha permesso di soddisfare il primo degli obiettivi assegnati dal legislatore nazionale e cioè la capacità di porsi come soggetto di riferimento alle organizzazioni di volontariato di sostenerle e qualificarne l'attività. Superata la fase di start-up, essendosi ramificati in maniera capillare e avendo costruito una precisa identità riconosciuta, si trovano oggi ad affrontare una seconda fase di maturità, hanno l'esigenza di strutturare e formalizzare rapporti che recedentemente potevano essere efficacemente gestiti in modo informale. Le grosse differenze che ci sono oggi tra i CSV sia nelle caratteristiche della domanda che devono soddisfare sia nelle modalità organizzative e gestionali adottate, sono dovute proprio all'ampia ramificazione dei CSV su tutto il territorio nazionale e al loro tipo di radicamento nel tessuto sociale in cui operano, ma anche ai diversi tempi di attivazione. Dunque i Centri di Servizio percepiscono l'esigenza di conoscersi reciprocamente e di condividere problematiche, competenze e ¿buone pratiche¿ per superare le differenze organizzative e gestionali ma ancor di più per utilizzare questa condivisione come risorsa per una nuova gestione. La nascita del Coordinamento Nazionale dei Centri (CSVnet) è un passo fondamentale verso questo obiettivo. Dal rapporto istaurato tra i Centri di Servizio e tra questi e il CSVnet può dipendere la possibilità di diffondere soluzioni omogenee sul territorio con riferimento alle problematiche di gestione delle attività e di sviluppo dei progetti. Appartenere al CSVnet dovrebbe significare condividere una visione, una serie di modelli organizzativi e di criteri di valutazione. Fin dalla sua costituzione CSVnet ha sviluppato delle linee guida e ha messo in atto alcuni interventi di ¿servizio¿ alle strutture locali, finalizzati a creare un'identità comune tra tutti i Centri. Il progetto ideato per la gestione della conoscenza nella rete dei CSV, riguarda l'area formativa. Nasce dall'esigenza di trovare alcune linee di intervento comuni in grado di rendere i comportamenti e i linguaggi dei vari centri più omogenei e confrontabili al fine di superare l'autoreferenzialità e lo scarso coordinamento. L'obiettivo è quello di conoscere l'esperienza dei Centri di Servizio nella formazione al Volontariato, individuandone e promuovendone le principali caratteristiche, metodologie, esperienze, buone pratiche, sia al fine di diffonderle fra i CSV (contribuendo alla qualificazione e comune identità dei CSV soci) sia al fine di divulgarle fra gli interlocutori nazionali del sistema CSV. La proposta lanciata in questa tesi è l'applicazione del Knowledge Management (KM) alla rete formata dal CSVnet e dai CSV, questa tecnica può portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal CSVnet.

Il knowledge management per il volontariato. Competenze in rete CSV.net

RONCETTI, LUISA
2008/2009

Abstract

Saper organizzare la propria conoscenza e renderla facilmente fruibile è un modo per essere competitivi e aumentare la qualità del servizio, per far crescere il senso d'identità, per stimolare l'innovazione. Questo lavoro nasce da una mia collaborazione ad un progetto innovativo e per me molto interessante. L'idea di avere la possibilità di fare una proposta che può cambiare in meglio in mondo del volontariato mi ha entusiasmata. I Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) sono una realtà ormai consolidata in Italia, nel giro di dieci anni la loro presenza ha ricoperto l'intero territorio nazionale. Ciò ha permesso di soddisfare il primo degli obiettivi assegnati dal legislatore nazionale e cioè la capacità di porsi come soggetto di riferimento alle organizzazioni di volontariato di sostenerle e qualificarne l'attività. Superata la fase di start-up, essendosi ramificati in maniera capillare e avendo costruito una precisa identità riconosciuta, si trovano oggi ad affrontare una seconda fase di maturità, hanno l'esigenza di strutturare e formalizzare rapporti che recedentemente potevano essere efficacemente gestiti in modo informale. Le grosse differenze che ci sono oggi tra i CSV sia nelle caratteristiche della domanda che devono soddisfare sia nelle modalità organizzative e gestionali adottate, sono dovute proprio all'ampia ramificazione dei CSV su tutto il territorio nazionale e al loro tipo di radicamento nel tessuto sociale in cui operano, ma anche ai diversi tempi di attivazione. Dunque i Centri di Servizio percepiscono l'esigenza di conoscersi reciprocamente e di condividere problematiche, competenze e ¿buone pratiche¿ per superare le differenze organizzative e gestionali ma ancor di più per utilizzare questa condivisione come risorsa per una nuova gestione. La nascita del Coordinamento Nazionale dei Centri (CSVnet) è un passo fondamentale verso questo obiettivo. Dal rapporto istaurato tra i Centri di Servizio e tra questi e il CSVnet può dipendere la possibilità di diffondere soluzioni omogenee sul territorio con riferimento alle problematiche di gestione delle attività e di sviluppo dei progetti. Appartenere al CSVnet dovrebbe significare condividere una visione, una serie di modelli organizzativi e di criteri di valutazione. Fin dalla sua costituzione CSVnet ha sviluppato delle linee guida e ha messo in atto alcuni interventi di ¿servizio¿ alle strutture locali, finalizzati a creare un'identità comune tra tutti i Centri. Il progetto ideato per la gestione della conoscenza nella rete dei CSV, riguarda l'area formativa. Nasce dall'esigenza di trovare alcune linee di intervento comuni in grado di rendere i comportamenti e i linguaggi dei vari centri più omogenei e confrontabili al fine di superare l'autoreferenzialità e lo scarso coordinamento. L'obiettivo è quello di conoscere l'esperienza dei Centri di Servizio nella formazione al Volontariato, individuandone e promuovendone le principali caratteristiche, metodologie, esperienze, buone pratiche, sia al fine di diffonderle fra i CSV (contribuendo alla qualificazione e comune identità dei CSV soci) sia al fine di divulgarle fra gli interlocutori nazionali del sistema CSV. La proposta lanciata in questa tesi è l'applicazione del Knowledge Management (KM) alla rete formata dal CSVnet e dai CSV, questa tecnica può portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal CSVnet.
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