Con questa tesi si vuole proporre l'attraversamento di un territorio già sondato e misurato da molteplici e talvolta discordanti angolazioni, qual è stato appunto il Novecento artistico e letterario nell'Italia tra le due guerre. Si è scelta la figura di Leonetta Cecchi Pieraccini, moglie di Emilio Cecchi, madre della magistrale sceneggiatrice cinematografica Suso Cecchi D'Amico, allieva di Giovanni Fattori, amica e collega di Armando Spadini, confidente di Sibilla Aleramo e ritrattista dei più noti intellettuali italiani del Novecento, e si potrebbe andare oltre, come punto di vista specifico e distintivo, per intraprendere un percorso che da tale figura femminile si dipana, permettendo di svelare prospettive inedite su un panorama ben noto. Questa tesi si sviluppa dunque come un transito su più binari il cui crocevia rimane, per tutto il tragitto, la figura della Pieraccini. Ad un primo capitolo monografico in cui Leonetta viene presa in considerazione come figura autonoma e dunque in quanto pittrice, illustratrice e, non in ultimo, scrittrice e ¿cronista¿ di tutto quel cotè intellettuale cui lei stessa apparteneva, seguono sezioni eteroclite che si propongono di analizzare il contesto culturale, artistico e letterario, che lungo tutta la ricognizione permane a fare da scenografia alla comparsa dei più disparati ¿attori¿.

leonetta cecchi pieraccini: uno sguardo al femminile sulla roma intellettuale tra le due guerre

PANETTI, SARA
2008/2009

Abstract

Con questa tesi si vuole proporre l'attraversamento di un territorio già sondato e misurato da molteplici e talvolta discordanti angolazioni, qual è stato appunto il Novecento artistico e letterario nell'Italia tra le due guerre. Si è scelta la figura di Leonetta Cecchi Pieraccini, moglie di Emilio Cecchi, madre della magistrale sceneggiatrice cinematografica Suso Cecchi D'Amico, allieva di Giovanni Fattori, amica e collega di Armando Spadini, confidente di Sibilla Aleramo e ritrattista dei più noti intellettuali italiani del Novecento, e si potrebbe andare oltre, come punto di vista specifico e distintivo, per intraprendere un percorso che da tale figura femminile si dipana, permettendo di svelare prospettive inedite su un panorama ben noto. Questa tesi si sviluppa dunque come un transito su più binari il cui crocevia rimane, per tutto il tragitto, la figura della Pieraccini. Ad un primo capitolo monografico in cui Leonetta viene presa in considerazione come figura autonoma e dunque in quanto pittrice, illustratrice e, non in ultimo, scrittrice e ¿cronista¿ di tutto quel cotè intellettuale cui lei stessa apparteneva, seguono sezioni eteroclite che si propongono di analizzare il contesto culturale, artistico e letterario, che lungo tutta la ricognizione permane a fare da scenografia alla comparsa dei più disparati ¿attori¿.
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