In conseguenza del considerevole aumento dell'età media, e dunque del numero di anziani, è necessario un impegno profondo da parte della comunità scientifica nella ricerca di soluzioni che permettano a questa parte di popolazione di vivere nel benessere il più a lungo possibile. Parlando di invecchiamento, molto spesso la qualità della vita è legata al grado di autonomia che la persona riesce a mantenere. Questo lavoro prende in considerazione due aspetti strettamente connessi all'autonomia della persona anziana: il movimento, che è fattore di protezione per un invecchiamento sano a livello fisico, psicologico, cognitivo; i meccanismi di memoria, fondamentali perché l'individuo possa relazionarsi con gli altri, mantenere la propria identità, svolgere semplici azioni quotidiane. Nello specifico, l'obiettivo di questa trattazione è quello di mettere in luce un possibile collegamento tra la pratica dell'attività motoria ed il mantenimento delle capacità mnesiche nell'anziano. Tale relazione è stata indagata nell'ambito di una ricerca-intervento effettuata a partire dal 2009 ed attualmente in corso. Lo studio ha visto la collaborazione del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino con la scuola Interfacoltà in Scienze Motorie. E' stato condotto all'interno di residenze per anziani, dunque i partecipanti hanno specifiche caratteristiche quali un'età media molto alta ed una autonomia non completa. Per quanto riguarda questa tesi di laurea, i dati considerati sono stati raccolti all'interno di due specifiche strutture: la casa di riposo di Portacomaro (AT) e la residenza assistenziale ¿Casa mia¿ di Borgaro (TO). Agli anziani residenti nelle due strutture è stato proposto un programma motorio della durata di 6 mesi (gestito dagli studenti della scuola SUISM) che prevedeva lo svolgimento, due volte a settimana, di semplici esercizi di ginnastica dolce. Prima e dopo l'intervento sono stati somministrati ai partecipanti alcuni questionari e test neuropsicologici, nell'intento di indagare diverse aree psicologiche e funzioni cognitive, ed il loro cambiamento nel tempo. Come già specificato, nell'ambito di questo lavoro sono stati presi in considerazione i dati relativi alle diverse tipologie di memoria, le loro eventuali relazioni con il programma di attività fisica, le differenze tra gruppi emerse sulla base delle analisi condotte. Ciò che è emerso sottolinea, come già più volte è stato fatto in letteratura, il forte legame tra movimento, benessere fisico e funzionalità cognitiva. I risultati appaiono comunque interessanti anche in vista di approfondimenti futuri, in quanto si riferiscono ad anziani istituzionalizzati già entrati nella cosiddetta ¿quarta età¿: questa tipologia di popolazione è in aumento, ed ancora troppo poche sono le conoscenze ad essa riferite.

I benefici dell'attività fisica per l'anziano istituzionalizzato: uno studio sul rapporto tra movimento e meccanismi di memoria

OCCELLI, SIMONA
2008/2009

Abstract

In conseguenza del considerevole aumento dell'età media, e dunque del numero di anziani, è necessario un impegno profondo da parte della comunità scientifica nella ricerca di soluzioni che permettano a questa parte di popolazione di vivere nel benessere il più a lungo possibile. Parlando di invecchiamento, molto spesso la qualità della vita è legata al grado di autonomia che la persona riesce a mantenere. Questo lavoro prende in considerazione due aspetti strettamente connessi all'autonomia della persona anziana: il movimento, che è fattore di protezione per un invecchiamento sano a livello fisico, psicologico, cognitivo; i meccanismi di memoria, fondamentali perché l'individuo possa relazionarsi con gli altri, mantenere la propria identità, svolgere semplici azioni quotidiane. Nello specifico, l'obiettivo di questa trattazione è quello di mettere in luce un possibile collegamento tra la pratica dell'attività motoria ed il mantenimento delle capacità mnesiche nell'anziano. Tale relazione è stata indagata nell'ambito di una ricerca-intervento effettuata a partire dal 2009 ed attualmente in corso. Lo studio ha visto la collaborazione del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino con la scuola Interfacoltà in Scienze Motorie. E' stato condotto all'interno di residenze per anziani, dunque i partecipanti hanno specifiche caratteristiche quali un'età media molto alta ed una autonomia non completa. Per quanto riguarda questa tesi di laurea, i dati considerati sono stati raccolti all'interno di due specifiche strutture: la casa di riposo di Portacomaro (AT) e la residenza assistenziale ¿Casa mia¿ di Borgaro (TO). Agli anziani residenti nelle due strutture è stato proposto un programma motorio della durata di 6 mesi (gestito dagli studenti della scuola SUISM) che prevedeva lo svolgimento, due volte a settimana, di semplici esercizi di ginnastica dolce. Prima e dopo l'intervento sono stati somministrati ai partecipanti alcuni questionari e test neuropsicologici, nell'intento di indagare diverse aree psicologiche e funzioni cognitive, ed il loro cambiamento nel tempo. Come già specificato, nell'ambito di questo lavoro sono stati presi in considerazione i dati relativi alle diverse tipologie di memoria, le loro eventuali relazioni con il programma di attività fisica, le differenze tra gruppi emerse sulla base delle analisi condotte. Ciò che è emerso sottolinea, come già più volte è stato fatto in letteratura, il forte legame tra movimento, benessere fisico e funzionalità cognitiva. I risultati appaiono comunque interessanti anche in vista di approfondimenti futuri, in quanto si riferiscono ad anziani istituzionalizzati già entrati nella cosiddetta ¿quarta età¿: questa tipologia di popolazione è in aumento, ed ancora troppo poche sono le conoscenze ad essa riferite.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
315859_simonaoccelli-tesidilaureamagistrale.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 633.81 kB
Formato Adobe PDF
633.81 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/70678